Novak Djokovic crolla e dice addio al Grande Slam: il tennista serbo ha ceduto di schianto nella finale degli Us Open contro il russo Daniil Medvedev, che si è imposto clamorosamente per tre set a zero con i parziali di 6-4, 6-4, 6-4.
Un Nole irriconoscibile, forse schiacciato dal peso della tensione, ha visto così sfumare il sogno di conquistare il Grande Slam a 52 anni dall’impresa di Rod Laver, e di vincere il suo ventunesimo Slam, che gli avrebbe permesso di superare i rivali di sempre Roger Federer e Rafa Nadal.
Ma Medvedev si è dimostrato un avversario implacabile: infallibile al servizio, il russo si è mostrato superiore al serbo anche negli scambi da lontano, dimostrando di essere davvero in serata, a differenza del fuoriclasse di Belgrado, subito in affanno.
Il match che doveva essere la consacrazione definitiva a leggenda per Djokovic si è trasformato invece in una partita che ha segnato forse un passaggio di consegne: il numero due del mondo, già finalista agli Us Open nel 2019, ha conquistato il primo Slam della sua carriera in modo trionfale.
LA GARA
Medvedev trova subito il break al primo gioco e chiude il set 6-4, poi piega la resistenza del serbo anche nel secondo, quando ottiene il break nel decisivo quinto game. Djokovic le prova tutte ma non funziona nulla, e al quarto gioco rompe una racchetta per la frustrazione dopo una palla break sprecata. Nel terzo parziale il russo va come un treno, sulle ali dell’entusiasmo e senza sentire la tensione, mentre Djokovic non trova soluzioni per reagire. Solo nel finale Medvedev tentenna un attimo, subendo un break, ma poi chiude 6-4, Flushing Meadows incorona il nuovo re.