Una volta erano la gogna del calcio, adesso lo sono diventati anche della pallanuoto. Con il Settebello che a distanza di due anni conosce ancora una volta il gusto amarissimo di mancare la medaglia d’oro ai rigori, che premiano la Croazia in coda a una finale bella, incerta e avvincente come poche lo sono state negli ultimi anni. Una finale che per l’Italia di Sandro Campagna è intrisa di rimpianti: dai 5 metri i croati si dimostrano una volta di più rigorosi e implacabili, ripetendo quanto fatto un paio di giorni prima in semifinale contro la Francia. L’Italia conquista un argento amaro, che fa il paio con quello ottenuto a Budapest nel 2022, cedendo in finale alla Spagna (sempre ai rigori).
Rimpianti azzurri: la gestione finale e gli errori dai 5 metri
Il rimpianto maggiore però sarà legato per sempre alla gestione degli ultimi secondi di partita: con il Settebello avanti 11-10, a 30 secondi dalla fine la squadra di Campagna (in inferiorità numerica per l’espulsione di Condemi, avvenuta 46 secondi prima) ha rinunciato a concludere, riconsegnando di fatto palla ai croati per imbastire l’ultima difesa, che pure nulla ha potuto sulla diagonale di Butic che a 5 secondi dalla fine ha riconsegnato la parità ai balcanici.
Che a quel punto hanno sfruttato la loro migliore attitudine nei tiri da 5 metri, con Del Lungo che è riuscito a bloccare il tentativo di Fatovic, ma con l’Italia che ha pagato a caro prezzo gli errori di Echenique (traversa) e Di Fulvio, quest’ultimo rispedito indietro dal portiere croato Anic. Una beffa atroce per un Settebello che con le unghie e con i denti aveva dimostrato di voler provare a strappare, seppur la partita si sia dimostrata frenetica e tesa come poche altre nella storia della pallanuoto azzurra.
La Croazia è ancora bestia nera: a Parigi la rivincita?
L’Italia ha pagato soprattutto un po’ di indisciplina in difesa, con tanti falli commessi e diverse situazioni nelle quali si è trovata a difendere con l’uomo in meno. Ma ha ancora dovuto fare i conti con il gigante croato Bijac, il miglior portiere del mondiale, entrato in finale con una percentuale di parate del 53% e resosi protagonista di diversi interventi che hanno impedito agli azzurri di provare a scappare, tanto che nessuna delle due nazionali è riuscita ad avere più di una rete di vantaggio.
Nel finale di partita però l’Italia è stata bravissima a restare aggrappata al match, con Fondelli (top scorer di serata con 5 reti) che s’è preso sulle spalle il peso di rimettere i compagni in scia e anche di spedirli avanti grazie al rigore conquistato da Condemi, che poco dopo s’è visto costretto a uscire per espulsione definita.
La Croazia però, vice campionessa d’Europa, ha ribadito di essere una nazionale fortissima e con solide certezze, a cominciare da Kharkov, autore di 4 reti, autentica spina nel fianco della difesa italiana. E s’è confermata essere la bestia nera italiana, pensando anche alla finale olimpica del 2012. A Parigi sarà rivincita?…