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Coppa Davis, Nadal si gode l'ultima settimana di carriera: "Ho dato tutto, spero solo di essere competitivo"

Rafael Nadal monopolizza la vigilia di Spagna-Olanda. Ferrer non scioglie la riserva sul suo impiego, ma Rafa ci spera. "Ho dato tutto, ma non so a che livello sono".

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Tutti gli occhi del mondo del tennis da Torino a Malaga. E molti, se non quasi tutti, puntati dritti su Rafael Nadal, che in terra di Spagna consumerà l’ultimo atto di una carriera a suo modo unica e inimitabile, deciso a conquistare la sesta Davis e chiudere con un ultimo trionfo la propria splendida parabola tennistica. Un evento nell’evento che rende appunto le Finals 2024 qualcosa di speciale per davvero: anche Alcaraz ha ammesso che questa edizione vale di più, perché è quella che dovrà consegnare in un modo o nell’altro Nadal alla leggenda. E chiudere con una vittoria renderebbe il finale ancora più bello ed emozionante.

L’ammissione: “Difficile capire a che livello sono”

Sebbene gli ultimi due anni siano stati un piccolo calvario (23 partite dispute, di cui 13 vinte e 10 perse), per il gran finale il mancino di Manacor ha fatto capire di essersi preparato a puntino. E sente di poter dare davvero una mano alla selezione spagnola, già alle prese con la discontinuità mostrata da Carlos Alcaraz nel recente passato. “Ho cercato di lavorare duro per presentarmi nelle migliori condizioni possibili. Da un mese e mezzo a questa parte ho potuto constatare miglioramenti costanti, ma è difficile capire quale sia realmente il mio livello di gioco. Di sicuro arrivo a Malaga con entusiasmo e determinazione, e spero che questo possa bastare”.

Giocare per la nazionale spagnola, poi, rende le motivazioni ancora più meritevoli di attenzione. “Chiuderò indossando la maglia della mia gente, del mio paese, e questo significa molto per me. Anche il fatto di giocare in Spagna rende tutto così speciale. Detto ciò, non so ancora se avrò modo di poter giocare: deciderà il capitano, e qualunque sarà la decisione che prenderà io sarò ben contento di accettarla e di sostenere la nostra causa”. Chiaro però che pensare di aver portato Nadal e lasciarlo fuori non è contemplato da nessuno, non certo da David Ferrer, ex rivale in campo, ex compagni di Davis e oggi capitano della Spagna.

Il motivo del ritiro: “Non ha senso giocare se non si è competitivi”

Rafa tra una settimana sarà un ex giocatore, ma la decisione al riguardo è stata presa da tanto tempo e non sembra dar adito a troppi rimpianti. Anche se su un concetto il maiorchino è voluto tornare: “Sento di non poter essere competitivo come vorrei, e questo mi ha convinto a dire basta. Potrei anche decidere di centellinare gli sforzi durante la stagione e concentrarmi solo sugli appuntamenti più importanti, vedi gli slam o appunto la Davis, ma non avrebbe alcun senso una scelta simile, perché se il mio corpo ha deciso che non posso più competere al meglio è giusto fermarsi. E non ha senso neppure provare a continuare, sapendo magari che non avrei la possibilità di allenarmi come vorrei”.

Tutto torna allora all’origine dei problemi: L’infortunio agli Australian Open 2023. Da allora, niente è andato più come avrei voluto. Una volta che mi è stato asportata parte del psoas iliaco, nulla è stato come prima e non ho mai potuto giocare senza determinate limitazioni. Avevo solo un desiderio: sentivo di meritare un finale in campo, non un addio dato in conferenza stampa. È quello che probabilmente accadrà e la cosa mi rende un po’ meno triste. Anche se il 2024 in generale non è andato come mi sarei voluto aspettare, ma questo fa parte del gioco e della vita. E comunque ora voglio solo godermi questa settimana e provare a vincere un ultimo trofeo”.

Le possibili scelte: in singolare, sarebbe Nadal-Griekspoor

La Spagna esordirà martedì 19 a partire dalle 17, affrontando l’Olanda: Alcaraz, Nadal e Bautista-Agut sono i tre singolaristi, pensando a Pedro Martinez e Granollers come possibile coppia di doppio (ci sarebbe anche quella composta da Nadal-Alcaraz, già vista all’opera alle olimpiadi, ma offre minori garanzie).

Più facile scorgere le scelte degli olandesi, con 4 elementi: Griekspoor e van de Zandschulp in singolare, De Jong e Koolhof in doppio. Se Nadal dovesse giocare in singolare sfiderebbe Griekspoor, numero uno olandese.

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