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Plusvalenze Juve, Gravina difende giustizia sportiva, penalizzazione e patteggiamento: è bufera

Le parole del presidente della FIGC in Commissione Cultura della Camera scatenano il putiferio: protestano tutti, i tifosi bianconeri e quelli delle altre big.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Una difesa d’ufficio, a tutto campo, della giustizia sportiva. Capace, paradossalmente, di far arrabbiare tutti: i tifosi della Juventus, che continuano a sentirsi gli unici penalizzati per un malaffare diffuso, e quelli delle altre big, che invece contestano la mano leggera e gli occhi semichiusi nell’applicazione delle sanzioni proprio nei confronti del club bianconero. Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, ha involontariamente innescato un’altra bufera. Il tema è spinoso ed è ricorrente: quello delle plusvalenze. Ma è la risposta di Gravina a una domanda sulla Juventus, in un contesto solenne come quello della Camera dei Deputati, a far discutere.

Plusvalenze, Gravina e la punizione inflitta alla Juve

Nel corso dell’audizione alla Commissione Cultura della Camera sul Dl sport, scuola e ricerca Gravina, che ha abbandonato per un giorno il ritiro della Nazionale in Germania per Euro2024, ha risposto a una domanda sulla condanna inflitta alla Juventus – e solo alla Vecchia Signora – per il caso plusvalenze. “La Juventus – ha risposto Gravina – è stata condannata per una fattispecie e ha patteggiato per un’altra, come previsto anche dalla giustizia ordinaria. Il patteggiamento è previsto anche nel codice di giustizia sportiva. Per la prima fattispecie è stata condannata a 15 punti di penalizzazione, poi il Collegio di garanzia ha richiesto una rivisitazione. Per la seconda ha chiesto un patteggiamento. È un fatto normale”.

Il presidente FIGC: “Giustizia sportiva incisiva e rapida”

Insomma, Gravina – che dopo il patteggiamento di fine maggio 2023 era apparso quasi sollevato, rincuorato per aver “salvaguardato il brand Juve” – ha fornito ulteriori dettagli alla sua analisi, difendendo la celerità e la tempestività di giudizio degli organi giudicanti della FIGC: “Che la giustizia sportiva abbia avuto un effetto più incisivo di quella ordinaria lo dimostra il fatto che ci sono indagini ancora in via di esplicazione da parte della magistratura ordinaria, mentre la giustizia sportiva ha già esaurito il suo percorso. Noi siamo incisivi, rapidi e ritengo obiettivi nell’applicazione delle nostre regole”.

L’appello di Gravina al Governo sul vincolo sportivo

In chiusura del suo intervento Gravina ha parlato del vincolo: “Un altro tema che, ci era stato assicurato, sarebbe stato inserito nel Dl è una norma transitoria per l’abolizione del vincolo che al 30 giugno 2024 genererà un disastro nel sistema dei vivai nazionali. I nostri giovani vincitori dell’Europeo U17 saranno tutti svincolati. Questo vuol dire che tante società che operano all’estero, una su tutte il Bayern, ci stanno portando via dei gioiellini con un danno incredibile per i vivai italiani. Abbiamo ricevuto richieste delle società di non rendere più obbligatorie le competizioni giovanili, perché sono un’esposizione di calciatori. Vuol dire lavorare con sacrificio solo a vantaggio di altre società che non aspettano altro che prendere il prodotto finito”.

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