Sono il presente e il futuro del tennis mondiale, un duello che promette di appassionare e tener viva l’attenzione per anni. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sono i nuovi miti di questo sport. Giovani, talentuosi, ricercati da sponsor e aziende: dei vincenti in campo e fuori. Ma chi è più forte tra i due? La classifica ATP al momento dice Sinner, ma lo spagnolo è in risalita e nei confronti diretti è in vantaggio. Tra quelli che si sono schierati più o meno apertamente c’è Patrick Moratoglou, coach di fama internazionale, che – non senza polemiche – ha speso parole molto positive per Carlitos. Dalla parte di Jannik invece s’è espresso Alex de Minaur, che pure dovrebbe avere il dente avvelenato: contro il rosso di San Candido ha sempre perso.
- De Minaur: "Con Alcaraz la vittoria è alla portata"
- Sinner il migliore, per l'australiano non c'è partita
- Zverev non molla: "Posso diventare il numero 1"
De Minaur: “Con Alcaraz la vittoria è alla portata”
Il “Diavolo della Tasmania” ha parlato con cognizione di causa dopo la finale dell’ATP 500 di Rotterdam: è stato finalista perdente delle ultime due edizioni. Nel 2024 s’è arreso a Sinner, nel 2025 s’è dovuto inchinare ad Alcaraz. Chi meglio di lui, dunque, per esprimere un parere autorevole sulla questione? A precise domande dei giornalisti in sala stampa, De Minaur è partito con delle valutazioni sul gioco di Alcaraz: “Affrontare Carlos è sicuramente meglio per me. Sono in grado di mettergli pressione e di fargli male col mio tennis, rendendogli la vita difficile. Penso di esserci riuscito anche stavolta”.
Sinner il migliore, per l’australiano non c’è partita
Diverso il discorso quando si parla di Sinner. Ormai a tutti gli effetti “bestia nera” di De Minaur. L’ultima riprova ai quarti di finale dei recenti Australian Open, quando il beniamino di casa è stato liquidato senza alcun problema in tre set, nonostante il tifo di Melbourne. “A Jannik, ad esempio, questa cosa di rendergli la vita difficile non sono mai riuscito a farla. Il ranking? Nel tennis tutto ruota attorno al confronto: non significa che, poiché un giocatore è messo meglio in classifica e un altro è posizionato più in basso, il tennista con la classifica migliore vincerà sempre. Ci sono incroci di stili che possono essere differenti. Contro Alcaraz sono andato vicino alla vittoria, la prossima volta ci riuscirò”.
Zverev non molla: “Posso diventare il numero 1”
Nella corsa a due per il primato in classifica c’è ovviamente un terzo incomodo, Sascha Zverev, che dopo aver mancato per l’ennesima volta l’appuntamento col primo Slam in carriera in Australia, ha deciso di ripartire dal Sudamerica. Alla vigilia del torneo di Buenos Aires, il tedesco ha rilanciato la sfida a Sinner…e a tutti gli altri: “Nella finale degli AO non sono stato abbastanza bravo. Ho perso 3-0, è molto semplice fare il punto della situazione dopo una partita del genere. Quando perdi questo tipo di finale, tante emozioni ti attraversano la mente e a volte ci pentiamo di ciò che diciamo. Io però devo continuare a credere in me stesso. So che sono abbastanza bravo da vincere uno Slam e da diventare il numero 1. Lavoro per riuscirci“.