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Roma-Mourinho, amore finito: i numeri che condannano lo Special One

Numeri da incubo in difesa, scelte di formazione discutibili e gli attacchi alla squadra: gli errori arbitrali non bastano più ai tifosi della Roma per giustificare il rendimento della squadra e gli errori di Mourinho.

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La luna di miele tra José Mourinho e la Roma è ufficialmente terminata. A livello di risultati, ma anche di fiducia da parte di ambiente e tifoseria.

La “sentenza” arriva al termine del deludente 2-2 nella quarta giornata del girone di Conference League contro il Bodo/Glimt, che dopo aver umiliato in giallorossi in casa travolgendoli 6-1 è uscito imbattuto dall’Olimpico, pareggiando 2-2 dopo essere stato in vantaggio fino a trenta minuti dalla fine. Con questo risultato la Roma vede sempre più a rischio il primo posto nel girone, l’unico che darebbe il pass diretto per gli ottavi di finale, mentre le seconde classificate dovranno spareggiare contro le seconde dei gironi di Europa League.

Roma in crisi: errori arbitrali e non solo

Non era questo che ci si aspettava dalla Roma nei primi passi della neonata competizione introdotta dall’Uefa, nata di fatto da una costola dell’Europa League e nella quale i giallorossi, insieme al Tottenham appena passato nelle mani di Antonio Conte, erano considerati, e lo sono tuttora, i favoriti dai bookmakers per il successo finale. Ma, soprattutto, non era questo che ci si aspettava dai primi tre mesi scarsi di gestione di Mourinho alla Roma.

Accolto tra il tripudio dei tifosi fin da quel pomeriggio di maggio nel quale la proprietà giallorossa, poco dopo aver anticipato il divorzio a fine stagione da Paulo Fonseca, annunciò l’ingaggio dello Special One, Mourinho aveva fatto sognare vincendo le prime sei partite ufficiali, comprese le prime tre gare di campionato. La sconfitta di Verona di metà settembre ha invece aperto la prima breccia, prima del pesante ko nel derby della settimana successiva.

La Roma ha vinto sollo una delle ultime sei gare ufficiali, in rimonta contro il Cagliari ultimo in classifica e l’alibi del calendario vale fino ad un certo punto, dato che oltre a Juventus e Milan, in partite caratterizzate da forti polemiche arbitrali, i giallorossi hanno dovuto affrontare appunto il Bodo/Glimt.

Al termine della gara casalinga contro i norvegesi si sono uditi chiari dagli spalti dell’Olimpico i primi fischi stagionali per la squadra e pure per lo stesso José Mourinho, che tuttavia a fine partita ha preferito attaccare ancora l’arbitro per i due rigori invocati e non concessi (ma il gol del 2-2 di Ibanez era in fuorigioco), dribblando il tema-fischi: “Non li ho sentiti, ero totalmente concentrato sulla partita. Non sono lì per giudicare, sentire o interpretare” ha tagliato corto Mourinho.

Roma-Mourinho, i numeri della crisi

Così, se i numeri dicono che la Roma non ha perso nessuna delle ultime 15 gare casalinghe in competizioni Uefa (10 vittorie e cinque pareggi), l’altra faccia della medaglia evidenzia come i giallorossi abbiano la peggior difesa del girone di Conference League, come non subivano almeno nove gol in una singola fase a gironi in una competizione europea dal 2015-‘16 in Champions League (16 in quel caso) e che in casa, sempre in Europa, la squadra ha imbarcato almeno un gol in quattro delle ultime cinque gare casalinghe (qualificazioni incluse).

È quindi la fase difensiva a rappresentare il problema più evidente, ma Mourinho dissente, puntando ancora il dito sulla qualità della rosa e sull’assenza di alternative all’altezza. Dopo il pesante attacco alla squadra dopo il tracollo in Norvegia, il tecnico portoghese ha infatti concesso il bis, facendo anche nomi e cognomi: “Oggi ho dovuto far giocare Darboe e poi Villar. Ricordo contro il Milan, erano in difficoltà ed è entrato Tonali”.

Roma, i tifosi contestano Mourinho

Parole destinate a lasciare il segno nel rapporto con la squadra, ma che sembrano aver indispettito anche la tifoseria, che nel post partita, sui social, non si è unita questa volta agli attacchi dell’allenatore contro l’arbitro, evidenziando invece l’assenza di gioco della squadra, il nervosismo di troppi giocatori e anche opinando su alcune delle scelte di formazione di Mourinho, in particolare sulla decisione di schierare titolari tra Abraham, Zaniolo e Mkhitaryan, nonostante lo stesso tecnico abbia rivelato che i tre non sono al top della forma.

Perché non puntare, ci si chiede, su Carles Perez o su Borja Mayoral, quest’ultimo bomber in Coppa e non solo nella scorsa stagione, e comparsa quest’anno? Insomma, dopo sei mesi di gestione Mourinho il popolo giallorosso si aspettava molto di più e in questo contesto stride l’assordante silenzio della proprietà.

La famiglia Friedkin non è intervenuta dopo nessuno degli sfoghi di Mou, né contro gli arbitri, né contro la squadra, ma viene descritta come non soddisfatta. A gennaio il tecnico portoghese si aspetta almeno un paio di innesti importanti, ma molto dipenderà da cosa riuscirà a fare il dg Tiago Pinto sul fronte uscite: ma non sarà facile piazzare esuberi che non sono certo usciti valorizzati dalla prima parte di stagione, sul piano tecnico e psicologico.

SONDAGGIO – Secondo te Mourinho è un grande allenatore o è sopravvalutato?

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