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Jasmine Paolini, l'ascesa esplosiva nel ranking e nel tennis mondiale: come è arrivata a vincere a Dubai e a stupire al Roland Garros

Chi è, che cosa ha fatto e che cosa ha conquistato Jasmine Paolini, giovane speranza del tennis azzurro classe 1996 e nuova numero 10 del ranking WTA

Ultimo aggiornamento:

Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Ci sono sport figli di un dio minore, che godono di una qualche visibilità amplificata grazie al singolo, al talento abbinato all’estro che insieme creano quell’amalgama perfetto: così Jasmine Paolini, toscana nata a Castelnuovo di Garfagnana di origine polacca e ghanese, ha conquistato il suo spazio prima del trionfo di Dubai e del Roland Garros, tra Sinner, l’Italvolley e l’impresa di Filippo Ganna.

Una domenica bestiale quella, per dirla in musica, nel corso della quale la tennista classe 1996 ha centrato un obiettivo che segna una cesura importante, nel percorso che porterà a maturare la sua carriera agonistica: Jasmine ha vinto il torneo di Dubai, a due anni e mezzo di distanza dal primo WTA a Portorose. E si ritrova ai vertici del Roland Garros e da lunedì 10 giugno nuova n° 10 del ranking WTA. Non male.

Il Roland Garros di Jasmine Paolini

Ci ha trascinati fino a qui, in una Parigi densa di campanilismi che poco si abbinano al tennis, con i suoi colpi di una precisione chirurgica. Jasmine Paolini è capace di questa semifinale e di altro: sta a lei decidere quando e con quel dispendio di risorse, fisiche e mentali.

Contro la russa Mirra Andreeva si gioca un obiettivo che è poi un sogno, per le azzurre che come lei hanno avuto come riferimenti Francesca Schiavone e Flavia Pennetta. Già nel doppio ci aveva stupito, ma stavolta è stata capace di uno slancio che testimonia una maturità di testa esemplare, una crescita inarrestabile che alla sua età testimonia come ci voglia tempo e il giusto staff per centrare i risultati.

Già battere una tennista come la fortissima kazaka Elena Rybakina era ambizioso, certo. Ma Jasmine c’è riuscita e può ancora sognare, qui sulla terra rossa del Roland Garros. La finalissima è sua.

La vittoria a Dubai

Già si era compresa la svolta che aveva intrapreso quando aveva centrato l’obiettivo Dubai. Jasmine Paolini ha ottenuto un risultato storico a Dubai diventando la nuova numero 14 del ranking WTA e confermando quel che attendevano gli esperti e anche gli ottimismi, che in lei avevano intravisto una speranza già quando vinse Portorose.

Il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, aveva sintetizzato così il momento che stava affrontando questo sport, prima elitario oggi con un autentico boom di iscritti grazie alla Sinner mania: “Nei nostri 113 anni di storia non c’è mai stato un periodo di così grande successo”. Il 2024, che ingenuamente si reputava fosse “solo” l’anno di Jan ha già portato il n° 1 in classifica ATP, un titolo Slam (di Sinner, appunto), un Wta 1000 (quello firmato Paolini), un Atp 500 (Sinner a Rotterdam). Insomma, non male per uno sport “minore”.

Eppure, tornando a Paolini, i complimenti sono giunti da Musetti, Sonego, Matteo Berrettini (pronto a rientrare) con l‘assenza rumorosa di Sinner che – forse – ha preferito esternare in forma privata.

Il successo a Portorose e ascesa nel ranking WTA

A Portorose, Paolini ha realizzato il suo primo risultato e, se vogliamo, la svolta in carriera che da lì in avanti è stata un crescendo. Un successo importante, per la toscana e per il tennis femminile italiano, che ha sempre goduto di individualità centrali, personalità decisive anche fuori dal campo come le già citate Francesca Schiavone, Flavia Pennetta o anche Roberta Vinci.

Adesso la classifica WTA aggiornata ha donato a questa giovane campionessa una posizione inedita, la decima nel ranking a una manciata di punti che ne esaltano le qualità e le aspettative anche federali.

