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Parigi-Roubaix, i consigli di Sonny Colbrelli a Filippo Ganna

Il vincitore 2021 pronostica: "I favoriti di domenica sono Van Baarle, Van Der Poel e Ganna, se si farà trovare pronto nei momenti caldi della corsa".

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Se c’è uno che può dare a Filippo Ganna, protagonista di un ottimo secondo posto alla Milano-Sanremo, il giusto indirizzo per affrontare con possibilità di successo la Parigi-Roubaix, quello è Sonny Colbrelli, che ha domato la foresta di Arenberg e il pavè un anno e mezzo fa, vincendo l’edizione 2021, disputata in autunno causa Covid-19. Il 32 enne bresciano non ha poi potuto difendere il titolo, causa lo stop agonistico imposto da un problema al cuore risolto con l’innesto di un defibrillatore.

Colbrelli, il ricordo della vittoria

Il 3 ottobre 2021 è una data scolpita nella memoria di Sonny Colbrelli, che ha alzato 34 volte le braccia tra i professionisti, una data che ancora lo emoziona, come spiega a ‘La Gazzetta dello Sport’: “Il premio che ripaga i sacrifici di una carriera e allo stesso tempo alimenta il rimpianto per gli anni migliori che non ho poi sfruttato. Con quello che mi è successo, capisci di essere fragile, mentre poco prima mi sentivo invincibile: spesso accarezzo la pietra che rappresenta il trofeo della Roubaix e poi passo una mano dove ho il defibrillatore. Andrò a Eibar dal dottor Borja Saenz de Cos a fare una pedalata, mi ha soccorso all’arrivo e così salvato”.

Colbrelli, il pronostico per domenica

“Sarebbe stato bello sfidare campioni come Pogacar, nel quale mi rivedo per la voglia di fare la corsa, Evenepoel, Van Aert e Van Der Poel, anche se è difficile tenere la loro ruota. Per domenica punto su quest’ultimo, perché dopo la seconda posizione al Fiandre vorrà riscattarsi, e sul campione in carica, Van Baarle, perché ai corridori della Jumbo-Visma non va concesso un centimetro. Ganna? Se ha la condizione della Sanremo e se è nelle posizioni giuste quando serve, come la Foresta di Arenberg e il tratto di pavé prima, può vincere; possono dire la loro Ballerini e Trentin, Milan è una incognita. Il ciclismo moderno logora: non immagino questi campioni chiudere la carriera a 37 o 38 anni” spiega l’autore di un’impresa epica per il clima di quella giornata.

Colbrelli, il capitolo nuovo della sua vita

In men che non si dica il ciclista di Desenzano sul Garda si è ritrovato dal momento migliore della carriera (Roubaix, Europeo e Tricolore conquistati nel 2020) all’addio alle corse, per l’arresto cardiaco alla Volta a Catalunya che lo ha costretto all’impianto di un defibrillatore sottocutaneo a un anno di distanza dal successo (il quattordicesimo per un italiano) alla Parigi-Roubaix: “Seguirò la corsa nei punti strategici, per quanto sia complicato dare indicazioni ai corridori in un ciclismo che va a mille all’ora, sulla seconda ammiraglia della Bahrain-Victorious. Ho molto da imparare come direttore sportivo, i ragazzi ancora non mi ci vedono. Alla Sanremo sono stato su Cipressa e Poggio, andrò alla Freccia del Brabante e alla Amstel Gold Race”.

Parigi-Roubaix, i consigli di Sonny Colbrelli a Filippo Ganna

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