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Parigi 2024, Jacobs lancia la sfida a Lyles: i 100 metri sono partiti. Ma occhio a Thompson e l’Italia si gioca Ali

Il campione in carica Marcell Jacobs è pronto a difendere l'oro nei 100 metri: "L'ho fatto una volta, posso farlo di nuovo". Da Lyles a Thompson: ecco chi deve temere

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

L’attesa per il debutto di Marcell Jacobs è spasmodica. Il conto alla rovescia è iniziata: per vedere all’opera il campione olimpico in carica nei 100 metri bisognerà attendere domenica 4 agosto, quando debutterà nelle batterie in programma alle 11:45. Da Lyles a Thompson: ecco i rivali dell’azzurro. Con l’Italia che ha un altro asso nella manica: Chituru Ali.

100 metri, Marcell Jacobs ha le idee chiare: punta al bis

Il trionfo agli Europei di Roma ha riportato in auge Jacobs, che a Parigi si presenta in crescita e in fiducia nonostante gli infortuni che lo hanno tormentato dopo lo storico oro conquistato a Tokyo. Poco importa: conta solo il presente. C’è una medaglia da difendere. A tutti i costi. E con una consapevolezza diversa. “Perché tre anni fa arrivato da outsider ed ero alla mia prima Olimpiade – ha detto il 29enne di El Paso nella conferenza stampa organizzata a Casa Italia -. Oggi ci arrivo da campione olimpico e questo mi dà tanta autostima”. Già, Marcell ci crede, ed è una base solida per bissare l’impresa: “L’ho fatto una volta e posso farlo di nuovo”. Così sugli avversari: “Non credo ci sia un favorito. Lyles? Non lo vedo in pole, temo di più il giamaicano (Kishane Thompson, ndr). Penso che per il podio bisognerà scendere sotto i 9”85”.

Lyles pronto a scippare l’oro a Jacobs: le sue parole

Noah Lyles ha in mente un solo obiettivo: riscattarsi dopo la delusione di Tokyo, dove riuscì a mettere al collo solo un bronzo nei 200 metri. Il velocista statunitense si è lasciato alle spalle quel male invisibile chiamato depressione e, adesso, punta alla medaglia più luccicante. Ha dominato la stagione, Noah. “A Tokyo le cose non sono andate come previsto, ma questa volta sarà diverso e non vedo l’ora di dimostrarlo” ha dichiarato il campione del mondo in carica. Nell’ultima prova di Diamond League Lyles ha chiuso con 9”81, dunque un tempo da podio secondo Jacobs. “ Tanti pensano che io non possa vincere, ma io chiedo solo di mettermi dentro la gabbia del leone. Ho già dimostrato di poter risalire”.

Tutti gli avversari di Jacobs: occhio a Thompson

Non solo Lyles. Proprio l’azzurro ha citato la freccia Kishane Thompson nella conferenza stampa odierna. Perché il 9”77 del classe 2001 ai Trails giamaicani lo rendono un avversario più che mai temibile. Non a caso in patria c’è chi – a bassa voce – inizia a considerarlo l’erede di Usain Bolt. Parigi, dunque, costituisce un banco di prova importante per le ambizioni del giovane Kishane. E, ancora, un altro giamaicano: Oblique Seville. Attenzione anche al keniano Ferdinand Omanyala, al sudafricano Benjamin Richardson, agli americani Kenneth Bednarek e Fred Kerley, quest’ultimo argento a Tokyo, al velocista del Botswana Letsile Tebogo e al sudafricano Akani Simbine.

L’Italia ha un altro asso: la speranza è Chituru Ali

Diciamo la verità: se l’Italia non avesse avuto l’extraterrestre Jacobs, avrebbe puntato tutto su Chituru Ali, perché un altro così veloce sui 100 metri non lo si è mai avuto. Argento agli Europei di Roma per quella che è stata una fantastica doppietta azzurra, il 25enne di Como ha staccato il pass per i Giochi con il tempo di 9”96 stabilito a Turku, nel Contintal Tour Gold. La speranza è che possa far parte del gruppo dei finalisti. Missione difficile, certo, ma non impossibile.

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