Vlahovic beffa il Padova e il Vicenza piazza il sorpasso nel girone A di Lega Pro, mentre nel gruppo B molla definitivamente la Ternana di Ignazio Abate, asfaltata da una Lucchese tutta orgoglio e dignità. Entella in fuga. Prosegue senza sosta il duello tra Avellino e Audace Cerignola nel girone C, con i Lupi che piegano il Benevento nel sentitissimo derby del “Partenio-Lombardi” e affondano i rivali sanniti, ora scivolati alle spalle di un Catania ritrovato. Vede una luce in fondo al tunnel anche il Milan Futuro di Massimo Oddo, uscito vittorioso dal confronto con il Campobasso. Entriamo nel dettaglio di top e flop della 34a giornata di Serie C.
I Top della 34a giornata di Serie C
Lucchese, tra orgoglio, gol e dignità
La Lucchese vince, convince e rende orgogliosi. I suoi tifosi di sicuro. Lo scatto d’orgoglio avuto dalla squadra di Gorgone in quest’ultimo terzo di campionato rappresenta una lezione per tante squadre e gran parte dei protagonisti del calcio moderno. Oltre le problematiche societarie, oltre gli stipendi che non arrivano dal mese di novembre, oltre ogni vicissitudine. Dignità e professionalità al servizio di una maglia che va onorata fino all’ultimo secondo della regular season, con l’obiettivo di salvare la Lucchese sul campo, prima di affidarsi a chi ha responsabilità ben diverse nei confronti della città e dei singoli tesserati. Dai calciatori dipende il presente, dai vertici del club il presente e il futuro. Salvate la Lucchese, è ormai un “grido d’aiuto”. Nel frattempo, al “Porta Elisa”, ci pensa il solito Magnaghi ad illuminare gli occhi dei presenti.

Anastasio, oro di un Catania ritrovato
Quattro vittorie e quattro pareggi nelle ultime otto apparizioni per il Catania di Mimmo Toscano, che sembra aver imboccato la strada giusta dopo una prima parte di campionato ampiamente al di sotto delle aspettative. Merito del gruppo, merito dei colpi dei singoli. Tra questi, spicca il sinistro potente e preciso di Armando Anastasio, che al Provinciale ha letteralmente fulminato il portiere del Trapani e stappato una partita non facile, tra ambiente “ostile” e oggettive difficoltà tecnico-tattiche. Da lì, è stato tutto in discesa per la formazione etnea, che ha liquidato la pratica granata con un secondo tempo da grande squadra, approfittando di un avversario che si è sciolto come neve al sole. Ma il lampo di Anastasio resta ed è un messaggio anche ai prossimo rivale: l’Avellino capolista.

Oddo, anche il Milan ha un Futuro
Massimo Oddo rivede la luce. Il 3-2 al Campobasso è un primo passo verso la zona playout per il Milan Futuro, ora a quota 27 e al terzultimo posto in classifica, davanti a Sestri Levante e Legnago Salus. La salvezza diretta rappresenta una missione impossibile, considerando il +11 dell’Ascoli, ma l’obiettivo primario deve essere quello di giocare in casa la gara di ritorno degli spareggi per non retrocedere, così da poter contare anche sul doppio risultato in caso di parità nella differenza reti. Se poi vinci anche così, al 95′ con il gol del tuo difensore centrale (Camporese), dopo aver subito il momentaneo pareggio al minuto 92, allora significa che la ruota sta cominciando davvero a girare.
I Flop della 34a giornata di Serie C
Ternana al tappeto, il primo posto ora è solo un miraggio
La Ternana ha mollato. Non ammette repliche il 4-1 incassato dalle Fere sul campo di una Lucchese sull’orlo del baratro, ma dotata di straordinario orgoglio e grandissima dignità. Il 3-0 dopo mezzora di gioco è solo uno dei tanti segnali negativi che arrivano dallo spogliatoio rossoverde, composto da giocatori importanti e da elementi che hanno diversi campionati vinti nei rispettivi curriculum. Questo, a volte, non basta. E si è visto chiaramente. Veder scappare l’Entella a +4 lo scorso weekend è stato un colpo troppo duro per gli umbri, reduci dal pari a reti bianche nel derby con il Perugia, che ha di fatto certificato la fuga dei liguri di Fabio Gallo, ora lontani cinque lunghezze. Da Abate alla dirigenza, dai calciatori allo staff. Tutti sono chiamati a un profondo mea culpa per salvare la stagione e non perdere di vista l’obiettivo.

Lamesta, chi sbaglia paga
Un errore che pesa come un macigno. E non basta una prova volitiva, sufficiente per voglia e abnegazione, perché in certi momenti della stagione alcuni errori pesano più di altri. Poi, se ne commetti uno così nel primo tempo di un derby equilibrato come Avellino-Benevento, allora vai incontro ad incubi che non ti lasceranno dormire sonni tranquilli per più di una settimana. Lamesta a tu per tu con Iannarilli, tiro, palla altissima. La conclusione che, all’alba dell’intervallo, avrebbe potuto sbloccare e orientare la partita del “Partenio-Lombardi”, poi decisa dai gol di Armellino e Palumbo, che hanno regalato un’altra gioia alla prima della classe del girone C. Il sinistro alle stelle del fantasista della Strega, però, è la fotografia di questo girone di ritorno dei sanniti: dall’essere campioni d’inverno, al termine delle prime 19 giornate, al rischio di scivolare addirittura in ottava posizione, complice il nuovo turno di riposo che attende la formazione di Gaetano Auteri. Nel mezzo, un cambio di guida tecnica andato a male e una moltitudine di errori che hanno finito per alimentare il flusso di negatività che sembra attanagliare l’ambiente giallorosso. E adesso si fa dura.

Andreoletti, il tuo Padova come l’Alessandria di Braglia
Non ce ne voglia l’ex Benevento e Pro Sesto, ma la rimonta subita dal suo Padova in questo campionato rischia di essere ricordata come una delle più clamorose di sempre in Serie C, per tempi e modalità. Tante le similitudini rispetto a quell’Alessandria di Braglia che dilapidò un vantaggio apparentemente rassicurante nel girone di ritorno della stagione 2016/17, lasciando spazio all’inaspettata risalita della Cremonese. I biancoscudati, adesso, sono alle spalle di un Vicenza che non ha mai mollato e, a questo punto, merita di stare lassù, nonostante le molteplici difficoltà affrontate nel corso di questa stagione. Per Andreoletti, anche un pizzico di sfortuna, con uno degli ultimi palloni giocabili che finisce in fondo al sacco e premia l’Atalanta U23 del giovane Vlahovic, ancora a segno per i bergamaschi. La classifica, intanto, è lì e fino alla fine sarà una guerra di nervi per ambo le compagini. Ma è facile intuire chi sta vivendo meglio questo momento sotto l’aspetto mentale.
