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Napoli: Allegri ha un conto in sospeso, l'anno da dimenticare, lo sgarbo a Giannini e un feeling antico

Il tecnico livornese nel '98 giocò mezza stagione in azzurro senza lasciar traccia, voluto dal suo mentore Galeone: De Laurentiis lo stima da anni

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Prima o poi doveva accadere e se non sarà adesso sicuramente succederà in futuro. Massimiliano Allegri sulla panchina del Napoli è un vecchio sogno di De Laurentiis che da sempre stima il tecnico livornese. Lo aveva chiamato anche per il dopo-Sarri ma il conte Max disse di no, suggerendo di puntare su Spalletti. Amici è forse parola grossa ma tra i due il feeling è antico e sincero. Se, come sembra, Conte dovesse tornare alle mai dimenticate abitudini di vincere ed andar via è quello di Allegri il nome in pole per guidare i campioni d’Italia l’anno prossimo in Champions e in campionato, anche se c’è la concorrenza di Milan e (forse) Inter.

Allegri e Napoli, un matrimonio sempre rimandato

Di sicuro non è la prima volta che il Napoli pensa ad Allegri. A parte la telefonata di tre anni fa i contatti ci sono sempre stati negli anni ma mai si è stati così vicini all’accordo come questa volta. Allegri, del resto, ha un conto da saldare con la città e la squadra. Una vicenda che risale al 1998.

L’avventura di Allegri da giocatore azzurro

Era la disgraziata stagione che portò il Napoli (finalista di coppa Italia l’anno prima) a retrocedere da ultima in classifica dopo aver cambiato 4 allenatori (Mutti, Mazzone, Galeone, Montefusco) e decine di giocatori. Un hotel a porte girevoli il centro di Soccavo, acquisti e partenze in serie. Con Mazzone arrivò Giuseppe Giannini agli sgoccioli della carriera ma ancora un signor regista, tutto cambiò con le dimissioni di sor Carletto e l’arrivo di Galeone.

Giannini e la partita a biliardo

Nel giorno della presentazione ufficiale Galeone fece capire come avrebbe giocato ed annunciò il prossimo arrivo di Max Allegri, suo pupillo al Pescara, che giocava in B a Padova. Nella sala attigua a Soccavo c’era Giannini che giocava a biliardo con i compagni. Quando sentì il nome di Allegri s’incupì. La sera stessa comunicò al club di voler rescindere il contratto: aveva capito che nel suo ruolo non c’era più spazio.

Le speranze di Allegri

Acquistato per un miliardo di lire Allegri si presentò a Napoli dicendo: “Non sono un raccomandato”, ma la sua avventura in azzurro fu anonima e triste. Il suo esordio solo il 21 dicembre 1997, perché doveva scontare due turni di squalifica. Finisce 6-3 per la Samp e Allegri giochicchia ma presto si capirà che si era trattato di un acquisto flop. Contro il Milan Allegri viene sostituito al 67’, si riprende nell’1-1 al Friuli con l’Udinese poi il crollo. Il Napoli inanella sconfitte in serie culminate nella pessima prova a Empoli (5-0 per i toscani allenati da Spalletti. Galeone viene esonerato Al suo posto viene chiamato Montefusco. Allegri non giocherà più neanche un minuto. E quelle sette partite saranno la sua last dance in Serie A. Ventisette anni dopo Allegri può tornare ma è un altro Napoli, fresco di scudetto. E Max è un altro Allegri.

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