Dopo la bufera per il suo labiale irriguardoso al termine della sfida di Europa League contro il Manchester, quando aveva apostrofato con insulti irriferibili un assistente del tecnico dei Red Devils Ole Gunnar Solskjaer (inizialmente ritenuto il destinatario degli strali), Stefano Pioli ha pensato bene di ritornare sull’episodio e, soprattutto, di scusarsi.
Le scuse di Pioli
Ecco le dichiarazioni dell’allenatore del Milan all’Ansa, riportate da vari quotidiani: “Mi spiace per la reazione che ho avuto, non capiterà più. A Solskjaer ho fatto i complimenti, ero arrabbiato con il suo assistente”. In particolare, Pioli ce l’aveva con Kieran Mc Kenna che nel corso del secondo tempo aveva più volte trattenuto il pallone uscito dal campo per rallentare la ripresa del gioco e che poi a fine gara aveva rivolto un complimento – “siete una buona squadra” – che alle orecchie del tecnico era suonato come una beffa.
Pioli, il commento di Ziliani
Ad accettare di buon grado le scuse di Pioli è stato il giornalista e commentatore Paolo Ziliani, tra i primi ad attaccare il tecnico per la caduta di stile post eliminazione. “Bene così, le scuse di Pioli naturalmente chiudono il caso, a volte a caldo si sbaglia, basta ammetterlo. Detto questo, non è che Pioli fosse meno colpevole perchè invece di insultare Solskjaer aveva in realtà insultato il vice McKenna. La maleducazione è maleducazione. Sempre”.
Pioli, milanisti vs juventini e interisti
Proprio le scuse dell’allenatore rossonero hanno però innescato, paradossalmente, una nuova polemica, con i sostenitori del Milan ‘all’attacco’ di juventini e interisti. “Almeno Pioli (a differenza di altri) si è scusato”, è il commento tranchant di un tifoso del Milan accompagnato dal video del calcio al cartellone di Pavel Nedved dopo l’eliminazione della Juve contro il Porto. Un altro utente sceglie l’ironia: “È una cosa gravissima, il Milan dovrebbe essere estromesso dalle coppe per la prossima stagione, per quanto riguarda Pioli dovrebbe imparare il Fair Play dallo stile inimitabile di Conte“. Quindi un altro affondo: “Presidenti e tecnici che si mandano a quel paese a vicenda, dirigenti multati ogni partita per insulti all’arbitro, giocatori espulsi e squalificati per proteste e offese: i titoli però, sbagliando peraltro, li hanno fatti solo sull’unico che poi ha chiesto scusa”.