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Roland Garros, Paolini insegue un'altra finale: la sfida a Swiatek, il numero 7 nel ranking e lo strano record

Il magic moment di Jasmine: può vincere addirittura due volte il Roland Garros nella stessa edizione. L'amicizia con Sara Errani, le partenze sprint e la scalata in classifica.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Sta bruciando le tappe, una dopo l’altra. E non ha il tempo di godersi i traguardi raggiunti perché le tocca subito inseguirne altri. È un momento magico per Jasmine Paolini. È in finale al Roland Garros, ma tra il successo su Mirra Andreeva e la sfida sulla carta impossibile contro la “cannibale” Iga Swiatek c’è un’altra semifinale da preparare: quella del doppio, in programma venerdì alle 13.20 al Simonne Mathieu in tandem con l’amica Sara Errani, contro la coppia ucraino-romena formata da Marta Kostyuk ed Elena Gabriela Ruse.

La semifinale perfetta di Paolini contro Andreeva

Un rullo compressore, Jasmine. Capace di abbattere una dopo l’altra tutte le avversarie sul suo cammino. Mirra Andreeva, grande sorpresa di questa edizione del Roland Garros, è riuscita appena a conquistare quattro giochi nel corso della semifinale. Una partita a senso unico, stravinta dalla toscana con un perentorio 6-3 6-1. Un punteggio quasi da primo o da secondo turno, più che da penultimo atto di uno Slam. “È stata una partita difficile, lei ha 17 anni e sta giocando benissimo, è così completa”, ha spiegato Jasmine, emozionata, a fine gara. “Un mese fa mi ha battuta e mi sono detta che dovevo far meglio. Ero nervosa nel primo set, palla dopo palla mi sono rilassata. È stata dura, ma adesso sono davvero felice”.

Roland Garros, ora semifinale nel doppio con Errani

La felicità va coltivata giorno dopo giorno e allora ecco per Paolini presentarsi subito una nuova sfida. C’è da guadagnarsi il biglietto per un’altra finale, quella nel torneo di doppio. Dove pure in tandem con un’altra stella azzurra, Sara Errani, sta mietendo vittorie su vittorie. Successi che fanno ben sperare anche in ottica olimpica e non solo: potrebbero proiettare Sara e Jasmine alle WTA Finals di fine anno. Intanto la sfida contro Kostyuk e Ruse vale l’accesso all’ultimo atto del torneo, la sfida decisiva per il titolo. Per Paolini sarebbe l’ennesimo record, in un’annata stratosferica sotto questo punto di vista.

Ranking WTA, Jasmine numero 7: e può entrare in top 5

Basti pensare alla scalata imperiosa nel ranking compiuta solo negli ultimi dieci giorni dalla 28enne campionessa di Castelnuovo Garfagnana. Aveva iniziato il Roland Garros dalla 15ma posizione del ranking WTA, adesso è arrivata alla numero 7: il suo high assoluto. Per la prima volta nella storia del tennis italiano ci sono un azzurro – Jannik Sinner, ma forse era inutile persino specificarlo – e un’azzurra simultaneamente in top ten. Dovesse vincere lo Slam parigino, Jasmine Paolini scalerebbe altre due posizioni, issandosi fino alla numero 5. Al momento è a quota 4063 punti, davanti a lei ci sono Jessica Pegula con 4420 e Marketa Vondrousova con 4503: la vittoria in finale regalerebbe all’italiana altri 700 punti.

Parigi, la “missione impossibile” in finale contro Swiatek

Fosse facile, però, vincere la finale. Di fronte c’è la numero uno sulla terra rossa, la leader per distacco della classifica femminile. Iga Swiatek, in questo momento, rappresenta tra le donne ciò che Jannik Sinner è tra gli uomini. Un rullo compressore, una macchina da guerra, un’arma quasi letale. Quasi, appunto. Perché non esistono avversarie imbattibili, nonostante i numeri parlino a favore della polacca. Primissima con 10995 punti, capace di stravincere la sua semifinale contro Cori Gauff: 6-2 6-4. Un solo momento a vuoto per lei in tutto il torneo, al secondo turno contro Naomi Osaka, unica a riuscire a portarla al terzo set. Ma adesso arriva Paolini: Swiatek stia attenta.

L’incredibile record di Jasmine Paolini nel 2024

Jasmine dovrà provare anzitutto a centrare un piccolo, grande obiettivo: vincere il primo set. Già, perché – incredibile ma vero – ogni volta che c’è riuscita quest’anno, poi ha vinto la partita. In ognuna delle 19 circostanze in cui Paolini è partita bene nell’incontro, ha portato a casa la vittoria. Uno strano primato, che però potrebbe significare molte cose. Ad esempio, la capacità di Jasmine di entrare subito nel match, di focalizzarsi sul suo gioco e sulle difficoltà della sua avversaria. Una crescita evidente, esponenziale, diretta conseguenza dei progressi fatti da Paolini negli ultimi tempi. E degli insegnamenti del suo tecnico, Renzo Furlan. Uno di cui forse si parla – e si scrive – troppo poco.

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