Un altro gradino scalato, e tutto sommato questo è davvero un argento che vale quanto un oro. Perché se l’Olanda s’è dimostrata essere di un altro pianeta, l’Italia del 4 di coppia ha comunque fatto vedere al mondo di essere davvero tra le grandi della disciplina. Cogliendo un secondo posto che profuma di storia, visto che dal podio mancavamo da 16 anni, da quando a Pechino il metallo fu lo stesso, ma alle spalle della Polonia. Contro questa versione degli olandesi, però, poco altro si sarebbe potuto fare: la seconda piazza era il massimo obiettivo raggiungibile, e il quartetto azzurro non se l’è fatto ripetere due volte.
- Olanda troppo forte, ma è un argento che vale
- Gentili, una pepita a scuola da Abbagnale
- Chiumento e il papà ciclista (che raccoglie fondi)
- Rambaldi ha studiato da Lindsey Vonn
- Panizza adesso vuole Milano-Cortina (da bobbista!)
- Nel ricordo di Filippo Mondelli, il "quinto" del quartetto
Olanda troppo forte, ma è un argento che vale
Luca Chiumento, Giacomo Gentili, Andrea Panizza e Luca Rambaldi sapevano di avere un appuntamento con la storia. Le acque parigine, nel bacino realizzato a pochi chilometri da Disneyland Paris, hanno effettivamente mostrato una favola tutta azzurra.
Invero qualcuno sperava ci potesse essere anche spazio per una gara un po’ più serrata, ma dopo i primi 250 metri l’imbarcazione olandese ha preso il largo, di fatto limitando la bagarre soltanto alla lotta per la seconda posizione. L’Italia è stata brava a rintuzzare l’assalto della Polonia, minacciosa soprattutto negli ultimi 250 metri, quando però gli italiani hanno saputo gestire il vantaggio evitando di correre il rischio di essere beffati, dopo che per lunghi tratti di gara la minaccia maggiore era stata rappresentata dall’equipaggio britannico.
Gentili, una pepita a scuola da Abbagnale
La medaglia del 4 di coppia era attesa, ma finché le acque parigine non hanno dato il loro verdetto nessuno poteva pensare di mettere la voga davanti a quella dei rivali. Un quartetto affiatato e ben noto agli addetti ai lavori che in Francia ha ottenuto il massimo risultato possibile, impostando la gara nella giusta maniera sin dalle batterie.
Per tutti, quella parigina è la prima medaglia olimpica: il capovoga Giacomo Gentili, dopo una grande carriera da Juniores con titoli mondiali ed europei nel singolo, ha preferito il canottaggio al rugby, trasferendosi giovanissimo a Piediluco e crescendo sotto i consigli di Agostino Abbagnale. Il quinto posto di Tokyo lo aveva vissuto alla stregua di un dazio da pagare, ma l’argento di Parigi potrebbe definitivamente lanciarlo nel gotha del canottaggio nazionale.
Chiumento e il papà ciclista (che raccoglie fondi)
Luca Chiumento ha saputo rinverdire i fasti della grande tradizione di Mandello del Lario, territorio che da sempre ha offerto anche a livello olimpico atleti che hanno regalato grandi risultati per il canottaggio italiano. Il 26enne delle Fiamme Gialle da 15 anni ha scelto la disciplina preferendola al calcio, entrando a far parte della Canottieri Padova per poi scalare gradualmente le gerarchie anche in ambito nazionale. Riserva a Tokyo, alla sua prima olimpiade ha trovato una medaglia che profuma di storia.
In famiglia però l’altra grande passione è la bici, specificatamente la mountain bike, tanto che papà Franco l’ha seguito a Parigi proprio in bicicletta, tenendo fede a una vecchia promessa (oltre 1.400 chilometri, utili anche per raccogliere fondi da destinare alla Fondazione Città della Speranza, istituto pediatrico del vicentino: 8.000 euro la cifra raccolta). Chiumento può far festa pensando di aver… pareggiato il conto delle medaglie olimpiche con la fidanzata Federica Cesarini, oro a Tokyo (ma assente a Parigi).
Rambaldi ha studiato da Lindsey Vonn
Per Luca Rambaldi, la medaglia olimpica rappresenta il coronamento di un inseguimento partito da lontano. A 30 anni (li compirà a dicembre) ha ottenuto l’alloro più prezioso dopo che la vita lo ha messo in acqua quando tutto lasciava presagire un finale differente: a 9 anni, grazie a un volantino che pubblicizzava corsi di canottaggio sul Po, decise di iscriversi per pura curiosità, e da allora il grande fiume è diventata la sua seconda casa.
Amante della montagna, è appassionato di sci, tanto che Lindsey Vonn è da sempre il suo grande idolo, anche percome ha saputo superare i tanti infortuni. La sua fidanzata, Ilaria Dolce, è pallavolista e allenatrice: a Parigi l’ha accompagnato concedendosi anche una vacanza fugace a Disneyland, magari adesso ci tornerà con Luca.
Panizza adesso vuole Milano-Cortina (da bobbista!)
Andrea Panizza, originario di Mandello, è invece figlio di una grande tradizione di vogatori che da quelle parti hanno scritto la storia del canottaggio italiano. Anche lui appassionato di sport invernali, per tanti anni s’è dedicato a entrambe le discipline, sicuro che l’una potesse potenziare l’altra e soprattutto ispirato all’idea di poter gareggiare in due olimpiadi differenti, una estiva e una invernale, in questo caso come bobbista. Sogna Milano-Cortina, ma intanto quel sogno di tornare a casa con una medaglia da Parigi l’ha coronato.
Nel ricordo di Filippo Mondelli, il “quinto” del quartetto
L’argento ottenuto dal 4 di coppia acquista ancor più valore pensando alla dedica che tutto il quartetto ha rivolto a Filippo Mondelli. Il quale da lassù avrà avuto uno sguardo privilegiato sul campo di gara: Filippo, uno dei canottieri più forti del panorama nazionale, se n’è andato il 29 aprile 2021, sconfitto da un osteosarcoma alla gamba sinistra scoperto poco più di un anno prima. Non era bastata un’operazione effettuata al Rizzoli di Bologna e una lunga fase di cure per riuscire a debellare il male.
Oro iridato nel 2018 assieme a Gentili, Rambaldi e Panizza, dopo la scoperta della malattia era rimasto sempre in contatto con i compagni, che pochi giorni prima della scomparsa gli avevano dedicato la vittoria all’Europeo. Anche questo argento acquista un valore tutto particolare: Mondelli avrebbe potuto tranquillamente dar parte del quartetto olimpico, e per questo è bello pensare che c’è posto per un’altra medaglia sul podio parigino.