La Spagna entra al Mondiale del Qatar 2022 con l’obiettivo di rinverdire i recenti fasti che l’hanno vista trionfare in maniera consecutiva tra Europeo e Coppa del Mondo, per poi transitare in un periodo di vacche magre non all’altezza del blasone che le furie rosse si erano costruite specialmente a cavallo degli anni Dieci del 2000. Un tecnico carismatico, una squadra che punta su giovanissime stelle ed un girone di ferro: scopriamo la Selección che affronterà l’inedito Mondiale invernale con dati, statistiche e curiosità.
- Nazionale Spagna, i cenni storici ed il percorso di qualificazione a Qatar 2022
- Qatar 2022, il girone della Spagna: date ed orari italiani
- L'allenatore ed il tipo di gioco della Spagna
- Le curiosità sui convocati
- La maglia della Spagna: come sarà e le curiosità
Nazionale Spagna, i cenni storici ed il percorso di qualificazione a Qatar 2022
La Nazionale spagnola fece il proprio esordio a livello internazionale nel 1920, anno della sua nascita, in occasione delle Olimpiadi di Anversa: per la cronaca, il suo cammino si fermò ai quarti di finale. Da allora la Roja di passi avanti ne ha fatti, conquistando tre Europei (nel 1964 e poi il ciclo vincente 2008-2012), arrivando in finale quattro volte, e un titolo mondiale nel 2010, nel mezzo di un quadriennio in cui la Spagna ha dominato il calcio mondiale al di là del prestigio delle sue teste di serie nel campionato nazionali come Barcellona e Real Madrid.
In Qatar le Furie Rosse prenderanno parte al 16esimo Mondiale della loro storia, torneo a cui partecipano dalla prima edizione del 1930. Dopo il trionfo in Sud Africa, la Nazionale ha conosciuto un periodo di arretramento, non andando oltre il primo turno in Brasile 2014 (l’anno prima fu vicecampione nella fu Confederations Cup) e gli ottavi in Russia 2018. Da quel campionato del mondo 2010 è rimasto solo come senatore Sergio Busquets, con un fisiologico ricambio generazionale portato avanti in questi dodici anni.
Il percorso verso i Mondiali 2022 ha visto la Roja posizionarsi al primo posto nel Gruppo B del girone di qualificazione europeo con 19 punti, davanti alla Svezia, Grecia, Georgia e Kosovo, con sei vittorie, un pareggio ed una sconfitta (contro la selezione scandinava per 2-1; ma al ritorno il successo per 1-0 con gol di Alvaro Morata ha garantito il pass per il Qatar).
- Nell’ultimo biennio la Spagna ha ottenuto questi risultati: nel 2021 ha vinto 11 partite a fronte di 4 pareggi e 3 sconfitte, mentre i gol fatti sono stati 40 contro i 19 subiti; nel 2022 i match in cui ha primeggiato sono stati 5, più 2 pareggi ed una sconfitta (differenza reti pari 9, 15 fatti e 6 subiti).
Qatar 2022, il girone della Spagna: date ed orari italiani
Nel Mondiale del Qatar la Nazionale spagnola giocherà nel Girone E, assieme a Costa Rica, Germania e Giappone. Il confronto con i tedeschi sarà il quinto nella storia delle partecipazioni delle Furie Rosse alla coppa del mondo, con statistiche che riportano due sconfitte, un pareggio ed una vittoria contro la Germania (in quest’ultimo caso parliamo dell’1-0 della semifinale in Sud Africa nel 2010). Contro il Giappone invece sarà una prima volta a livello ufficiale, escludendo ovviamente una amichevole del 2010 vinta 1-0.
- Il primo match per la selezione spagnola è in programma mercoledì 23 alle 17:00 (orario italiano, le 19 in Qatar) contro la Costa Rica all’Al-Thumama Stadium di Doha; nella seconda giornata di domenica 27 sarà la volta della Germania, alle ore 20:00, ed infine il girone per la Roja si chiuderà contro il Giappone giovedì 1 dicembre alle 20:00.
L’allenatore ed il tipo di gioco della Spagna
L’allenatore della Nazionale a partire dal 2018, dopo il non esaltante Mondiale in Russia, è Luis Enrique, che sulla panchina delle Furie Rosse ha collezionato 22 vittorie, 11 pareggi e 5 sconfitte in 38 partite: in particolare, nell’ultimo biennio ha ottenuto un piazzamento in semifinale ad Euro 2020 e la qualificazione alla fase finale della Nations League che si giocherà a giugno 2023.
