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Inter-Bologna 6-1 pagelle: Dimarco show, riscatto Dzeko. Fischi a Dumfries

I nerazzurri dilagano in rimonta e silenziano un Bologna inoffensivo: Lautaro segna poi lascia il rigore a Calhanoglu, in gol anche Gosens entrato nella ripresa

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Auden Bavaro

Auden Bavaro

Giornalista

Lo sporco lavoro del coordinamento: qualcuno lo deve pur fare. Eppure, quando ha modo di pigiare le dita sulla tastiera, restituisce storie e racconti di sport che valgono il biglietto

Nerazzurri devastanti dopo l’inizio con brivido: Inter-Bologna finisce 6-1, la sbloccano gli ospiti con Lykogiannis ma il gol subito scuote i nerazzurri che, da lì in poi, dettano legge. Dzeko, Dimarco, Lautaro Martinez, Dimarco-bis, Calhanoglu, Gosens archiviano la sconfitta contro la Juventus, provano a spazzare ogni voce di crisi e a ricompattare l’ambiente.

Marotta carica l’Inter nel pre partita

Nel pre partita di Inter-Bologna ha parlato anche l’Amministratore delegato dei nerazzurri, Beppe Marotta, per dire che:

  • la squadra deve restare aggrappata alle posizioni di vertice perché occorre crederci fino alla fine;
  • c’è completa sintonia tra dirigenza, calciatori e allenatore;
  • Milan Skriniar e l’Inter hanno la medesima volontà: rinnovare presto, la trattativa è in fase avanzata ma non è possibile indicare tempi certi.

Clima surreale nel secondo anello verde per le restrizioni imposte dalla Questura che ha di fatto sanzionato la Curva interista costringendola a silenziarsi: nessuno striscione, nessun vessillo, nessun megafono. Spalti pressoché vuoti dove solitamente siedono gli ultras nerazzurri: un paio di migliaia di persone distanziate tra loro, reazioni impercettibili se non a sprazzi.

Pagelle Inter: Dimarco show, male Dumfries

Onana 6: gestisce l’ordinaria amministrazione e lo fa bene. Sicurezza per i compagni, bene coi piedi, ottimo nelle chiusure. Il futuro è nelle sue mani, e lo si sapeva, ma anche il presente della porta dei nerazzurri si chiama Onana.

Skriniar 6,5: gara senza sbavature, attento a chiudere gli spazi e chiamato anche a cooperare in fase di impostazione.

Acerbi 6,5: di tutto il reparto difensivo nerazzurro, pare essere diventato quello più affidabile. Roccia, muro, saracinesca, meno slanci in avanti del solito solo perché non serviva proferir colpo davanti dove i compagni hanno fatto quel che c’era da fare.

Bastoni 6: non parte benissimo, l’incertezza che fa più rumore in occasione della rete del Bologna è la sua. Poi si aggrappa ai due compagni di reparto e piano piano rientra bene in partita, indovina i tempi, mette le solite pezze.

Dumfries 5,5: uno può anche dire, provaci tu a giocare mentre San Siro ti fischia già a metà del primo tempo. Vero, contestazione esagerata e causa di un ulteriore disagio che si percepisce tutto. E’ in regressione rispetto al calciatore che dominava la fascia e che già sembrava essere elemento chiave del mercato per rimpinguare le casse della società. Questo Dumfries, invece, non è più appetibile e il calo non pare fisico.

Barella 7: quando gioca male, come contro la Juve, ne risente tutta la squadra. Quest’anno è più intermittente della passata stagione ma sono sempre più i benefici che porta uno come Barella delle eventuali difficoltà che causa. Stasera è tornato fulcro, anima, polmoni, cervello.

Calhanoglu 7: detta i tempi della mediana e attiva i due offensivi. L’ex Milan mette sempre lo zampino in qualche gol dei compagni, stavolta la pennellata per Lautaro è la sua. I calci piazzati restano una specialità, la visione di gioco è ormai un capisaldo, l’incisività ogni volta che l’Inter ha la palla in gestione è ormai consolidata. Il gol su rigore è un regalo, meritato, di Lautaro.

Mkhitaryan 6,5: tanto ordine e senso tattico, sta in mezzo e si propone, avanza e cerca i compagni, gioca in tandem con Calhanoglu e si confermano coppia consolidata. Non sarà facile per Brozovic rientrare nelle geometrie di un centrocampo titolare nel quale l’ex romanista si è ritagliato uno spazio e un ruolo importante.

Dimarco 7,5: il motore lo mette lui, si accende e l’Inter parte a razzo. Non è un caso che il momento migliore del Bologna – i primi 15′ – coincidono con i suoi peggiori. Poi, è un crescendo di corsa, ripartenze, contenimento, impostazione. Dategli un pallone, ditegli di calciarlo forte e preciso da distanza siderale e lui lo fa: la rete è un missile. Tiene bene il campo anche nella ripresa e decide di imitare i fuoriclasse con un gol d’autore. Straripante.

