Nicke Bille Nielsen, ex calciatore danese di Reggina, Martina Franca e Lucchese, è stato arrestato dopo una rapina in un supermercato. Il bottino? Non più di 20 euro.
- Bille Nielsen: la promessa mancata
- "Le bravate" del danese
- La Serie A a 18 anni
- La carriera da giocatore
Bille Nielsen: la promessa mancata
Bille Nielsen era una promessa del calcio europeo. Nel 2006 lo prese la Reggina, giocò 7 partite in Serie A, altre 2 in Coppa Italia. Poi due prestiti in Serie C1, al Martina (14 presenze) e alla Lucchese (appena 3 gettoni). Il ritorno in Danimarca, dove era una promessa della nazionale, e poi ancora Spagna, tra Villareal ed Elche, Norvegia (al Rosenborg), Francia (all’Evian), Cipro e Polonia. Ora milita nel Vaerebro BK.
“Le bravate” del danese
Bille Nielsen ha 36 anni, negli ultimi anni ha dovuto affrontare denunce e processi. L’ultima “bravata” solo qualche giorno fa: lo hanno beccato a rubare alcuni prodotti in un supermercato. Nulla di trascendentale, il loro valore non superava i 20 euro.
Fermato dai dipendenti, l’ex calciatore è andato su tutte le furie. Ha prima scagliato a terra il misero bottino, poi ha iniziato a insultare chiunque gli capitasse a tiro, minacciando uno degli addetti alla sicurezza: “Ti romperò la mascella, dovrai mangiare yogurt per sei settimane”, gli avrebbe urlato, prendendolo per il collo.
Il risultato? Giudicato colpevole, dovrà scontare quattro settimane di carcere. Ma Nicki Bille non è nuovo a sfuriate del genere. Il primo episodio risale all’aprile del 2014. A Copenaghen venne arrestato per aver preso a calci automobili e biciclette in un parcheggio.
I poliziotti intervenuti per sedare la follia dell’ex calciatore dovettero far ricorso allo spray al peperoncino. Lo immobilizzarono, eppure riuscì a sferrare un morso a uno degli agenti, ferendolo superficialmente.
Nel 2019, all’esterno di una discoteca, prese a pugni un buttafuori frantumandogli il setto nasale. Per non farsi mancare nulla minacciò un ciclista con una pistola ad aria compressa.
La Serie A a 18 anni
Si diceva un gran bene di Bille Nielsen, calciatore brillante e campione mancato. Le vicende extra-sportive ne hanno condizionato la carriera, che sembrava destinata ad alti palcoscenici.
La Serie A conquistata a soli 18 anni dopo essersi messo in mostra appena ragazzino con i norvegesi del Frem. Esordì il 19 novembre 2006 in un Inter-Reggina 1-0, sostituendo Daniele Amerini.
Con i calabresi segnò pure un gol, in Coppa Italia, nel 2-2 contro il Chievo Verona. Quindi le cessioni in prestito in Serie C1, per farsi le ossa. Due esperienze anonime al Martina e alla Lucchese, prima del ritorno in patria.
La carriera da giocatore
La seconda chance gliela diede il Nordsjaelland: debuttò pure in Europa League nel 2010, contro lo Sporting Lisbona. Quindi il trasferimento al Villareal, che lo girò subito alla squadra B. L’inizio della fine. La frustrazione prese il sopravvento sulle ambizioni.
Nel 2013 era al Rosenborg: contro il Sandnes Ulf l’arbitro non gli concesse un calcio di rigore. Si strappò la maglia di dosso, già ammonito, e venne espulso. Chiuse la stagione con 16 reti in 37 presenze, ma fu il canto del cigno di Bille Nielsen.
L’ultima fiammata in Francia, in Ligue 1 con l’Evian, quindi un girovagare per l’Europa, tra Danimarca, Polonia, Cipro e nuovamente in Danimarca.
Vanta presenze in Nazionale, con le selezioni giovanili e la prima squadra, con cui ha debuttato nel 2013, nel 3-2 contro la Polonia. Il 15 ottobre 2013 realizzò la prima rete nel 6-0 contro Malta.