Adesso sono tutti d’accordo: Raspadori è stato un investimento più che azzeccato per il Napoli. Anzi, azzeccatissimo. Le polemiche sul prezzo del cartellino, vivissime fino a meno di un mese fa, ora sono un lontano ricordo. Eppure lo pensavano in tanti. Trentacinque milioni al Sassuolo per un talento ancora non sbocciato del tutto, per una promessa sì, ma tutta da mantenere. In poche partite Jack (o, se si preferisce: Giacomino) si è preso il Napoli, l’Italia, l‘Europa. A suon di gol, assist e numeri d’alta scuola, le sue specialità della casa.
- Raspadori, l'oro di Napoli: i numeri di Giacomino
- Raspadori determinante anche con la nazionale
- Perché Raspadori è tanto importante per il Napoli
- Raspadori troppo caro? Adesso non lo pensa nessuno
Raspadori, l’oro di Napoli: i numeri di Giacomino
Basta dare un’occhiata ai numeri di questo avvio di stagione per capire l’impatto di Raspadori nel Napoli. Quattro i gol messi a segno, uno in campionato, tre in Europa. Quello realizzato in serie A è stato decisivo per i tre punti contro lo Spezia, nelle fasi finali di una partita che sembrava stregata per gli azzurri. Tocco di destro e fuga sotto la curva B, a esultare coi suoi nuovi tifosi. Poi sono arrivati il gol ai Rangers e la doppietta all’Ajax, nella Champions in cui aveva sempre voluto approdare. E poi ci sono gli assist (delizioso quello per Kvaratskhelia alla Cruijff Arena) e i movimenti a spianare la strada agli inserimenti dei compagni.
Raspadori determinante anche con la nazionale
Un attaccante duttile e prezioso, che ha mostrato le sue qualità anche in nazionale. Suo il gol – fantastico – che ha regalato all’Italia di Mancini il successo a San Siro sull’Inghilterra. Sua anche la rete che ha dato il via alla vittoria di Budapest sull’Ungheria, valsa la qualificazione alle Final Four di Nations League. Si giocheranno in Olanda, un paese in cui Raspadori ha mostrato di sentirsi perfettamente a suo agio.
Perché Raspadori è tanto importante per il Napoli
Spalletti ha spinto tanto in estate per averlo e altrettanto ha fatto Raspadori per venire a Napoli, quando sembrava che la distanza tra il club di De Laurentiis e il Sassuolo fosse troppo ampia. Invece i 35 milioni per ingaggiarlo ora sembrano una valutazione addirittura riduttiva per Giacomino. Probabilmente il valore del suo cartellino è già lievitato in un mese oltre i 50. D’altro canto, tatticamente il 22enne campione di Bentivoglio, nel Bolognese, è preziosissimo. Può giocare centravanti, ala sinistra, trequartista. Sa legare il gioco col centrocampo come pochi, si sacrifica, è altruista ma ha senso del gol. Un potenziale fuoriclasse.
Raspadori troppo caro? Adesso non lo pensa nessuno
In poche settimane, insomma, sono spariti tutti quelli che contestavano i soldi spesi da De Laurentiis per ingaggiarlo. “Troppo caro”, scriveva qualcuno. “Non può giocare centravanti”, diceva qualcun altro. “Abbiamo Osimhen e Simeone, quando giocherà Raspadori?”, ipotizzavano altri. Dubbi, perplessità e scetticismo volatilizzatisi al primo impatto di Jack col vero, grande calcio. Da protagonista e non da semplice comprimario (nel suo palmares c’è già il titolo europeo con l‘Italia), come aveva sempre sognato. Un sogno che, gara dopo gara, si sta realizzando.