Come dimostrato da Portorose in avanti, le sue potenzialità sono notevoli e quanto sta dimostrando in questa stagione è straordinario. Anche nella finale di quel primo torneo vinto ha ribaltato una partita che sembrava già decisa, invertendo quel 5-2 poco veritiero.

Adesso c’è anche lei, oltre a Jannik Sinner, Matteo Berrettini, la banda che ha trionfato nella Coppa Davis.

Fonte: ANSA

Jasmine Paolini vittoriosa a Dubai

Il 2023, anno della svolta

La stagione che ha segnato davvero la svolta, però, è stata quella che porta l’anno 2023 nonostante l’uscita di scena immediata agli Australian Open: l’anno scorso incassato il primo no, infila dei risultati migliorativi come il secondo titolo in doppio, la finale a Palermo e Monastir, soprattutto l’ingresso in top 30 e numero uno d’Italia in singolare. Tathiana Garbin la convoca e la schiera nella squadra che si merita l’argento della Billie Jean King Cup.

Coach Renzo Furlan, veneto ex top 20, incontrato al centro federale di Tirrenia, dopo l’esperienza in Garfagnana con i maestri Picchi e Pieri, la fa crescere in modo regolare, costante. E Tathiana Garbin, capitana di Billie Jean King Cup in uscita da un grave problema di salute, le inietta quella fiducia che la spinge a creare quella mentalità, anzi a consolidarla.

Anche giovedì 6 giugno, dopo la vittoria e la conquista della finale parigina il primo a esultare in tribuna è proprio il suo coach, Furlan.

Emblema di quell’Italia che costruire con il lavoro, la fatica, il sacrificio a Jasmine va riconosciuto il metodo che l’ha portata fino ai vertici della classifica WTA. Nessun fronzolo, un po’ scaramantica come si racconta lei, molto concentrata tanto da preferire le serie tv alle serate anche se, ha confessato in un’intervista al Corsera, a Sanremo lei sarebbe andata, al contrario di Sinner.

Chi è e la carriera di Jasmine Paolini

Dopo gli inizi a 11 anni circa, non proprio in fasce quindi nella natia toscana guidata dal papà e da mamma, metà ghanese e metà polacca, Jasmine recupera velocemente il tempo perduto e si fa notare nel 2019, quando riesce a dare prova del suo tennis migliore: il gioco di Jasmine si caratterizza per una forte esplosività, un dritto potente e un’ottima scelta dei tempi. Predilige la terra battuta, ma non riesce male anche sulle superfici più veloci. In quest’ultima stagione, come dicevamo, ha dimostrato le sue potenzialità: in giugno, alla sua seconda finale, conquista a Bol il suo primo torneo WTA 125s, sconfiggendo l’olandese Arantxa Rus col punteggio di 6-2 – 7-6.

Il 19 settembre, mentre vinceva Ganna e l’Italia di apprestava a vivere l’emozione europei dell’Italvolley, ha conquistato il suo primo torneo WTA a Portorose battendo in finale l’americana Riske per 7-6, 6-2 e approdando al 64esimo posto nella classifica mondiale.

Tra il 2021 e il 2023, la parabola prosegue la sua curva ascendente e mette a segno dopo Portorose nel 2022 la seconda finale in doppio, la semifinale a Palermo e finale a Cluj-Napoca. L’anno di grazia, però, è il successivo come ricordavamo e le porta il secondo titolo in doppio, la finale a Palermo e Monastir, ingresso in top 30 e numero uno d’Italia in singolare. A dicembre, la finale alla Billie Jean King Cup e la conquista dell’argento. Adesso Parigi e la finalissima del Roland Garros dopo Dubai e il numero 10 per questa ragazza della Garfagnana.

FAQ

Dove è nata Jasmine Paolini?

Jasmine Paolini è nata a Castelnuovo di Garfagnana

Quanto è alta Jasmine Paolini?

E' alta 1,60 cm

Come si chiamano i genitori di Jasmine Paolini?

Ugo Paolini e Jacqueline Gardiner

Chi è l'allenatore di Jasmine Paolini?

Renzo Furlan

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