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Panatta esalta Sinner: "Da quanto è perbene ed educato sembra finto. Ma così facendo stimola grandi e piccoli"

Adriano Panatta è sempre più prodigo di elogi per Jannik Sinner: "Piace a tutti perché è un ragazzo perbene, che rispetta gli altri e non sbaglia una dichiarazione"

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Stasera con Djokovic a Riyadh sarà sfida vera, con in palio la rivincita della finale di Shanghai. Ma se in campo per Jannik Sinner ogni partita ormai viene vissuta alla stregua di una battaglia (d’altronde, chi è che non vuol battere il migliore al mondo?), fuori dal campo le carezze ogni tanto riescono ancora ad arrivare. Con Adriano Panatta che nel tempo ha sviluppato una vera e propria predilezione per il rosso di San Candido, dopo che nei primi anni di carriera quel paragone quasi lo infastidiva a tal punto da voler evitare l’argomento.

Il tennis come musica: “Dal pop all’heavy metal”

Panatta oggi è un fervente sostenitore di Sinner, e poco gli importa se la maggior parte dei record conquistati nel corso della sua carriera siano già stati “ripassati” dal più giovane collega. Anzi, il confronto tra epoche differenti gli ha permesso di tracciare un parallelo che pure tale non è, perché le differenze di gioco, di stile e anche di abitudini sono sotto gli occhi di tutti.

“Ai miei tempi giocavamo un tennis “giurassico”, oggi tutto è portato all’eccesso”, ha spiegato Adriano a Panorama. “Mi piace pensare che il tennis sia armonia. Bene, se ai nostri tempi eravamo pop, oggi questi qua suonano una musica heavy metal, dove fisico e centimetro fanno la differenza. All’epoca venivo considerato alto io che ero 185 centimetri: oggi al cospetto dei vari Sinner, Djokovic, Nadal e via dicendo sarei considerato un tappetto”.

Il pregio più grande: “Essere un ragazzo perbene”

Panatta ha avuto modo di elogiare Sinner tante volte per ciò che ha saputo fare in campo, ma anche per quel dimostra di essere fuori i complimenti si sprecano. “La verità è che Jannik è un ragazzo veramente perbene. Non sbaglia una dichiarazione, non si lascia andare mai a gesti di stizza, ha rispetto per sé, per il gioco e per gli avversari.

Davvero è difficile trovargli un difetto. Per questo piace a tutti: grandi, adulti e pure alle mamme e alle nonne. Ha la faccia del ragazzo con la testa a posto, e la verità è che non è solo un’impressione, è così per davvero”. Per questo tutti ne parlano: E bene. Che è ancora più difficile che parlarne e basta”.

“Sinner ha stimolato anche gli adulti a giocare”

Le nuove generazioni hanno la fortuna di conoscere tutto di Sinner, praticamente in tempo reale. Ciò che non accadeva 50 anni fa, quando Panatta teneva alto il nome dell’Italia della racchetta in giro per il mondo. “All’epoca c’erano due canali TV, e per buona parte della penisola entrambi in bianco e nero. Adesso il web ha rivoluzionato tutto, essere connessi è inevitabile e così accade che tutti sappiano tutto di tutti.

Questo ha portato Sinner a diventare ancor più uno stimolo per la gente: adesso a tennis non giocano soltanto i ragazzini, ma anche gli adulti, che hanno ripreso a popolari i circoli. Era come quando vinceva Tomba, e tutti andavamo a sciare”.

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