Finito nel turbine della polemica dopo le accuse di razzismo lanciate da Juan Jesus durante e al termine della gara di campionato pareggiata a San Siro tra Inter e Napoli, il difensore nerazzurro, Francesco Acerbi, commenta per la prima l’episodio che lo ha costretto a salutare il ritiro della nazionale azzurra.
Italia, Acerbi è rientrato a Milano
Rientrato a Milano dopo aver lasciato il ritiro della nazionale azzurra in seguito alla decisione presa di concerto con il commissario tecnico, Luciano Spalletti, Francesco Acerbi commenta per la prima volta le accuse di razzismo che lo vedono al centro dell’attenzione mediatica in questo lunghissimo e non certo usuale lunedì. Come riportato dal comunicato emesso oggi dalla FIGC, al posto di Acerbi in nazionale per le sfide amichevoli che vedranno l’Italia impegnata in terra americana contro Venezuela ed Ecuador ci sarà Gianluca Mancini.
Acerbi: “Dico vaffa***lo al razzismo”
Accusato dal suo pari ruolo del Napoli, Juan Jesus, di averlo chiamato “n*gro” durante la gara che ha mandato in archivio il 29esimo turno di campionato, Acerbi si difende e rigetta le accuse. L’esperto centrale difensivo dell’Inter e della Nazionale ha voluto chiarire la sua posizione al rientro a Milano dopo l’esclusione dal ritiro di Coverciano:
Non ho mai detto una frase razzista e dico vaffa***lo al razzismo. In 20 anni di carriera non ho mai detto una frase razzista, è stato lui che ha frainteso.
Che cosa rischia Acerbi
Ovviamente, la posizione del difensore nerazzurro resta da valutare nelle sedi opportune. In merito, la nota della FIGC spiega: “in attesa che venga ricostruito quanto avvenuto nel rispetto dell’autonomia della giustizia sportiva, è emerso che non vi è stato da parte sua alcun intento diffamatorio, denigratorio o razzista. Si è comunque convenuto di escludere Acerbi dalla lista dei convocati per le prossime due amichevoli in programma negli Stati Uniti, per garantire la necessaria serenità alla Nazionale e allo stesso calciatore, che oggi farà ritorno al club di appartenenza”.
Come riportato da dall’Art.28 del Codice di Giustizia Sportiva, relativo ai “Comportamenti discriminatori”, in caso di appurata colpevolezza, Acerbi rischia una squalifica che può andare da un minimo di dieci giornate a una squalifica a tempo indeterminato con ammende previste da 10mila a 20mila euro.