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Rinvio Bologna-Milan, Scaroni minaccia azioni legali contro il sindaco Lepore: "Ci ha creato un grave danno"

Il numero uno rossonero sbotta al termine dell'assemblea dei soci e annuncia battaglia contro il primo cittadino di Bologna: "Valutiamo i margini per un risarcimento danni"

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Lorenzo Marsili

Lorenzo Marsili

Sport Specialist

Giornalista pubblicista, redattore, divulgatore. E' una delle anime video del sito: racconta in immagini un evento e lo fa come pochi altri

Intervenuto a margine dell’assemblea degli azionisti, il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ha dimostrato di avere ancora il dente avvelenato con il sindaco Matteo Lepore per il rinvio della gara di campionato contro il Bologna che sarebbe dovuta andare in scena lo scorso sabato, 26 ottobre, e che invece si giocherà probabilmente nel mese di febbraio. Il numero uno rossonero è una furia e annuncia come il club stia valutando azioni legali per chiedere un risarcimento del danno subito.

Scaroni contro il sindaco di Bologna

Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, torna sulla vicenda che ha caratterizzato l’ultimo turno di Serie A. Una giornata, la nona, che resta ancora da chiudere visto il rinvio della gara che proprio i rossoneri avrebbero dovuto disputare alle 18 di sabato 26 ottobre al Dall’Ara contro il Bologna. A decretare lo slittamento del match è stato il primo cittadino del capoluogo emiliano, Matteo Lepore, che ha vietato anche lo svolgimento del match a porte chiuse.

Una decisone che ha mandato su tutte le furie la dirigenza rossonera, che nella figura di Scaroni ha rivelato a margine dell’assemblea degli azionisti odierna come la vicenda non sia affatto chiusa: “Sono furioso perché è stata presa dal sindaco una decisone incomprensibile, ingiusta e immotivata. Non tanto per la chiusura dello stadio in presenza di un’alluvione, che comprendo bene, quanto per la decisione di non giocare a porte chiude. Tenendo poi conto del fatto che nella stessa Bologna sono stati permessi altri eventi a porte chiuse”.

Milan senza Theo e Reijnders contro il Napoli

Dal rinvio, per il Milan non deriva solo la necessità di attendere non si ancora bene quanti mesi con l’asterisco in classifica, ma anche la beffa di arrivare allo scontro con la capolista Napoli privo di due pedine fondamentali come Theo Hernandez, squalificato per due giornate dopo il rosso diretto rimediato nel concitato finale di Firenze, e Tijjani Reijnders, espulso a sua volta per un intervento molto discusso su Sandi Lovric nella sofferta vittoria del Diavolo contro l’Udinese a San Siro.

Il Milan valuta azioni legali contro Lepore

“Il sindaco – ha proseguito Scaroni – può decidere quello che vuole. Noi rispettiamo le istituzioni, però questa è stata una decisione iniqua e che i crea un grave danno. Pensiamo che ci siano i presupposti per mettere in discussione la legittimità dell’ordinanza del sindaco. Stiamo guardando questa decisione da tutti i punti di vista. Di certo, non abbiamo intenzione di rimanere inerti“.

“Tutte le decisioni delle autorità pubbliche possono non essere legittime”, ha concluso il numero uno del Diavolo: “Questa, in particolare, è incomprensibile. Perché non si è potuto giocare a porte chiuse? E quando si mette in discussione la legittimità, si entra nel mondo del risarcimento dei danni. Il danno che il Milan ha ricevuto è molto difficile da quantificare, ma non c’è dubbio che costringerci a giocare non prima di febbraio questa gara ci crea un problema non da poco… stiamo esaminando la questione“.

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