Roma-Udinese 3-0. Affondo di Bove, pennellata di Pellegrini, inzuccata di Abraham. Gli stessi giallorossi di altre volte. Segnano quel tanto che basta e non prendono gol. Bellissima e impossibile? No. Bella sì, stasera. E, al solito, cinica ed efficace. Dybala non convocato, Abraham parte dalla panchina con l’intenzione di riservargli solo una manciata di minuti. A Josè Mourinho basta e avanza così. Perchè la classifica sorride: terzo posto solitario a quota 56, la quarta (il Milan) staccata di 3 punti, la quinta (l’Inter) di 5. Significa un posto nella prossima Champions League.
AL 37′ il match svolta: tocco di mano di Pereyra nella sua area di rigore su cui l’arbitro Giua aveva sorvolato: interviene il Var per decretare il calcio di rigore, sul dischetto si presenta Bryan Cristante che, davanti a un para-rigori quale è l’estremo dei friulani, Marco Silvestri, un po’ di soggezione deve averla avuta. Calcio potente, palo pieno. Sulla ribattuta si avventa Edoardo Bove che, da due passi, insacca.
Al 10′ della ripresa Pellegrini si prende la scena: alla 100esima con la maglia della Roma confeziona il raddoppio che è un capolavoro. Assist al bacio di Belotti, lui fa lo scavino, poi mette le mani a cuore. Per la sua gente. Poi Abraham, nello scampolo di gara che gli tocca, sancisce il tris nel finale con un colpo di testa da ottima posizione.
Mourinho? Ha ragione lui. Non è vero che il portoghese non si discute a prescindere, è un punto di partenza che non vale per nessuno. E neppure può essere vero l’estremo opposto, ovvero ritenere la straordinaria carriera del portoghese – ivi incluso il percorso giallorosso – un colpo di fortuna lungo oltre trent’anni.
Mourinho si discute. Come tutti. Per lui parlano i risultati. Come per tutti. Gli stessi, rendicontano di una carriera incredibile. E questo è un punto di arrivo che non vale per tutti. Bacheca piena, bacheca vuota: fa una bella differenza.
- Le pagelle della Roma
- Le pagelle dell’Udinese
- La pagella dell'arbitro
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- Il calendario della Roma tra campionato ed Europa League
Roma-Udinese diretta live testuale, statistiche e highlights
Le pagelle della Roma
- Rui Patricio 7,5: inoperoso eppure sempre sul pezzo. Coadiuva i compagni di reparto, garantisce loro una valida alternativa di passaggio quando pressati, puntuale nelle uscite, efficace nei rilanci. Poi ipnotizza Pereyra dagli 11 metri e, di fatto, annichilisce così tutta l’Udinese.
- Mancini 6: ci mette il carattere e la grinta di sempre e gli interventi sono puliti. Per 60′ mai una sbavatura né una incertezza. Bene anche in fase di disimpegno. Il fallo di mano che regala il rigore all’Udinese è ingenuo. Il giallo cui sta tutto.
- Smalling 6,5: pronti via, lui è già pronto. Non è la migliore partita ma non perde mai palla, gioca d’anticipo, detta i tempi ai compagni.
- Llorente 6: i compagni gli fanno scudo ma lui non ne ha bisogno. Sfrutta la velocità e, in qualche occasione, tenta la sortita sulla fascia. Bene in copertura.
- Celik 5,5: nella prima frazione è il giallorosso più in difficoltà anche perchè, spesso, gli capita di doversela vedere con Udogie, non uno qualunque. Non fa mai mancare generosità e abnegazione. Fonte:
- Bove 7: senso della posizione, buon palleggio, la visione del gioco c’è. In occasione della rete del vantaggio, un guizzo che ha le movenze dei migliori rapaci. Fa Bove di cognome, ma l’istinto è quello del Falco.
- Cristante 6,5: un rigore sbagliato, soprattutto se l’errore è ininfluente, non può macchiare una prestazione di grande concretezza.
- El Shaarawy 6: non spezza la partita sebbene sia nelle sue corde. Si accende a tratti, altre volte si isola.
- Wijnaldum 6,5: la froma sta crescendo, giornata dopo giornata. E lui si candida a essere l’uomo in più di questo importantissimo finale di stagione.
- Pellegrini 7: finalmente. Non solo per la Roma ma anche per la Nazionale. Aspettavamo un segnale da un odei talenti di centrocampo più forti di cui può disporre Mancini e proprio stasera, in occasione della partita numero 100 con la Roma, è tornato decisivo come ai tempi splendidi. Tifiamo per lui, per il suo ritorno in pianta stabile nell’Olimpo del calcio italiano.
