Jasmine Paolini è pronta a fare la storia: battendo Sorana Cirstea 6-2 7-6 e si prende la prima finale di un torneo WTA 1000 in carriera, dove affronterà la vincente della sfida tra Iga Swiatek e Anna Kalinskaya. Un successo voluto, cercato e meritato quello della tennista di Castelnuovo di Garfagnana, che ha certamente approfittato del fatto di aver avuto molto più tempo per riposare rispetto alla rumena, non avendo disputato il match dei quarti di finale per il forfait di Elena Rybakina (mentre Cirstea ha affrontato due maratone nelle 48 precedenti contro Vekic e Vondrousova). Nulla però che possa togliere meriti alla straordinaria impresa della toscana, che mal che vada lunedì salirà alla numero 16 del ranking.
- Primo set senza storia: due break di Paolini
- Nel secondo Jasmine scappa, ma la rumena reagisce
- Paolini spreca, Cirstea ne approfitta... ma poi si perde
- Cinque set point annullati, l'epilogo al tiebreak e la grande gioia
Primo set senza storia: due break di Paolini
La semifinale è filata via liscia nel primo set e s’è trasformata in un’autentica battaglia nel secondo, sorridendo come negli altri due precedenti a Paolini (il primo nel 2021 a Portoroz, il secondo lo scorso anno al debutto al Roland Garros: in entrambi i casi, vittoria arrivata al terzo). La rumena ha faticato a trovare ritmo e continuità proprio come aveva fatto il giorno precedente contro la regina di Wimbledon 2023, cioè Vondrousova. Ha faticato soprattutto in risposta, a differenza di Jasmine che ha martellato con sicurezza, riuscendo a variare il gioco e a colpire forte da fondo campo.
La prima svolta di giornata arriva nel quarto game, dove Cirstea ha tre servizi per chiudere il gioco, ma dove è la 27enne allenata da Renzo Furlan ad avere l’ultima parola, sfruttando l’unica palla break procurata con un gran rovescio all’incrocio delle righe. La reazione della rumena è sterile e nell’ottavo gioco sono due i set point che Paolini si procura sul servizio della rivale: il primo viene annullato con una prima potente e angolata, il secondo trova l’italiana lesta nella risposta, brava a sorprendere in contropiede Cirstea che non può nulla: 6-2 in meno di mezzora, col 71% di prime mandate a segno.
Nel secondo Jasmine scappa, ma la rumena reagisce
Pensare che sia tutto in discesa è un rischio azzardato: contro Vondrousova la rumena ha rimesso in piedi una partita che sembrava persa, sotto 6-2 5-1. Ma Paolini questa cosa la sa perfettamente e in avvio di secondo set non si fa sorprendere, tenendo il servizio a 15 e costringendo l’avversaria a forzare molto i colpi (non a caso arrivano tre gratuiti nel game).
L’inerzia rimane saldamente in mano alla garfagnina che nel quarto gioco ottiene il terzo break di giornata, sfruttando la seconda delle due palle break procurate (risposta ancora una volta profonda e Cirstea che chiude mandando la palla sul nastro). La 34enne di Bucarest però ha un moto d’orgoglio: si procura le prime due palle per sottrarre il servizio alla toscana mettendo a segno tre punti consecutivi (l’ultimo è un rovescio sulla riga) e converte la seconda, con Jasmine che cerca di prendere in mano lo scambio ma tira forte sul nastro.
Ancora una volta però Paolini dimostra di avere tanto carattere e grinta da vendere: si rimette subito in modo, si procura altre due palle break e sfrutta la seconda, costringendo Sorana ad arrivare esausta in coda a uno degli scambi più belli della partita.
Paolini spreca, Cirstea ne approfitta… ma poi si perde
Quel che accade nel settimo game fa però mordere le mani a Jasmine. Che da 40-15 si ritrova a dover salvare una palla break, complice un errore gratuito (forse il primo della partita) con un dritto che gli scappa per pochi centimetri. È un errore però che pesa tanto: Cirstea gioca benissimo lo scambio seguente, facendo muovere tantissimo la toscana, che arriva appena in ritardo su una smorzata e spedisce in rete il pallonetto che avrebbe potuto impedirle di perdere ancora una volta il servizio.
Diventa una partita di nervi, oltre che di gambe: nel nono gioco la garfagnina deve recuperare da 15-30, ma infila una sequenza di tre punti con la quale interrompe la striscia di game ceduti alla rivale. Che pure nel game successivo si complica la vita, facendosi rimontare quando era sopra 40-15: ai vantaggi Jasmine “annulla” una prima palla per farsi raggiungere sul 5-5, poi dopo uno scambio durissimo nel quale risale da fondocampo trova uno “strettino” sul quale Cirstea arriva in affanno, spedendo la palla in rete. Ma sul match point la rumena accelera con un dritto potente col quale evita la capitolazione, riuscendo poi a fatica a tenere la battuta.
Cinque set point annullati, l’epilogo al tiebreak e la grande gioia
Il problema è che Paolini di colpo sembra perdere smalto e fiducia: concede tre palle break nell’undicesimo game e la terza gli è fatale. Ma l’avversaria parte malissimo nel game successivo: stavolta è Jasmine ad avere tre palle break, ma Cirstea le annulla di pura potenza. Arriva però ad avere 5 set point, tutti annullati dall’azzurra. Che combatte con tutte le proprie forze, alternando qualche sbavatura a una resilienza poderosa.
Alla fine il break arriva dopo un game infinito e nel tiebreak si viaggia ancora sulle montagne russe: la toscana parte meglio, si va 3-3 al cambio campo, poi sul 4-3 e con due servizi è Paolini a strafare e a regalare due minibreak alla rivale. Che sale sul 6-5, col sesto set point annullato da un meraviglioso dritto stretto dell’italiana.
Gli ultimi due scambi sono sconsigliati ai deboli di cuore, ma premiano ancora una volta la tenacia e il coraggio di Jasmine, con la rumena sfinita che manda prima di rovescio in rete e poi, sul secondo match point, spara lungo col dritto. Felicità Paolini: dopo Sinner a Melbourne e Darderi a Cordoba, arriva la terza finale italiana del 2024.