Clima pesante a Napoli per Allan e la sua famiglia. Il centrocampista brasiliano è finito nel mirino dei tifosi, che lo ritengono uno dei principali responsabili dell’ammutinamento di martedì sera, seguito alla partita di Champions contro il Salisburgo. Dopo il furto in casa subito venerdì, la moglie del giocatore, Thais, ha pubblicato un lungo sfogo sui social, denunciando la situazione di tensione che si è venuta a creare. Il suo post su Instagram ha ricevuto diversi messaggi di sostegno ma anche tante critiche, minacce e insulti, tanto che la donna ha deciso di disattivare il proprio account.
“Credo che adesso si stia davvero esagerando – aveva scritto Thais – e io non ne posso più, prima mio marito viene attaccato non per quello che fa in campo, ma per presunte accuse create ad arte da chi vuole distorcere la verità… E poi io vengo ogni giorno insultata sui social con parole dispettose.. questa settimana anche mentre faccio la spesa“.
“Ieri sera si aggiunge questa paura enorme! Gente che entra nascosta in casa nostra in pieno giorno, con me da sola a casa, poi mettendo caos sporcando tutto nella stanza dei bambini, la nostra intimità violata… Miei figli che piangevano terrorizzati! Da quando siamo arrivati a Napoli siamo stati accolti benissimo, ma ora la gente non può usare notizie false per fare così a una famiglia con bambini, questo non è calcio, questo non è tifo…”.
Il Corriere del Mezzogiorno ha rivelato che Allan, indicato come uno dei responsabili dell’ammutinamento (con tanto di lite furiosa con Edo De Laurentiis), è stato duramente attaccato anche dopo l’allenamento di giovedì al San Paolo, quando ha dovuto schivare in macchina alcuni tifosi che tiravano pugni contro la sua auto.
Il rapporto di Allan con la tifoseria si era incrinato in estate, sull’onda delle voci di un accordo per il passaggio al Paris Saint Germain, poi sfumato.
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