- Belotti 7: il cuore del Gallo è immenso. Che sia una stagione così e così va da sé ma il cuore del Gallo è immenso. Partita di grande sacrificio, non si ferma mai, si danna, fa a sportellate e fa salire la squadra. La chicca è quell’assist che opellegrini non sciupa.
dal 29′ st Abraham 7: torna, entra, gioca poco più di 15′, gli capita un’occasione sola e fa gol. - Allenatore Mourinho 8: Mourinho non è un caso. Chi solo prova a pensarlo ha qualche difficoltà a valutare il gioco del calcio nelle sue trasversali e complete sfaccettature. Roma terza da sola, solida, statuaria e dotata di grande personalità . Dicono che il gioco è quello che è… poi arriva una prestazione come quella di stasera in cui il dominio capitolino è totale.
Le pagelle dell’Udinese
- Silvestri 6: non ha grandi responsabilità in occasione delle reti subite, per il resto resta in partita fino al triplice fischio.
- Becao 5,5: qualche apnea, non sempre incisivo. Se la cava con l’esperienza.
- Bijol 5,5: diverse imprecisioni anche se non gravi, colpisce la personalità .
- Perez 5,5: spinge meno del solito e gli tocca fare gli straordinari in difesa.
- Ehizibue 5: perde nettamente il duello a destra con un Pellgrini brillante e un El Shaarawy fiacco.
- Samardzic 5,5: parte bene ma si spegne con il passare dei minuti. Prova a incidere con qualche colpo di genio ma si trova spesso davanti a un muro.
- Walace 6: uomo d’ordine e di fatica. Cerca di prendere per mano i compagni, non ci riesce.
- Lovric 5,5: lo sloveno alterna prestazioni imperiose ad altre, poco significative. Stasera nella versione meno impattante.
- Udogie 6: anche quando non spicca, non delude. Resta uno dei talenti più brillanti di questa serie A. Ha 20 anni ma gioca con la personalità di un veterano.
- Pereyra 4,5: è il peggiore in campo. Lo dicono, purtroppo per lui, gli episodi in cui è incappato e che hanno deciso il match. Procura il rigore che porta al vantaggio giallorosso, sbaglia quello del possibile 2-1 che avrebbe riaperto il match.
- Success 5: impalpabile contro una retroguardia a cui fare gol non è impossibile. Però difficile sì.
- Allenatore Sottil 5,5: il divario tra le due squadre è stato molto evidente. Buona parte delle responsabilità è da imputare ai friulani che non sono riusciti a replicare le buone prestazioni cui hanno abituato. Male in fase di impostazione, difesa insolitamente distratta, attacco impalpabile. Passo falso, gara da archiviare in fretta.
La pagella dell’arbitro
Antonio Giua beneficia dell’assistenza puntuale di Preti e Lombardo. Tiene in pugno la gara, bene al 37′ quando, con l’aiuto del Var e dei varisti (in sala Var Banti e Manganiello) torna sui suoi passi e assegna un rigore alla Roma. La gara non si infiamma, occasioni eclatanti o dubbie non ce ne sono, buona la gestione di cartellini.
Il nostro SUPERTOP
Rui Patricio è l’uomo partita perché il rigore parato al 14′ della ripresa a Pereyra è l’episodio che fa da spartiacque tra la partita che sarebbe potuta diventare e quella che è stata. Se la Roma non ha vissuto l’ultima parte di gara con l’affanno – piuttosto, in totale tranquillità – è perchè quando l’Udinese poteva riaprirla, Rui Patricio ha tirato giù la saracinesca.
Il nostro SUPERFLOP
Pereyra castiga l’Udinese in maniera involontaria ma tanto determinante. Il rigore causato e quello sbagliato sono due pesi specifici enormi al netto di una sfida indirizzata proprio dagli episodi che lo hanno avuto per protagonista.
Il calendario della Roma tra campionato ed Europa League
Il senso di una stagione in almeno nove partite: otto le gare che restano in campionato, almeno una in Europa League con la Roma che giovedì 20 aprile farà il possibile e l’impossibile per ribaltare la sconfitta di misura (1-0 in trasferta) contro il Feyenoord e cercare l’approdo in semifinale. Sarebbe il primo passaggio cruciale in grado di restituire ai giallorossi il peso specifico del percorso biennale impostato da Josè Mourinho.
Archiviato lo step europeo, di nuovo testa al campionato: 24 punti all’appello con la Roma terza forza del campionato e in piena corsa per un piazzamento in Champions League. Rimettere mano alla serie A, tuttavia, significherà per i capitolini andare incontro a una doppietta di partite davvero delicata. Tradotto, due scontri diretti, sicuramente non decisivi in senso assoluto ma determinanti ai fini della graduatoria: il 24 aprile Pellegrini e compagni sono attesi dalla trasferta a Bergamo contro l’Atalanta, il 29 big match all’Olimpico contro il Milan.