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Rinnovo col Milan, Ibra e il ruolo di Maldini: Theo Hernandez racconta tutto

Il difensore transalpino ha rivelato i motivi che l’hanno spinto a prolungare col Milan e spiegato l’importanza di due figure come quelle dello svedese e dell’ex difensore.

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È uno dei perni del Milan di Pioli Theo Hernandez, giocatore che a suon di gol e sgroppate sulla fascia si è ritagliato un ruolo così centrale tra le fila rossonere da guadagnarsi il prolungamento del contratto fino al 2026.

Milan, i motivi del rinnovo di Hernandez

L’esterno francese dunque anche nel prossimo futuro sarà uno dei perni dell’undici del “Diavolo”, squadra in cui il classe 1997 ha deciso di rimanere senza esitazioni.

“Ho trovato il club giusto al momento giusto. Abbiamo un grande futuro come squadra, possiamo far rinascere il Milan. Anche le persone intorno sono fantastiche. Ecco perché ho prolungato il mio contratto fino al 2026” ha detto Hernandez illustrando i motivi che l’hanno spinto ad estendere il suo accordo col Milan.

“Qui c’è di tutto per vivere bene. Adesso dobbiamo vincere il titolo. Questo è ciò di cui abbiamo bisogno per rimettere il Milan al suo posto, in cima”.

Hernandez al Milan, l’influenza di Maldini

Fondamentale, tanto nel rinnovo siglato un mese fa quanto nel portare inizialmente il giocatore a Milano, è stato Paolo Maldini, figura con cui Hernandez ha stretto sin da subito un rapporto molto forte.

“Se ho firmato per il Milan è stato in gran parte grazie a lui. Ero molto vicino a firmare per il Bayer Leverkusen, ma ha ribaltato tutto” ha spiegato il transalpino.

“È venuto a trovarmi in vacanza a Ibiza. Abbiamo parlato di calcio, ho sentito subito che il Milan era il posto giusto. Mi ha detto molte cose buone sul mio gioco e sui miei progressi. Non c’è riferimento migliore per il mio ruolo e per il Milan”.

Hernandez, l’intesa con Pioli e il rapporto con Ibra

Se però Theo Hernandez è riuscito a mettersi in evidenza col Milan ritagliandosi un ruolo di primaria importanza lo deve anche al lavoro svolto con Stefano Pioli.

“Non appena è arrivato ha insistito perché giocassi come so fare. Mi ha liberato. Ha capito la mia natura, la mia forza, non mi ha limitato. Ho il DNA di un attaccante in un corpo di difensore. Al Milan sono migliorato sotto porta, qualcosa è scattato con Pioli” ha svelato il nativo di Marsiglia prima di raccontare che apporto dia un leader come Ibrahimovic a lui e a tutti i compagni.

“È un “cattivo ragazzo”! Ma nel modo giusto. È un combattente. In allenamento è lo stesso, ma è un bravo ragazzo fuori, vuole sempre aiutarci, ci dà consigli. E quando parla Zlatan, noi ascoltiamo”.

Rinnovo col Milan, Ibra e il ruolo di Maldini: Theo Hernandez racconta tutto Fonte: Getty

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