Più che un elenco di indisponibili, sembra il bilancio di una battaglia campale, all’ultimo sangue, di quelle chiuse con massicce perdite. Sono tante e pesantissime le assenze nel Napoli in questa fase cruciale della stagione, decisiva per lo sprint verso il titolo di campione d’inverno e per la qualificazione alla fase a eliminazione diretta delle coppe europee. Cinque big, uno più forte dell’altro. E De Laurentiis vuol vederci chiaro.
Napoli, cinque titolarissimi fermi al palo
Stasera contro l‘Atalanta mancheranno cinque perni della formazione di Spalletti. Alcuni, a dire il vero, mancheranno per un bel po’. È il caso di Victor Osimhen, che potrebbe rientrare solo a febbraio dopo l’incidente di San Siro con Skriniar e le fratture dell’orbita e dello zigomo. O di Kalidou Koulibaly, i cui tempi di recupero oscillano tra inizio e metà gennaio, quando potrebbe essere convocato per la Coppa d’Africa. Rischia tempi lunghi anche Fabian, alle prese con una fastidiosa pubalgia, mentre Insigne potrebbe farcela per il Leicester. Anguissa, invece, si spera di riaverlo a disposizione per l’Empoli. Alla lista vanno aggiunti Manolas (problemi vari) e Zanoli (Covid).
Infortuni, De Laurentiis convoca lo staff
Le cronache da Castel Volturno raccontano di un presidente rabbuiato per i tanti, troppi infortuni. È la Gazzetta dello Sport ad accennare alle serie riflessioni in corso nel Napoli: “Proprio sulla questione infortuni si è aperto un dibattito interno, per dirla con un eufemismo, nel senso che il presidente De Laurentiis ha chiamato uomini dello staff tecnico e medico per chiedere conto e ragione su cosa sia successo e non è certo molto contento della fotografia attuale: ai box ben sette giocatori: uno per trauma (Osimhen), uno per Covid e cinque con problemi muscolari”.
Napoli in emergenza, il parere dei tifosi
Anche i tifosi del Napoli si fanno domande. Alfonso dà la colpa al mancato turnover di Spalletti: “Giocano sempre gli stessi e ogni tre giorni, scontato che il rischio di farsi male sia alto”. Per Giovanni invece è tutta colpa della malasorte: “Col Sassuolo tre infortuni in mezz’ora, se non è sfortuna questa”. Gennaro fa notare che in passato queste cose non accadevano: “In pochi anni il Napoli da squadra con meno infortuni d’Italia è diventata quella più ‘scassata’. Da quando è cambiato lo staff medico”. Per Paolo “bisogna adeguare metodo e preparazione”, mentre per Antonio occorre “portare urgentemente la squadra nel Duomo per una benedizione speciale”.