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Pioli annuncia forfait di un titolare e spiega perché è cresciuto il Milan

Il tecnico rossonero sogna l'exploit in campionato con 5 gare in casa su 8 aspettando la Champions

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Se c’è uno che ha tenuto sempre la barra dritta, senza deprimersi nei momenti difficili e pensando solo al lavoro ma con la consapevolezza di poter raddrizzare tutta la stagione, quello è Stefano Pioli. Il tecnico del Milan ha sempre mostrato la massima fiducia nel suo gruppo, non si è adagiato sugli alibi, non si è intestardito sempre sulle stesse posizioni tattiche, ha cambiato, provato, stimolato ed osato. Giusto che oggi gonfi il petto con una semifinale Champions raggiunta a dispetto dei pronostici ma guai ad illudersi. Come non si abbatteva prima, non si esalta ora Pioli che sa bene che basta poco per far crollare il castello visto che ora come ora il Milan sarebbe fuori dai primi quattro posti.

Milan, Pioli sorride pensando al calendario

Domani c’è il Lecce ed è obbligatorio dimenticare la semifinale con l’Inter e tornare a vincere dopo il mezzo passo falso col Bologna. Pioli indica i pericoli. Nel 2023 il Milan ha vinto solo 5 gare in campionato: “Abbiamo la possibilità di finire bene questa stagione, mancano 8 partite di cui 5 da giocare a San Siro possiamo riuscirci. Abbiamo chiuso il pensiero Champions in una stanza blindata, ne riparleremo solo tra 20 giorni. Prima di allora abbiamo 4 gare di campionato e dobbiamo riprenderci perché la situazione di classifica non è quella che volevamo”.

L’impresa di Napoli è comunque un’iniezione di autostima: “C’è molta euforia, è una vittoria che ci ha dato energia ed entusiasmo che dobbiamo però portare in campionato. Il Lecce all’andata ci ha messo in difficoltà sulle ripartenze e sull’intensità del gioco. Ho tante possibilità di scelta sia per gli 11 iniziali che per gli eventuali cambi da fare in corsa. Cominciarla bene sarebbe importante ma è da presuntuosi pensare di chiuderla subito, ci giochiamo tanto noi ma anche loro. Da quella partita a oggi abbiamo avuto momenti difficili, siamo riusciti a superarli, creandoci un bagaglio di esperienza importante lavorando, continuando a credere in noi stessi e nel nostro modo di stare insieme. E’ un’esperienza che ci aiuta a crescere”.

Milan, Pioli annuncia il forfait di Giroud

Dopo un briefing sugli infortunati (“Zlatan è convocato, ha un’autonomia limitata ma è convocato. Non ci sarà Giroud che ha un problema al tendine del polpaccio mentre Pobega ha preso una botta”) si passa alla penalizzazione della Juve: “Non è una cosa che possiamo controllare noi ma prima ci sarà una classifica definitiva e meglio sarà per tutti”.

E’ presto per parlare di Inter e Champions (“quando sarà il momento ne parleremo, non posso parlare della situazione di Inzaghi, conosco bene la nostra e dico solo che dobbiamo fare bene da qui alla fine”) ma il calendario è davvero fittissimo in poche settimane: “Sta a me gestire le forze dei giocatori, mantenere la giusta tensione nelle gare di campionato, è chiaro che il calendario è quello che è, si farà il necessario per raggiungere tutti gli obiettivi che abbiamo. Andrebbe ridotto il calendario internazionale ma l’impressione è che si vada nell’altra direzione. Giocare meno sarebbe importante: ci sono giocatori che non riescono mai a staccare e rischiano infortuni. Il quarto posto? Non è tutto nelle nostre mani perché siamo quinti ma non ho calcolato quanti punti servono, dovremo fare delle partite di livello”

Si passa a Maignan: “Tutte le squadre importanti hanno dei campioni che fanno la differenza e Mike è un campione, tra i più importanti della squadra al di là della singola parata o del gesto tecnico”. Poi gli elogi sono per Calabria: “Non si finisce mai di conoscere meglio i tuoi giocatori, Davide dopo l’infortunio e quando le mie scelte sono andate in un’altra direzione si è dimostrato un grande capitano: è facile andare d’accordo con l’allenatore quando giochi, meno quando succede il contrario. Rebic? Ha giocato meno perché ho scelto altri giocatori, è forte ma caratteriale, sono sicuro che si farà trovare pronto per incidere nella nostra fase offensiva”.

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