Le giornata di prove libere del GP di Spagna, lì dove debuttano le nuove ali flessibili, è stata una doccia fredda per la Ferrari. O meglio, l’inizio è stato decisamente confortante, con le FP1 che hanno visto Lewis Hamilton terzo e per una volta tanto davanti a Charles Leclerc, quarto. Poi appunto il gavettone gelido delle FP2, dove il monegasco ha chiuso quinto e il britannico addirittura undicesimo.
- Ferrari, passi indietro nelle libere del GP di Spagna
- Leclerc però parla di una giornata "migliore del previsto"
- La frustrazione di Hamilton
- Vasseur: "Non siamo lontani. Hamilton? Commenti un po' estremi"
Ferrari, passi indietro nelle libere del GP di Spagna
E così, mentre questo primo giorno ha messo in luce ancora una volta un passo notevole e pressoché imprendibile delle McLaren, prime con Lando Norris e con Oscar Piastri rispettivamente nelle libere 1 e 2, e dall’altra una Red Bull con il solito salvatore della patria in lattina Max Verstappen che ha dato buona prova di sé nel passo gara (a bordo di una RB21 dotata di una nuova ala anteriore), la Ferrari invece sembra sempre tornare alla casella del via dopo aver fatto dei passi avanti, come quelli visti nella precedente gara a Monaco (e lungo tutto quel weekend, va detto).
Qual è stato il vulnus delle SF-25? Al di là del tallone d’Achille del giro secco, gran bel problema in qualifica, le vetture sono sembrate ai piloti (soprattutto uno, come vedremo) abbastanza inguidabili, con evidenti problemi di bilanciamento.
Le MCL39, che a Barcellona sono le uniche senza aggiornamenti, sono come abbiamo detto imprendibili, complete sia sul giro secco che sul long run. Ma in questa prima giornata abbiamo visto anche una Mercedes che si è avvicinata alle vetture papaya, mentre Leclerc nelle FP2 ha pagato mezzo secondo da Piastri.
Leclerc però parla di una giornata “migliore del previsto”
Sceso dalla vettura il monegasco ha sottolineato le difficoltà del caldo avvertito in pista e gli effetti sul grip (la soft ha dato migliori esiti nella mattina, rispetto alla sessione pomeridiana). Ma, a sorpresa, ha anche spiegato che la giornata è stata “migliore del previsto” per via di una prestazione maggiore di quanto ci si aspettasse. In ogni caso, “c’è ancora molto lavoro da fare, ma comunque non sembra che siamo così lontani”. Che poi è un refrain che abbiamo sentito spesso in questa stagione: ci stiamo avvicinando, lavoriamo per tirare fuori tutto il potenziale e così via.
La frustrazione di Hamilton
Hamilton ha invece offerto una disamina più tranchant, alle prese con una vettura che lo ha fatto spazientire oggi, in particolare nelle curve veloci dove ha sofferto il sovrasterzo. “Non una giornata esaltante – ha commentato il britannico -, continuiamo a lavorare a testa bassa, non ci arrendiamo e spingiamo sempre per risolvere i problemi. Ma arrivi al venerdì e ti ritrovi con una giornata che non è stata come speravi. Confidavo che la vettura sarebbe stata buona, e così è stato nelle FP1, ma nel pomeriggio è andata peggio. Questo è ovviamente frustrante per tutti”. A dire di Hamilton ci sono stati problemi che hanno pregiudicato il downforce della SF-25. “Ma speriamo che una volta risolto il problema potremmo andare meglio in qualifica”.
Vasseur: “Non siamo lontani. Hamilton? Commenti un po’ estremi”
E secondo Frédéric Vasseur ci sono state delle difficoltà sul passo gara con le gomme. Ma anche per il team principal le Ferrari non sono lontane, e “bisogna mettere tutto insieme. Il passo comunque c’è stato”.
“Puoi finire secondo o sesto per qualche centesimo domani, il bilanciamento della vettura è stato riadattato con la nuova ala. Non ci sono grosse differenze tra i team, al limite qualcosa con le mescole ma siamo tutti sulla stessa barca. Hamilton sta soffrendo, ma nella simulazione gara è stato veloce, quanto Max credo. Quando vai sulla parte sporca della pista perdi un po’ di bilanciamento: magari lui è stato estremo nei commenti, le reazioni in auto sono sempre un po’ così, poi quando facciamo il debrief siamo più lucidi”, ha concluso Vasseur.