Quanto sta accadendo, a livello mediatico, in Brasile trascende la dimensione della singola, circoscritta e condannabile esternazione di un singolo: il caso di Maurício Souza è divenuto un tema politico, sociale e di natura professionale.
Mauricio Souza licenziato per un post omofobo
Mauricio Souza è uno dei protagonisti del volley brasiliano: il Minas, una delle principali polisportive nazionali, ha proceduto al suo licenziamento dopo che il centrale per quanto scritto sui social è stato accusato di omofobia. Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, è sceso in campo direttamente, in prima persona, per difendere il campione di Rio 2016.
Il presidente brasiliano Bolsonaro difende Souza
“Oggi tutto è omofobia, tutto è femminismo”, ha detto il presidente.
Bolsonaro e Maurício Souza si erano fatti fotografare insieme ad agosto per sigillare con questa immagine la sintonia tra due personaggi pubblici che, amalgamati, uniscono due mondi trasversali e di grande vastità. Politica e sport, d’altronde sono sempre stati indissolubilmente legati, necessari uno all’altro per rinsaldare e ricompattare gruppi, elettori e alleanze.
Martedì 12 ottobre, il centrale del Minas aveva postato sui social una foto del nuovo Superman, Jon Kent, che nei prossimi numeri del celebre fumetto si rivelerà bisessuale.
“Vai a vedere dove andremo a finire…”, il commento di Souza con facile allusione. Da questa esternazione dell’olimpionico, il caso.
Mercoledì sera, dopo la sollevazione mediatica sollevata, il commissario tecnico della nazionale, Renan Dal Zotto, sembrava aver chiuso le porte a Souza anche per togliersi dall’imbarazzo:
“Alla Seleção non c’è spazio per professionisti omofobici”, ha detto il c.t. in un’intervista a O Globo. In una conferenza stampa Dal Zotto ha poi spiegato che è sua intenzione parlare con Maurício Souza, per chiarire le ragioni di questa posizione.
Le critiche a Maurizio Souza: Douglas nettissimo
Sheilla e Douglas, il quale ha deciso di fare coming out, hanno palesato la loro insofferenza nei riguardi e del commento e di quanto sia stato palesato da Mauricio Souza con quel post e con quanto seguito, a rimarcare la distanza che sussiste tra la sua visione di una società inclusiva e democratica e quello che sarebbe sottinteso.
Su Instagram, lo schiacciatore della Callipo ha pubblicato un post molto chiaro, netto sull’argomento:
“Nesse exato momento um dos nossos morrem por causa da sua “liberdade de expressão“.”, che si traduce così: “In questo esatto momento uno di noi muore a causa della sua “libertà di espressione”.
Questa la didascalia affiancata a un lungo commento su temi quali omofobia, l’essere un personaggio pubblico, una sportivo e non da ultimo la decisione della polisportiva brasiliana di prendere le distanze dalle opinioni del proprio tesserato.
Una vicenda, questa scatenata da Mauricio Souza, che non si concluderà certo così: in Brasile il piano è ormai politico ed è lì che si gioca la partita vera.
VIRGILIO SPORT