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Poker Scudetto: Chi ci crede di più tra i quattro allenatori di testa?

Pioli cerca primo trionfo, Spalletti sogna l'immortalità, Inzaghi mette le mani avanti e Allegri fa il furbo: chi la spunterà?

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Al tavolo sono in quattro, checchè se ne dica. La partita a poker per lo scudetto è entrata al rettilineo finale e il quartetto seduto al tavolo si sta giocando le proprie carte, ognuno a modo suo. Milan, Napoli, Inter e Juventus lanciano la volata a otto mani dalla fine ma con atteggiamenti assai diversi tra di loro. Stefano Pioli ha negli occhi la fame di chi non ha mai vinto niente in carriera, a Luciano Spalletti lo sguardo brilla quando si accenna allo scudetto, è il più diabolico del gruppo il tecnico del Napoli, Simone Inzaghi sembra il più spaventato mentre Allegri fa il furbo e forse in mano ha la carta vincente.

Stefano Pioli vuole coronare la sua carriera

Se a inizio stagione Pioli manteneva il basso profilo, adesso il tecnico del Milan ha buttato giù la maschera: “Il momento più elevato della mia carriera deve ancora arrivare. Non ci vogliamo tirare indietro, affrontando le ultime giornate con grande forza e energia”. E a chi gli fa notare che Pioli è il miglior allenatore del Milan per media-punti ma ancora senza trofei, replica: “Hai già detto tutto, mi piacciono le domande in cui ci sono già le risposte dentro”. Allo scudetto, Pioli ci crede eccome.

Spalletti sogna il ribaltone per entrare nella leggenda

Ci crede anche Spalletti, per la verità. Dopo il ko interno col Milan sembravano sfumati i sogni del Napoli ma ora è cambiato di nuovo tutto. Mancano tanti giocatori, Osimhen in testa, ma il tecnico azzurro non si scoraggia e guarda la Luna: “Come ha detto Koulibaly da oggi fino alla fine del campionato siamo tutti napoletani, c’è la voglia di andare a scrivere un percorso in queste ultime 8 partite”. E il suo motto è diventato: “Vogliamo vincere per rendere immortali le nostre carriere”.

Inzaghi non accetta processi e si difende con gli obiettivi

Il più spaventato del gruppo è Simone Inzaghi. I tifosi sono infuriati per il basso profilo del tecnico dell’Inter. Paradigmatica la conferenza di ieri: ” A inizio anno avrei messo la firma per essere a inizio aprile avendo vinto una Supercoppa, con gli ottavi di Champions dopo più di dieci anni e a giocarmi uno scudetto e il posto Champions, che è quel che ci è stato chiesto dalla società”. E ancora: ” Sapevo che l’Inter era campione d’Italia e probabilmente avrebbe perso due dei giocatori migliori. Con lo staff abbiamo fatto un grandissimo lavoro che ha alzato le pretese di tutti e adesso chiaramente, nonostante siamo in piena corsa su tutto con una Coppa già in bacheca, sono arrivate critiche”. La sua posizione sembra la più debole al tavolo dello scudetto.

Allegri si nasconde parlando di quarto posto

Il più furbo è Allegri. Finge di essere capitato lì per caso alla mano decisiva del poker. Rimanda al mittente ogni discorso sulla remuntada da scudetto: ” L’Inter con Napoli e Milan è una candidata per vincere lo scudetto. Noi dobbiamo consolidare il quarto posto e continuare il nostro percorso, cercando di battere i campioni d’Italia”. Il Conte Max rimanda tutti alla prossima stagione (” L’anno prossimo bisogno farsi trovare ai blocchi di partenza in una situazioni migliore e per questo stiamo lavorando, crescere ulteriormente come squadra e come ambiente in generale”) ma sotto sotto ci crede anche lui. E se stasera batte l’Inter…

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