Tutto in 90 minuti. Juric si gioca la panchina della Roma sfidando il suo passato. Contro il Torino proprio non può sbagliare: l’imperativo è vincere per lasciarsi alle spalle la cinquina di Firenze. Mentre continua il silenzio dei Friedkin, il tecnico racconta la sua verità su quanto successo negli spogliatoi del Franchi.
- Caos Roma: la verità di Juric, litigi e scontri confermati
- Il passato per decidere il futuro: col Toro è l'ultima spiaggia?
- Sulle parole di capitan Pellegrini e le frecciate alla società
- Il silenzio dei Friedkin e la situazione di Juric
- Tutti i possibili candidati alla panchina della Roma
Caos Roma: la verità di Juric, litigi e scontri confermati
Nella conferenza stampa della vigilia del delicato match col Torino, Ivan Juric parte dalla disfatta di Firenze. “C’è stato un crollo emotivo. Mi aspettavo un grande passo in avanti, invece si è verificato proprio un crollo totale. Ma può essere anche una svolta in positivo: meglio perdere così che 1-0 e nascondere un problema che magari cova da tempo, proprio come è successo al Milan di Pioli quando prese cinque gol dall’Atalanta”.
Ecco la verità del tecnico quanto successo negli spogliatoi del Franchi: “Sono stati giorni di litigi pesanti, ma meglio che sia successo, che sia uscito quello che si era accumulato”.
Il passato per decidere il futuro: col Toro è l’ultima spiaggia?
“Non ci penso proprio, anche se mi fate queste domande ciclicamente” afferma Juric. Il calendario dice che la Roma affronterà prima il Torino e poi il Verona, le due ultime squadre allenate dal croato. Destino beffardo: il suo futuro è nelle mani del suo passato. Ma si torna sul clima rovente della Capitale.
“Abbiamo indirizzato la barca a livello di pensiero su quello che dobbiamo fare – spiega Juric -. Il mio carattere preferisce lo scontro per poter camminare a testa alta, anziché parlare alle spalle. Per me è tutto chiuso, si riparte alla grande.
Sulle parole di capitan Pellegrini e le frecciate alla società
Juric mette le cose in chiaro: “Come io devo pensare a come far giocare al meglio della squadra, i calciatori devono solo pensare a giocare: la definizione dei ruoli è fondamentale, ognuno deve fare la sua parte”.
Sul rapporto con la squadra: “Ci siamo detti la verità, magari all’inizio in modo violento, poi in modo più ragionevole”. Ma nessun accesso sul contenuto del confronto: “Penso che debba rimanere tra di noi, non ne voglio parlare. Se ho sentito i Friedkin? Col presidente abbiamo parlato di tutte le cose per bene”.
Il silenzio dei Friedkin e la situazione di Juric
Juric è riuscito a evitare l’esonero dopo la manita subita a Firenze. Ma la sensazione è che l’allenatore si giochi tutto nella sfida dell’Olimpico contro il Torino o in quella successiva col Verona. Intanto continua il silenzio dei Friedkin che, ieri, hanno lasciato New York per spostarsi in California.
C’è chi pensava fossero in partenza per Roma proprio come successo in occasione dell’esonero di De Rossi, ma non è andata così. Mancano da più di 40 giorni dalla Capitale, dal putiferio scatenato per l’addio al tecnico amato dalla tifoseria e che in precedenza avevano premiato con un triennale. Ecco il motivo per cui hanno comunicato a Ghisolfi di andare avanti con Juric, almeno per il momento. Almeno fino alla partita col Toro. Poi si tireranno le somme. E forse usciranno allo scoperto per dare risposte ai tifosi e fare chiarezza.
Tutti i possibili candidati alla panchina della Roma
Il ritorno di De Rossi, che è già sotto contratto, resta la pista più facile da percorrere in caso di esonero di Juric. Ma non mancano certo le alternative, a partire da un altro affascinante di ritorno, quello di Claudio Ranieri.
E, ancora, occhio a Roberto Mancini, che ha terminato la sua avventura al timone dell’Arabia Saudita. Nella lista dei candidati figura anche il nome di Edin Terzic, l’allenatore che la scorsa stagione ha portato il Borussia Dortmund in finale di Champions League.