Accade talvolta che l’allievo superi il maestro. L’ultimo esempio è fresco di pochi minuti con Thiago Motta che ha affossato il suo mentore José Mourinho nel 2-0 del Bologna sulla Roma. Tanti i temi del match analizzati dall’allenatore portoghese che ha dovuto affrontare la partita senza le due punte titolari Dybala e Lukaku. Ha fatto discutere anche il caso Renato Sanches, col centrocampista inserito ad inizio ripresa e sostituito dopo pochi minuti.
- Bologna superiore fisicamente
- Il futuro e il progetto per una nuova Roma più giovane
- Un pensiero su Thiago Motta e arbitro
Bologna superiore fisicamente
E’ un José Mourinho laconico quello presentatosi ai microfoni di Dazn dopo la sconfitta col Bologna: “Anzitutto voglio abbracciare anzitutto tutta la famiglia di Mihajlovic. Chiedo scusa pubblicamente a Renato Sanches. E’ dura per lui ma anche per me una mossa del genere. Senza Paulo non abbiamo classe, senza Lukaku non abbiamo fisicità. Senza loro due insieme sapevo che avremmo avuto difficoltà“.
Poi aggiunge: “So che la squadra voleva dare di più ma se tatticamente non abbiamo avuto problemi fisicamente invece abbiamo avuto difficoltà. Non abbiamo giocatori con questa gamba o con questa intensità. Dopo il primo gol la partita si è complicata, abbiamo avuto le possibilità per pareggiare e non lo abbiamo fatto“.
Il futuro e il progetto per una nuova Roma più giovane
A quel punto è arrivato un annuncio completamente inaspettato sul futuro: “Mancini è in grande difficoltà, ha dolore e sta giocando con la pubalgia. Gioca perché la squadra ha bisogno di lui. E’ un esempio. Io voglio continuare con questa società. Allora dobbiamo pensare bene con tutti i limiti che abbiamo cosa vogliamo fare. Meglio puntare su giovani con potenziali che con giocatori già fatti e finiti. Non l’ho mai detto a nessuno ma sono disponibile per la società per restare qui. Questa squadra ha qualità per lottare, potevamo arrivare quarti lo scorso anno ma avevamo finito la benzina arrivando in finale di Europa League“.
Un pensiero su Thiago Motta e arbitro
Nessun incontro con la società fino ad oggi: “Con la società di futuro non ho mai parlato. Oggi abbiamo giocato male ma vedendo i tifosi vicino in una giornata del genere non riesco a pensare di andare via. Se sarà separazione non sarà mai per colpa mia. Thiago Motta? E’ un bambino mio, certo che gli ho fatto i complimenti. L’arbitro? C’era un secondo giallo per Beukema. La gestione dei cartellini mi è sembrata errata“.