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Napoli, festa scudetto con la Samp: le lacrime di Quagliarella, polemiche su Giuntoli e Gravina

Il Napoli chiude la stagione con la festa scudetto iniziata già nel match vincente contro la Sampdoria. Le coreografie allo stadio, le premiazioni, l'omaggio a Quagliarella e pure qualche polemica

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Il Napoli chiude la gloriosa stagione 2022-2023 del campionato di Serie A vincendo al Maradona contro la Sampdoria per 2-0 e quota 90 punti in classifica, ma la partita e l’aspetto sportivo sono passati in secondo piano (nonostante un finale da sudori freddi, con gli infortuni di Anguissa e Gaetano e la squadra rimasta in dieci). Stasera è consacrata alla festa scudetto, già iniziata nell’ultima partita della stagione per i partenopei tra premiazioni, omaggi ad ex e pure qualche polemica che non ha turbato però l’atmosfera gioiosa (nonostante un velo di malinconia per chi se ne va, in primis Spalletti) che si è respirata allo stadio e per le strade di Napoli.

La freddezza dal Maradona su Giuntoli

La lunga serata del Napoli è partita con una breve cerimonia prima della partita dove sono stati consegnati i premi all’allenatore e ai giocatori dell’anno da parte della Lega di Serie A. Hanno ottenuto il riconoscimento Spalletti, ovviamente, oltre a Osimhen (miglior attaccante e capocannoniere), Kvaratskhelia (miglior giocatore, un po’ impacciato nel ricevere il premio, a dimostrazione della naturalezza del campione georgiano) e Kim (miglior difensore).

A proposito del coreano, quest’ultimo è stato premiato da Cristiano Giuntoli, a un passo dal diventare ex direttore sportivo del Napoli (in settimana si scioglieranno i nodi ed anche il rapporto con De Laurentiis). Il pubblico del Maradona ha accolto il ds dato per approdare alla Juventus con una notevole freddezza e qualche fischio. Anche sui social circola qualche mugugno, come scrive su Twitter un utente che sbotta: “Assurdo che le foto ricordo dei nostri giocatori coi premi MVP sia con Giuntoli che ci sta per abbandonare per andare alla Juve”.

L’omaggio a Quagliarella, le lacrime dell’attaccante e il suo futuro con la Sampdoria

Altro momento topico del prepartita è stato l’omaggio a Fabio Quagliarella, che ha ricevuto una targa in onore della sua carriera sotto la Curva A, che gli ha dedicato uno striscione che recitava “di Partenope figlio orgoglioso, dal passato beffardo al presente glorioso, sulla nostra maglia il tuo sudore impregnato, dalla tua gente non sarai mai dimenticato. Grazie Fabio”. Il bomber della Sampdoria stasera saluta la Serie A, ma intanto il Maradona ha tributato una standing ovation all’attaccante di Castellamare di Stabia intravisto già in lacrime durante il riscaldamento.

Durante l’intervallo lo stesso Quagliarella ha rilasciato dei commenti a caldo ai microfoni di DAZN: “Mi spiace solamente che nel giro di una settimana la gente mi veda solo piangere. Non sono questo. Le emozioni sono fortissime”. L’attaccante ha quindi spiegato di essersi ripromesso di non versare lacrime, “ma le emozioni hanno preso il sopravvento”. E ha ringraziato “di cuore” i tifosi “perché non me lo aspettavo”, e sul suo futuro ha assicurato di essere “a disposizione e sentirsi bene”. “La proprietà ha fatto un miracolo, ringraziamo per averci salvato. Poi, su di me, decederanno loro in totale serenità”.

La coreografia della Curva B e l’omaggio dei tifosi a Spalletti

L’occasione di questo gran finale di stagione è stata anche propizia per far risuonare nello stadio quello che, ha assicurato nei giorni scorsi De Laurentiis, diventa de facto l’inno ufficiale degli Azzurri, ovvero Napoli di Nino D’Angelo, facente parte della colonna sonora del film Quel Ragazzo della Curva B del 1987.

E mentre fuori dal Maradona i tifosi ovviavano all’assenza del pullman scoperto della squadra (sfilata cancellata per motivi di ordine pubblico) facendo caroselli su mezzi modificati per l’occasione, dentro al Maradona la Curva B ha esposto un enorme telo in cui campeggiava la scritta “Città di Parthenope VIII secolo a. C.”, periodo di fondazione della città, con l’immagine del golfo, il Vesuvio, piazza del Plebiscito, il Maschio Angioino, la sirena Partenope e l’altro monumento napoletano, Maradona. Sotto, sull’anello, l’albo d’oro con tutti i trofei vinti dalla squadra nella sua storia. Successivamente è stato esposto uno striscione, lasciato per tutti i 90 minuti, che recitava: “”La nostra terra… le nostre tradizioni… il nostro tricolore!”.

Omaggiato anche Spalletti, con i tifosi che hanno voluto esprimere la loro comprensione riguardo la volontà del tecnico di fermarsi. Uno striscione infatti recitava: “Di giudicare la sua scelta non c’è bisogno: onoriamo l’uomo che ha realizzato il nostro sogno. Ciao Mister”.

La polemica sull’assenza di Gravina

Allo stadio erano presenti anche tanti vip, napoletani doc e non, ma sui social c’è chi lancia una frecciatina riguardo delle assenze pesanti: “Ma i campioni d’Italia del 87 e del 90 perché non sono stati mai invitati da ADL allo stadio per celebrarli come su doveva?”. A svettare di più agli occhi dei tifosi però è stata l’assenza di Gabriele Gravina, con il presidente della FIGC che non ha consegnato quindi il trofeo dello scudetto nelle mani del capitano Di Lorenzo.

La cosa è stata accolta con parole di fuoco dal giornalista de Il Fatto Quotidiano Paolo Ziliani, che ci è andato già duro con il massimo dirigente della Federcalcio: “Nella giornata nazionale dello Sport il presidente FIGC Gravina non si presenterà al Maradona di Napoli a premiare la squadra campione d’Italia per non essere subissato di insulti dagli sportivi veri che sanno cos’è il rispetto delle leggi, del vivere civile e del bene comune qual è la passione sportiva”.

Un caso che ha fatto detonare la polemica da parte dei tifosi napoletani, che sui social hanno sfogato la propria indignazione, con una serie di allusioni sulle recenti vicende giudiziarie della Juventus. Scrive su Twitter Giacomo Gaboardi: “L’assenza di Gravina presidente FIGC alla premiazione del Napoli, oltre che un’indecenza, è una totale ammissione di presa di coscienza dello scandalo messo in piedi per salvare la Juve. Impresentabile in ogni sede”. In realtà altri fanno notare il dettaglio che il campionato è organizzato dalla Lega di Serie A, ed infatti a consegnare il trofeo ci ha pensato il presidente Lorenzo Casini (che tra l’altro pare sia in rotta di collisione con lo stesso Gravina, con il quale c’è stato nei mesi scorsi uno scambio di mica tanto velate punzecchiature sulla Supercoppa Italiana in Arabia Saudita).

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