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Napoli, Lobotka è un problema e Kvara non segna più: quante spine tra i campioni d’Italia

Le prime giornate hanno fatto emergere tutti i difetti del nuovo Napoli di Garcia: lo slovacco non è più il faro della squadra e Kvara non incide più

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Che cosa succede in casa Napoli? La battuta d’arresto interna con la Lazio dell’ex Sarri ha fatto emergere con prepotenza tutti i difetti di una squadra che evidentemente non ha ancora assimilato i dettami tattici del nuovo allenatore Rudi Garcia. Squadra sfilacciata, Lobotka non più al centro del villaggio – per citare un’espressione tanto cara al tecnico francese – e un Kvaratskhelia lontano parente del fenomeno ammirato fino alla scorso marzo, prima della sosta per le Nazionali.

Il Napoli non dipende più da Lobotka: e se fosse un male?

Nella conferenza stampa della vigilia Rudi Garcia era stato chiaro: “Non conosco il passato, io propongo il mio calcio. Una squadra che dipende da un solo giocatore è una squadra in pericolo”. Tradotto: Lobotka non può essere l’unica fonte di gioco.

Il problema con la Lazio è che lo slovacco è stato poco coinvolto in fase di costruzione, affidata principalmente a Rrahmani. Che non ne ha indovinata una. Zielinski a parte, anche gli altri – da Anguissa alle corsie laterali – non si sono rivelati in grado di porsi come alternativa valida al metronomo ex Celta Vigo, su cui, invece, ruotava il Napoli campione d’Italia di Luciano Spalletti.

Sos Kvaratskhelia: dov’è finito il fenomeno georgiano?

Praticamente non pervenuto dalla scorso 19 marzo, quando il Napoli s’impose 4-0 sul campo del Torino. Al ritorno dopo la sosta, Kvara non s’è più visto. Sparito. Né gol, né assist. Né giocate strappa-applausi. In questo primo scorcio di stagione, Rudi Garcia lo ha lanciato titolare per la prima volta soltanto contro la Lazio, sostituendolo dopo 66′ perché “non aveva i 90 minuti nelle gambe”.

Finora solo un assist per Di Lorenzo nel 2-0 al Sassuolo e poco altro. Ma c’è da dire che l’asso georgiano si era fermato durante l’amichevole col Girona, saltando diversi allenamenti. C’è poi un’altra questione sullo sfondo, quella del rinnovo contrattuale non ancora sottoscritto. Chissà che non incida nella testa del giocatore.

Napoli senza equilibrio: ko con la Lazio dopo i rischi col Frosinone

Che gli azzurri fossero una squadra sfilacciata lo si era intuito già col Frosinone, quando i ragazzi di Di Francesco – forse per mancanza di qualità rispetto agli avversari – non erano riusciti a finalizzare alcune ripartenze potenzialmente letali. Ma se contro ti ritrovi elementi del calibro di Luis Alberto, Kamada e Guendouzi, allora il discorso cambia.

Nel secondo tempo il Napoli ha concesso praterie alle aquile, fermate solo dal Var. I centrocampisti non riuscivano a garantire la copertura necessaria, mentre la coppia Juan Jesus-Rrahmani si è lasciata troppo spesso prendere in velocità. Ma non è ancora il momento dei processi: Rudi Garcia ha tutto il tempo per rimediare.

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