Quale che sia il significato dell’espressione adottata da Pep Guardiola, giunto stremato alla conclusione del Mondiale per club e della stessa stagione, il suo imminente futuro sarà ancora in Premier. Dopo, chissà.
D’altronde nell’anno più complicato per l’allenatore catalano che aveva fatto dell’understatement la sua cifra, l’inchiesta e le rivelazioni di El Periodico avevano non solo attinenza al suo privato ma risvolti anche professionali, visto e considerato che l’accordo tra il tecnico e la moglie Cristina Serra prevedeva un rientro a Barcellona.
- Guardiola e la stagione più difficile al Manchester City
- Il futuro lontano
- La frase sconcertante di Cristina Serra sulla separazione
- La ragione misteriosa all'origine dell'addio a Guardiola
- Il sogno dei tifosi italiani
Guardiola e la stagione più difficile al Manchester City
Proprio a Barcellona, dove è presente per un evento legato alla clinica specializzata su cui ha investito, Guardiola risponde in un’intervista a GQ Spagna che lo mette al centro come allenatore e essere umano.
Non è uno che si arrende, che molla ma soffre e molto anche come ha mostrato con quei graffi divenuti oggetto di meme e commento sui social, ma che descrivono poi la condizione a cui ogni personaggio pubblico e sportivo si espone cioè la misura della propria continuità, la centralità del risultato, della vittoria rispetto al resto.
Si può vincere sempre? Non è andata esattamente in questo modo, nella stagione appena finita per il Manchester City che pure ha centrato un successo insperato in FA Cup.
“Quando vinci 6 Premier arriva un momento negativo. È la natura umana. Probabilmente avremmo dovuto cambiare più giocatori, ma è facile dirlo a posteriori. Alla fine siamo arrivati in finale di FA Cup e siamo arrivati terzi, non dodicesimi come sarebbe successo se ci fossimo arresi: non è andata così male, già in prospettiva capiamo che non è stato tutto un disastro. Però ci sono stati mesi in cui non abbiamo vinto. E penso che sia salutare quello che ci è successo, tutti gli infortuni che abbiamo avuto ci hanno fatto capire cosa non ha funzionato. Penso che sarà positivo per i prossimi anni”.
Il futuro lontano
Su quel che verrà c’è stato ed è sviscerato ancora adesso un dibattito fondamentale che verte sulla possibilità che lasci il City per dedicarsi ad altri club. Una domanda centrale nell’agenda dei tabloid e dei media britannici, che ha la sua valenza anche in Serie A quando il nome di Guardiola è stato accostato a diverse panchine per affetto e nostalgia più che per qualche segnale fondato. Ma l’allenatore catalano stavolta pare più netto, convinto nel staccare dalla Premier quando ammette che le cose sono ormai inevitabile posta la sua benedizione a Yamal, nuovo talento.
“È già deciso, più che deciso – racconta in merito alla decisione -. Non so quanto lungo sarà, se un anno, due, tre, cinque, dieci o quindici. Non lo so. So che succederà dopo questa tappa col City perché ho bisogno di fermarmi e di concentrarmi su me stesso, sul mio corpo. Devo farlo”, l’ammissione.
Ma dove e quando potrebbe proseguire? Al Barcellona, lo esclude lo stesso Guardiola pur avendo legato la sua carriera al club catalano ed essendo la sua famiglia di fatto rientrata in città, dove è stata fissata la residenza da Cristina Serra con la quale l’allenatore non vive una fase semplice.
La frase sconcertante di Cristina Serra sulla separazione
Serra è stata per settimane al centro dell’agenda mediatica dopo la deflagrazione della notizia che riguardava la separazione da Pep, e ancor più forse per una dichiarazione succinta che avrebbe rilasciato all’ingresso di una boutique al centro di Barcellona e che mostrerebbe, all’apparenza, la convinzione da parte dell’imprenditrice della decisione di separarsi da Guardiola al quale è legata dal 1994 e dal quale ha avuto tre figli.
Cristina, interpellata per la via, ha rotto il silenzio dopo la rottura con l’allenatore del Manchester City affermando di “sentirsi benissimo”. Esattamente a una settimana dopo la notizia della sconvolgente notizia della separazione della coppia, al giornalista spagnolo che l’ha interpellata ha risposto “Perfecta, gracias”, ovvero “Perfetto, grazie”. E quando le è stato chiesto nuovamente del suo stato d’animo, Serra ha aggiunto: “Va tutto bene”.
La ragione misteriosa all’origine dell’addio a Guardiola
A mesi di distanza sulla presunta decisione di allontanarsi non vi è conferma netta neanche sulla ragione che riguarda l’origine dell’addio. Nel lontano 2019, Serra aveva deciso, di comune accordo con l’ex marito, di tornare a vivere nella loro dimora a Barcellona per seguire meglio le sue attività nel mondo della moda. Con lei la figlia minore della coppia, Valentina, 17 anni, con la quale ha proseguito a fare la spola tra Londra e la città catalana.

La coppia ai Bafta 2023
Poi l’indiscrezione e una serie di avvenimenti che lasciavano intuire che vi fosse comunque una volontà di dividere le loro strade per seguire obiettivi professionali differenti. Il silenzio di Serra deriva dalla volontà di non accreditare la tesi di quanti imputano al rinnovo per altre due stagioni con il club di Manchester l’origine degli attriti, irreversibili, nella coppia che ha deciso di interrompere una relazione trentennale. Lorena Vazquez e la collega spagnola Laura Fa, hanno diffuso la notizia della rottura della coppia.
Il sogno dei tifosi italiani
Insomma, l’impegno fino al 2027 in Premier, a Manchester, di Guardiola non sarebbe stato gradito. Ma se lo stesso Pep esclude un ritorno al Barcellona che cosa vuol lasciar intendere? Che potrebbe ritirarsi, che si occuperà dei suoi investimenti, che si prenderà una pausa dal calcio?
Potrebbe anche essere, perché no? In fondo che cosa ha da chiedere ancora Guardiola con un curriculum come il suo? Le panchine non mancherebbero, comunque. E anche in Serie A si potrebbe riprendere a sognare il tecnico catalano alla Juventus e all’Inter, con lo stipendio giusto e le richieste proporzionate alle reali possibilità di ingaggio.
