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NBA, New York perde anche Hart e Indiana non perdona: si va a gara 7. Stanotte Dallas può chiudere con OKC

Indiana fa il suo e conquista con merito l'opportunità di giocarsi il tutto per tutto in gara 7 a NY. Knicks sempre più in emergenza

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Si vince di squadra, si sogna con un intero popolo alle spalle. Indiana però ha capito qual è la ricetta per abbattere i Knicks: far decollare tutti gli effettivi, senza cioè affidarsi soltanto a uno o due solisti. E la prova mandata a referto in gara 6 della serie contro New York sta lì a dimostrarlo: vittoria netta per 116-103 (con 6 uomini in doppia cifra) e tutto rimandato a gara 7, che nella serata italiana di domenica (ore 21,30) renderà il Madison Square Garden una volta di più la capitale del basket che conta.

Hart fa piangere Thibodeau: Knicks senza più munizioni

I Pacers erano spalle al muro, ma vedendoli giocare quasi non è sembrato che subissero la tensione e la pressione del momento. Certo, l’ennesimo infortunio di casa Knicks ha aiutato: Josh Hart sin qui era stato lo stakanovista, praticamente sempre sul parquet e mai seduto in panchina, ma stavolta è stato lui a tradire coach Thibodeau, procurandosi un infortunio addominale che adesso rischia persino di tenerlo fuori nella sfida che deciderà chi andrà a sfidare i Celtics nella finale a Est.

A complicare ulteriormente i piani di NY ha contribuito anche la pessima serata al tiro di Jalen Brunson, decisamente una rarità a queste latitudini: il leader dei Knicks ha tirato 2/13 fino all’intervallo (addirittura 11 errori consecutivi), e pur riprendendosi nella ripresa (31 punti) non ha potuto nulla per fermare l’avanzata dei Pacers. Che hanno vinto finalmente la lotta a rimbalzo (44-37), ma soprattutto hanno saputo accelerare al momento opportuno, cioè proprio quando Brunson ha cominciato a litigare con il ferro.

Siakam torna grande nella serata dove più conta

Il 32-21 di parziale del secondo quarto è stato lo spartiacque di una gara nella quale Pascal Siakam è tornato a fare la voce grossa (25 punti e 7 rimbalzi), mentre accanto al solito Haliburton è stato l’apporto della panchina a scavare il solco, con McConnell (15 punti) e Toppin (11) veri e proprio X Factor di serata.

Chiaro però che per NY adesso le cose si fanno veramente in salita: dovesse mancare anche Hart, domenica sera la lista degli indisponibili (che annovera già Randle, Robinson e Bogdanovic, più Anunoby che spera di rientrare per gara 7) rischierebbe di far pagare un dazio salatissimo alle ambizioni di Knicks.

Knicks per la rivincita, 29 anni dopo. Stanotte Dallas-OKC

L’ultima volta che al MSG si è giocata una gara 7 era il 1995, e anche allora la rivale era Indiana. Che vinse 97-95, andando poi a sfidare i Magic di Shaq in finale, uscendo sconfitti (Orlando poi perderà le Finals contro i Rockets di Olajuwon).

Insomma, ricordo non proprio positivo, ma in fondo questo è davvero un week-end di verdetti pesanti in NBA: stanotte Dallas ha il match point in casa nella serie contro OKC, che deve vincere per giocarsi poi tutto in gara 7 sul terreno amico. Domani sera, dopo Knicks-Pacers, spazio alla supersfida tra Denver e Minnesota (ore 2) che per i detentori dell’anello rappresenta l’ostacolo più grande sulla strada che conduce al back to back. E Jokic non potrà essere lasciato solo.

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