Jenni Hermoso è tornata a vestire la maglia della nazionale della Spagna dopo lo scandalo del bacio rubato, e non ha lasciato scampo all’Italia, decidendo con una zampata nel finale la gara valevole per la terza giornata della Nations League femminile. Le ragazze di Andrea Soncin escono, però, a testa alta dalla contesa, dopo aver ribattuto colpo su colpo e dimostrato di saper soffrire contro le campionesse del Mondo in carica.
- Ci pensa Jenni Hermoso
- Italia punita nel finale
- L'ottima prova delle azzurre di Soncin
- Un importante punto di (ri)partenza, per tutte
Ci pensa Jenni Hermoso
Italia-Spagna 0-1. Alla fine, a decidere la sfida di Nations League femminile tra le azzurre e le spagnole ci ha pensato proprio la più attesa di tutte, Jenni Hermoso, tornata in nazionale dopo lo scandalo del bacio rubato dall’ormai ex presidente della Federazione calcistica spagnola, Luis Rubiales.
Italia punita nel finale
Italia ko solo nel finale e punita quando ormai assaporava la possibilità di strappare un punto prestigioso contro le campionesse del Mondo in carica. Un sogno infranto quando il cronometro dello stadio Arechi di Salerno segnava il minuto 89′. Gran risposta di Giuliani sulla penetrazione del pallone d’oro, Putellas, ma la sfera arriva nella zona della Hermoso che non perdona.
L’ottima prova delle azzurre di Soncin
Le azzurre, costrette a una gara difensiva e graziate a più riprese dagli errori sotto porta di Bonmati e compagne, interpretano comunque bene la gara e ci mettono carattere, concedendosi anche qualche ripartenza che mette i brividi alle spagnole.
L’occasione più ghiotta capita proprio in pieno recupero, dopo il gol di Hermoso, ma Valentina Giacinti non riesce a concretizzare, non imprimendo la giusta forza alla sfera da ottima posizione a tu per tu con la numero uno della Roja, Catalina Coll.
Un importante punto di (ri)partenza, per tutte
In un certo senso, nonostante tutto, dopo quanto accaduto negli scorsi mesi, è giusto così. Con il suo gol, la Hermoso ha chiuso di fatto oggi il cerchio sulla vicenda che ha segnato in modo indelebile il movimento calcistico femminile spagnolo e non solo.
Alla fine, quello che resta è l’urlo liberatorio, la grinta e il sorriso di una ragazza che prova a ripartire da dove non avrebbe mai voluto lasciare. Un applauso a lei e uno alle ragazze azzurre. Perché questa gara, nonostante tutto, possa essere per tutte un importante punto di (ri)partenza.