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Nazionale, Di Lorenzo vuol regalare il segreto del Napoli all'Italia

Il terzino azzurro si aspetta un grande aiuto dal Maradona per la sfida all'Inghilterra di giovedì a Fuorigrotta

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Per Luciano Spalletti non solo è il capitano, uno dei leader più ascoltati nello spogliatoio, ma è un vero marziano in campo Giovanni Di Lorenzo, giunto al pieno della sua maturità da quando il tecnico toscano siede sulla panchina azzurra. Un eurostar sulla fascia, capace di difendere, proporre, spingere, crossare e perfino segnare, all’occorrenza. Per far capire la sua potenza e la sua qualità Spalletti ha portato l’esempio del terzo gol del Napoli a Torino domenica: “Da un fallo laterale fa un taglio in mezzo al campo, fa l’uno-due lungo trenta metri e porta palla a sinistra per permettere che ci sia il largo dove sviluppare l’azione. nel secondo tempo ha fatto due-tre battute di pressione nelle metà campo avversaria da campione, da extraterrestre“. E come nel Napoli cannibale di quest’anno anche in Nazionale Di Lorenzo si è imposto fino a diventare titolare inamovibile sulla destra.

Nazionale, Di Lorenzo vorrebbe portare un po’ del Napoli in azzurro

In sala stampa a Coverciano c’è lui, ansioso di far vedere a tutti i suoi compagni di quale calore è capace il Maradona che giovedì sarà il teatro di Italia-Inghilterra: “Sulla spinta del Maradona dico che so cosa può dare quella gente, spero ci sia una atmosfera bella anche contro l’Inghilterra perché ci può spingere a ottenere un risultato importante”. Di Lorenzo non vede un’Italia più debole rispetto al passato: “Il gruppo è un po’ cambiato, ma abbiamo giocatori di grande qualità, con una mentalità importante”.

C’è una qualità del suo Napoli che il terzino porterebbe volentieri in dote all’Italia: “Si vede da fuori, parlando del Napoli, che oltre al gioco che esprimiamo ci divertiamo in campo. Era così anche con la Nazionale dell’Europeo, poi qualche risultati ha portato a perdere questa spensieratezza. Dobbiamo ritrovare questo, giocare insieme e con entusiasmo. Voglio portare un po’ del Napoli in questa Nazionale. Dobbiamo tornare a divertirci, quando si sta bene in un posto si gioca meglio”

Nazionale, Di Lorenzo spiega differenze tra Spalletti e Mancini

Belle parole arrivano sia per il ct che per il suo tecnico di club: “Mancini mi ha dato la possibilità di esordire in Nazionale, è il sogno di chiunque inizi a giocare a calcio. Come Spalletti non sta tanto a guardare il nome ma gioca chi merita, questa è una cosa che li accomuna. Spalletti mi ha dato davvero tanto, oltre alla fascia di capitano mi ha migliorato come giocatore e anche da mister Mancini. Non vedo grosse differenze, poi il lavoro quotidiano è diverso da quello che facciamo qui”.

La vera differenza è quella tra il Di Lorenzo di oggi e quello di qualche anno fa: “Sicuramente sono cresciuto tanto in questi anni, ci sono stati vari momenti che mi hanno aiutato a crescere. Giocare in una grande squadra come il Napoli aiuta, ti confronti con giocatori forti e contro avversari forti. Mi sento migliorato in tanti aspetti”. La figlia l’ha chiamata Azzurra, un nome che è tutto un programma: “Abbiamo scelto questo nome perché ci piaceva e quello era il nostro colore dominante. Lei ci sarà, giocare con l’Italia al Maradona sarà sicuramente speciale”.

Nazionale, Di Lorenzo ricorda Vialli

A diventare capitano dell’Italia per ora non ci pensa: (“Ci sono gerarchie ben precise e non ci penso, c’è chi è da più tempo di me è qui ed è giusto che sia così”) mentre che in Italia ci siano sempre meno talenti non ritiene sia vero:

“In Italia ci sono giocatori forti e che stanno venendo fuori, se vediamo il campionato italiano ci sono pochi giocatori italiani, è vero, ma ci sono giocatori di grande qualità. Tutto sta nel farli crescere e fargli fare il percorso migliore possibile”.

Ultima riflessione su Vialli, è il primo raduno senza Gianluca:

“Sentiamo la sua assenza. Ne parlammo tra di noi quando purtroppo è venuto a mancare: ci ha lasciato qualcosa di bello, era profondo nelle parole che usava. Ci manca, quella di giovedì sarà la prima gara senza di lui e abbiamo anche un dovere in più, servirà ancora più impegno anche per lui”.

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