Bianconero nel cuore, Antonio Conte chiede al suo Napoli di ispirarsi all’Inter per affrontare la Juventus sabato a Torino. In conferenza stampa il tecnico degli azzurri ha parlato del suo passato nella Juve, ma anche rivolto grandi complimenti al collega Thiago Motta. Infine la bacchettata agli arbitri, colpevoli di non proteggere Kvaratskhelia dal gioco violento, e il ricordo di Totò Schillaci.
- Napoli, Conte e le differenze con la juventus
- Napoli, Conte e il legame con la Juventus
- Conte vuole un Napoli ispirato all’Inter
- Napoli, Conte elogia Thiago Motta
- Napoli, Conte bacchetta gli arbitri su Kvaratskhelia
- Schillaci, il ricordo di Conte
Napoli, Conte e le differenze con la juventus
A due giorni dalla sfida con la Juventus Antonio Conte mette le mani avanti: il suo Napoli e i bianconeri non partono alla pari, o almeno questo ha detto la scorsa stagione. “Partiamo su due livelli diversi, rispetto all’anno scorso ci sono 18 punti da recuperare – le parole dell’allenatore degli azzurri in conferenza stampa – ma sicuramente entrambe avranno voglia di rivalsa. Non penso che una squadra come la Juve possa accontentarsi di arrivare terza ed a distanza siderale dall’Inter, noi non possiamo pensare di finire 20 punti dietro loro, il Milan e 40 dall’Inter. Partiamo da differenti livelli di partenza, ma ci auguriamo al ritorno in casa nostra che si possa parlare con maggiori certezze”.
Napoli, Conte e il legame con la Juventus
Davnti ai giornalisti Conte ricorda il suo profondo legame con la Juventus, aggiungendo però che, in quanto allenatore, era destinato a diventare un rivale dei bianconeri. “Faccio parte della storia della Juventus per ciò che ho fatto e dato – ha detto Conte – è inevitabile da calciatore per ognuno di noi è più semplice, puoi anche scegliere di restare per sempre. Mi riferisco a Bruscolotti a Napoli, Maldini, Baresi, Antonioni, Totti ecc. da allenatore è molto difficile, impossibile che sia tu a decidere la tua carriera”.
Conte vuole un Napoli ispirato all’Inter
Nel presentare la gara di sabato, però, paradossalmente Conte chiede al suo Napoli di ispirarsi alla rivale per antonomasia della Juventus. “Durante le partite devi essere pronto con il tuo bell’abito, appena uscito dal sarto, a sporcartelo perché senza la giusta cattiveria… – ha continuato Conte – È il connubio vincente per le grandi squadre, ci sono diversi momenti della partita. Anche l’Inter ieri, è andata in casa del City ed ha alternato momenti in cui ha giocato a calcio ed altri in cui era in 25 metri tutti dietro a difendere dimostrando di essere una squadra con la S maiuscola, non si può indossare solo un abito e dobbiamo capirlo”.
Napoli, Conte elogia Thiago Motta
Tornando agli avversari, Conte ha spiegato di avere grande stima del collega Thiago Motta. “Raccoglie un’eredità pesante, un allenatore che ha scritto parecchie pagine di storia come Allegri – ha dichiarato Conte – . Non è una cosa banale allenare la Juve, c’è richiesta di vittoria, come al Milan o all’Inter. Thiago è stato un mio calciatore con la Nazionale agli Europei, mi fa anche sorridere, ma anche rattrista un po’ perché sto diventando vecchio… È un ragazzo serio, bravo, a Bologna ha fatto benissimo e quindi gli auguro il meglio dal punto di vista umano, non nelle partite contro di noi”.
Napoli, Conte bacchetta gli arbitri su Kvaratskhelia
In conferenza stampa, però, Conte trova anche il modo di sferzare il mondo arbitrale. Il tecnico ammette di aver malsopportato il trattamento riservato dal Cagliari a Kvicha Kvaratskhelia nella partita della Unipolo Domus. “Odio il gioco violento, anche da calciatore non mi sono mai permesso di fare un’entrata per far male, non è da uomo – le parole di Conte -. Forse è quello che è capitato a Cagliari dopo 30 secondi con un fallo intimidatorio, lì gli arbitri non devono aver paura di dare il giallo. Può accadere dopo un secondo o al 95’, è un fallo intenzionale dove metti a rischio l’incolumità del giocatore. Non penso volesse fargli male, non lo voglio neanche pensare, ma il giallo c’era e bisogna in quei casi sanzionare anche per difendere chi ha talento”.
Schillaci, il ricordo di Conte
In apertura di conferenza, Conte aveva fornito ai giornalisti un suo ricordo di Totò Schillaci. “Prima di iniziare vorrei rivolgere un piccolo pensiero per la scomparsa di Totò Schillaci – ha detto Conte – a soli 59 anni viene a mancare un calciatore ed una persona soprattutto per noi del Sud che è un po’ l’emblema, una persona che ce l’aveva fatta ad arrivare in alto, rappresentava per noi tutti un grande esempio. Sono davvero rattristato e dispiaciuto, ho avuto la fortuna di giocare con lui alla Juve quando avevo 21 anni, lui era già affermato. Un pensiero alla famiglia per la perdita di un’ottima persona”.