Il tecnico – che ha vinto tutto con il Barcellona ed ha transitato anche sulla panchina della Roma – si è distinto per l’uso della tecnologia in allenamento, come un sistema di comunicazione a distanza con i propri giocatori tramite app e walkie-talkie; ma al di là di ciò, Enrique ha sviluppato un tipo di gioco veloce per le sue Furie Rosse, sfruttando in particolare le incursioni lungo le fasce e con costruzione dell’azione a partire dal reparto difensivo e con palla a terra, gestendo in maniera ordinata.
A volte, se necessario, abbiamo visto intervenire nel giro palla anche il centrocampo con i giocatori che si abbassano arretrando sulla retroguardia difensiva, mentre nel reparto avanzato gli esterni offensivi si accentrano partendo larghi: come ha sintetizzato Busquets, il principio della Spagna di Enrique è tenere palla, dominare il gioco, effettuare recuperi quanto più possibili tempestivi e pressare. Ciò su cui però la Roja si è dimostrata meno efficace è forse la finalizzazione, ma in questo caso l’allenatore ha rivestito di responsabilità Morata, che ha avuto modo di ripagare la fiducia in lui riposta. Altro potenziale punto debole sono gli errori di esecuzione.
Le curiosità sui convocati
Luis Enrique ha chiamato 26 giocatori per il Qatar 2022 (qui tutti i nomi), aumentando di tre unità rispetto alle convocazioni precedenti. Se rispetto alla gloriosa generazione passata, come abbiamo visto, è rimasto giusto Busquets alla sua quarta coppa del mondo, attorniato da altri giocatori d’esperienza anche nel Mondiale come Carvajal, Azpilicueta, Koke, Jordi Alba, Asensio (fuori invece Sergio Ramos), per il resto il tecnico ha puntato su nuove ed anche giovani leve, alcune senza grande esperienza internazionale.
Ad esempio Gavi, che diventa il più giovane convocato in una coppa del mondo con la maglia rossa a 18 anni e 98 giorni, battendo il precedente record di Fabregas (il centrocampista del Como deteneva il precedente record di 19 anni e 41 giorni), oltre ad essere il più giovane a segnare con la Spagna (durante il match di Nations League contro la Repubblica Ceca dello scorso giugno, andando a rete a 17 anni e 304 giorni): tra l’altro, il centrocampista del Barça è uno dei nomi su cui punta di più il ct, che non esita a schiararlo titolare.
Tra le altre spigolature, la lista di Enrique si distingue per il più basso numero di giocatori provenienti dal Real Madrid dagli anni Cinquanta, ovvero solo due (Carvajal ed Asensio); otto invece sono i rappresentanti del Barcellona: oltre a citati Gavi, Jordi Alba e Busquets, saranno della partita anche Eric García, Ferrán, Ansu Fati e Pedri, considerata una delle punte di diamante a disposizione della Spagna. Il 19enne viene spesso accostato ad Iniesta dalla solita stampa in cerca di paragoni a volte un po’ esagerati, ma parliamo comunque di un giocatore che ha impressionato anche Luis Enrique per il suo modo di gestire gli spazi e la partita con una personalità più matura della sua anagrafe. Il centrocampista di Bajamar inoltre è stato il miglior giovane di Euro 2020. In extremis, inoltre, si è aggiunto anche Balde: il giovanissimo laterale è stato chiamato in sostituzione di Gaya, capitano del Valencia, costretto a lasciare il ritiro per una distorsione alla caviglia.
- Nella selezione del ct mancano giocatori della Real Sociedad, attuale terza in classifica della Liga, così come dal Betis (era in lizza tra gli altri Borja Iglesias, autore di ben 8 reti in questa prima parte di stagione nel campionato); tra gli attaccanti, l’unico 9 puro è Morata.
La maglia della Spagna: come sarà e le curiosità
Infine, parliamo della divisa da gioco. Il rosso della camiseta ovviamente è mutuato dalla bandiera spagnola, riprendendone inoltre dei dettagli gialli come le strisce sulle spalle. Per il Mondiale in Qatar però Adidas, che ha un contratto con la Nazionale sino al 2030, ha proposto un design cromatico stile retrò, con un rosso più scuro e delle bande blu sulle spalle e sul collo, mentre il giallo si trova nel logo della multinazionale sponsor e nello stemma sul petto. La seconda maglia vira invece su un celeste con trama a fantasia, più bande rosse e gialle sulle spalle.
- Rossa sin dal 1920, la camiseta cambiò colore virando al blu negli anni della guerra civile, giacché il colore vermiglio era associato al fronte repubblicano, sconfitto dai nazionalisti. Nel 1947 il ritorno all’originale gamma cromatica, ma nella finale dell’Europeo vinto contro l’URSS nel 1964 venne ripristinata per l’occasione la maglia blu, per distinguersi dal rosso sovietico.