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De Gennaro e Bellandi, Roncadelle è il comune più dorato d'Italia! Brescia "risponde" alle bergamasche Goggia e Moioli

L'incredibile storia di Roncadelle, piccolo comune del bresciano, che in soli 19' ha conquistato due medaglie d'oro olimpiche. Brescia "risponde" a Bergamo, ma non è ancora finita...

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Cercatori d’oro, venite pure a Roncadelle. Piccolo comune di 9mila anime, da oggi per distacco il paese più a…dorato dell’intera penisola italica. Quello dove senza aprire alcuna miniera è stato scovato comunque un mare d’oro: le due medaglie conquistate da Giovanni De Gennaro nella canoa e da Alice Bellandi nel judo hanno la loro “vena aurifera” proprio nella piccola e sperduta località della provincia bresciana. Che ha pensato di regalarsi una vetrina mediatico impensabile sino a qualche giorno fa, provando anche a fare “concorrenza” alla vicina provincia bergamasca, che grazie a una sorta di “monopolio” di medaglie olimpiche (ma nella versione invernale) a suo modo s’è fatta conoscere al mondo intero.

De Gennaro, una medaglia partita dal… vicino di casa

De Gennaro e Bellandi, insomma, hanno “risposto” a Sofia Goggia e Michela Moioli. Che avevano fatto grande Bergamo, spronando evidentemente anche la grande rivale storica Brescia a inventarsi qualcosa per farsi notare. Solo che De Gennaro e Bellandi hanno deciso di voler strafare: in soli 19’ hanno riportato nel piccolo comune del bresciano (ufficialmente 9.560 abitanti) due medaglie del metallo più prezioso.

Ha cominciato Giovanni, canoista d’assalto, con una rimonta difficile da pronosticare nella gara del kayak K1 maschile: non godeva per niente dei favori del pronostico e ha dovuto attendere ben 7 atleti scesi dopo di lui prima di poter far festa ed esplodere tutta la propria gioia.

Il suo peraltro è davvero un successo Made in Roncadelle: è stato grazie al fiuto del vicino di casa (Gianni Zanardello, oggi suo allenatore) se all’età di 7 anni Giovanni si è avvicinato al mondo della canoa, andando a gareggiare per il Canoa Club Brescia. Da lì ha intrapreso una vera e propria carriera che l’ha portato a competere con i migliori al mondo, con due partecipazioni olimpiche (Rio, eliminato in batteria, e Tokyo, fuori in semifinale) prima della gara della vita parigina.

Bellandi e non solo: Horn e Danesi a caccia di medaglie

Alice Bellandi e il judo si sono incontrati da piccoli, quando la futura campionessa olimpica aveva appena 4 anni. Ma non è stato sempre tutto rose e fiori: nel 2020 ha ammesso di essere caduta in depressione, affetta anche da bulimia. La sconfitta patita a Tokyo, quando ancora gareggiava nella categoria 70 kg, l’ha convinta a salire di peso a 78 kg, scelta che a lungo andare s’è rivelata decisiva e vincente.

Grazie all’aiuto di una mental coach ha ripreso in mano le redini della propria vita, e anche se a Roncadelle lei ormai trascorre pochi giorni all’anno (vive e si allena a Roma) il legame col proprio territorio d’origine non s’è mai spezzato. E in un caldo pomeriggio di agosto, assieme a Giovanni, ha deciso di rendere quel paesino il più famoso e invidiato d’Italia.

Così facendo, Brescia ha “risposto” a Bergamo, che a livello olimpico negli ultimi anni aveva fatto parlare tanto (e bene) di sé. È il bello delle rivalità: spingersi oltre per superare i propri limiti (e confini). E sapere che nazioni come Germania, Canada hanno gli stessi ori è decisamente tanta roba. Senza dimenticare che il bottino potrebbe essere presto rimpinguato dalla canoista Stefanie Horn e da Anna Danesi, capitano dell’Italvolley femminile. La “febbre dell’oro” è solo all’inizio.

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