Gosens 6,5: suggella la mezzora di gioco con un gol e qualche buona giocata. Sprazzi del gran giocatore che fu.

Dzeko 7: polemiche infinite per aver risposto ai cori degli ultras bianconeri “indicando” con le mani gli attributi, Edin decide di rifarlo. Stavolta le mani restano al loro posto, nessun gesto polemico ma è lui, con la sua grinta e la sua classe a stravolgere l’inerzia di una sfida che il Bologna stava interpretando al meglio. Gli attributi di Dzeko stanno tutti nella tenacia, nella caparbia e nella voglia di tornare al gol: decide di farlo nella maniera che conosce e spesso ignora, ovvero da campione. La rete è una perla da vedere e rivedere, poi il suo contributo resta qualitativamente importante.

Lautaro 7: pre gara movimentato dalle vicende extracalcistiche che hanno interessato Lautaro Martinez per la partecipazione a una festa al Just Cavalli di Milano: lì per festeggiare il compleanno della compagna, l’aggravante è che tutto ciò è accaduto dopo il ko contro la Juventus. Alla fine nessuna multa, tifosi compatti con Lautaro e una richiesta univoca: fai il tuo contro il Bologna e va bene così. Prende tutti in parola l’argentino che non parte bene ma poi incide: gara di sostanza, gol di rapina, fiuto da attaccante di razza. Ma, quando è in serata, Lautaro non è solo questo: diventa un fattore.

All. Inzaghi 7,5: serata di gala, fossero tutte così… Con la squadra in questa condizione non deve fare molto: basta evitare i danni. E li evita tutti, resta a guardare i suoi e li applaude a oltranza.

La cronaca completa di Inter-Bologna

Pagelle Bologna: Sosa entra e sbaglia tutto

Skorupski 5,5: da un certo momento in poi subisce il tiro al bersaglio e ci può fare poco. Qualche incertezza nelle uscite, per il resto su gol incassati ha poche responsabilità.

Posch 5: va in bambola con tutto il reparto e paga anche lo sfaldamento del reparto di mediana che smette di funzionare troppo presto.

Soumaoro 5: si fa saltare spesso e non riesce a lasciarsi alle spalle gli errori in fase di chiusura.

Lucumì 5: travolto anche lui dal pressing sulla tre quarti dell’Inter, fa quel che può ma non è abbastanza. Gara da archiviare in fretta.

Sosa 4: devastante, in senso negativo. Incide in quasi tutti i gol… che però sono degli altri.

Lykogiannis 5,5: il mezzo punto in più è per il gol per altro casuale, fa poco altro per meritare la sufficienza in una serata storta per tutta la squadra.

Medel 5: la legge dell’ex a volte funziona ma altre no, come in questo caso. E’ un Medel inoffensivo che mostra ben poco del carattere proverbiale che gli si riconosce.

Schouten 5: prova a compattare la squadra ma ci riesce solo fino al 2-1 nerazzurro. Poi scivola nel torpore e non incide più.

Barrow 5: buoni i primi 20′, per il resto non si ricorda nulla della sua prestazione.

Ferguson 5,5: ci mette grinta, ci mette voglia, ci mette gamba. Esiti negativi, vero, ma qualcosa in più che agli altri gli va riconosciuto.

Orsolini 5,5: qualità fino a un certo punto, in partita solo a intermittenza, lucido a intermittenza.

Arnautovic 5,5: isolato così diventa inoffensivo. Bene Motta che lo toglie nei primi minuti della ripresa, a sconfitta ormai acquisita, per preservarlo per il week end calcistico.

All. Motta 4,5: non che dovesse vincerla per forza, nemmeno a vantaggio acquisito. Però stravolge la squadra con cambi tutti sbagliati. L’unica attenuante è che, a risultato ormai compromesso, abbia pensato a far respirare qualche titolare in vista di domenica.

Pagelle arbitro: Colombo se la cava più che bene

Chi è Andrea Colombo? Carenza giustificata perché il fischietto della sezione di Como è un novello direttore di gara per la serie A. Ottava presenza nel massimo campionato, alla prima sia con i nerazzurri che con i felsinei: esordio di personalità. Tiene in mano la partita, lascia giocare, non si erge a protagonista ma resta nelle retrovie senza perdere mai il senso della posizione e l’autorevolezza.

Calendario: Inter a Bergamo, derby per il Bologna

Inter in quarta posizione, appaiata all’Atalanta a quota 27: il primo posto resta, allo stato attuale, un miraggio ma la gara di domenica, proprio contro gli orobici, dirà qualcosa di più rispetto alla vittoria larghissima di stasera. Per il Bologna il pronto riscatto dovrà inevitabilmente passare per le mura amiche del Dall’Ara dove i felsinei attendono il Sassuolo.

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