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Tennis, Jasmine Paolini sulle orme di Jannik Sinner. Tathiana Garbin: "Sacrifici e Furlan i suoi segreti"

L'exploit di Paolini a Dubai visto dalla sua capitana in Nazionale, Garbin: "Già a 16 anni si vedeva che aveva voglia di crescere e migliorarsi, ho sempre creduto in lei".

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Il tennis italiano si riscopre vincente anche al femminile. Merito di Jasmine Paolini e del suo meraviglioso exploit al WTA 1000 di Dubai, torneo che la 28enne garfagnina ha vinto superando una dopo l’altra scogli molto alti del panorama internazionale. Da batticuore, poi, la rimonta in finale su Anna Kalinskaja che le ha consegnato l’ambito trofeo. Una rimonta dopo un inizio difficile che a molti ha ricordato quella, al maschile, di Jannik Sinner a Melbourne contro Daniil Medvedev. Guarda caso, russo pure lui.

Tennis, Tathiana Garbin racconta Jasmine Paolini

E la speranza è che la scalata di Paolini possa seguire la vertiginosa ascesa di Sinner verso l’elite del mondo del tennis. Chi è convinta che la campionessa toscana possa arrivare molto in alto è Tathiana Garbin, sua capitana in Nazionale. In un articolo scritto per la Gazzetta dello Sport, l’allenatrice – che sta lottando con tenacia contro un brutto male – svela i segreti di Jasmine: “L’ho conosciuta quando aveva 16 anni”. Amore a prima vista: “In lei ho sempre visto qualcosa di speciale, anche se da Under 16 non era la più promettente, non era tra le più forti. Ma la Federazione ci ha sempre investito molto e poi, quando ha terminato quell’esperienza, Jasmine si è affidata a Renzo Furlan. Con lui ha lavorato benissimo in questi anni, e adesso sta raccogliendo i frutti di tutti i sacrifici che ha fatto“.

La scalata di Paolini e la sua voglia di crescere ancora

L’analisi di Garbin continua: “Parliamo di una ragazza che caratterialmente è sempre stata molto determinata, convinta, volenterosa. Voleva arrivare, negli occhi si vedeva la scintilla di chi è disposta a sacrificarsi per qualcosa di più grande. E ha anche delle doti fisiche davvero di altissimo livello, oltre che tecniche. È estremamente esplosiva, veloce, velocissima. Colpisce benissimo la palla. Ma la dote che forse spicca più di tutte è quella di voler continuare a lavorare, a mettersi in discussione, insomma la determinazione tipica di chi pensa a migliorare ogni giorno. Non solo raggiungere gli obiettivi, insomma, ma anche dare una direzione mentale sui progressi”.

WTA 1000 Dubai, il trionfo e le prossime sfide

Per Paolini, Garbin ha palpitato davanti alla tv: “Vedendo le partite tutti i giorni. Mi è piaciuta tanto. Ci sono stati diversi momenti difficili, anche in semifinale e in finale, ma lei ha dimostrato di essere la Jasmine coraggiosa, impavida, senza paura che ho sempre conosciuto. Ha sempre spinto forte, senza mai mollare. Se può arrivare nei primi 10? A me non piace dare un riferimento numerico. Preferisco guardare in maniera diversa il tennis, mettendo l’accento invece su che cosa può ancora migliorare, e certamente ha ancora margini di progresso. Possiamo andare ancora più su. Non dimenticherei neppure il lavoro fatto con il nostro preparatore atletico Andrea Bracaglia, che la segue da quasi un anno“.

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