Prosegue il momento poco felice per la classe arbitrale italiana i cui esponenti, di settimana in settimana, stanno finendo tutti al centro di dibattiti e discussioni sempre più ricorrenti.
L’ultimo, in ordine cronologico, a finire sotto processo è stato Fabio Maresca, incaricato ieri sera di arbitrare un match delicato come Roma-Milan, incontro terminato 2-1 per i rossoneri ma contraddistinto dall’elevato quantitativo di polemiche sollevate dall’operato del direttore di gara campano.
Gli episodi incriminati
Sono stati due in particolari gli episodi maggiormente contestati all’Olimpico. Il primo riguarda il rigore assegnato al Milan per il contatto tra Ibrahimovic e Ibanez che, stando ai giallorossi ma anche al designatore Gianluca Rocchi, non doveva essere assegnato. La linea infatti è quella di non fischiare i cosiddetti “rigorini”, una casistica in cui l’episodio di ieri sera (per il quale Maresca avrebbe anche dovuto ascoltare il richiamo al Var di Mazzoleni) rientrava perfettamente.
Da parte loro i rossoneri hanno recriminato per il giallo che è costato l’espulsione a Theo Hernandez (assente quindi nel derby di settimana prossima contro l’Inter), visto che l’azione che ha portato al cartellino comminato al proprio esterno è nata da un fallo non fischiato a Felix su Krunic.
Una gestione sorprendente
Insomma, la gestione di Maresca non ha fatto contento nessuno ieri sera sul prato dell’Olimpico, campo dove l’arbitro napoletano classe 1981 ha estratto l’esorbitante cifra di 11 cartellini gialli.
Il numero in questo caso è esemplificativo di come i giocatori non abbiano ben accolto e recepito il metro usato da Maresca che, da parte sua, non ha fin dall’inizio avuto il piglio e il controllo necessario sulla gara.
La decisione sul suo conto
Quest’insieme di elementi ha portato i vertici dell’AIA e il designatore Gianluca Rocchi a prendere una dura ma inevitabile decisione nei confronti di Maresca il quale andrà incontro ad una sospensione di un paio di turni.
Il reintegro poi sarà graduale e, molto probabilmente, avverrà partendo dalla Serie B, campionato in cui, dopo essersi schiarito le idee e aver riflettuto sui propri errori, il fischietto partenopeo potrà nuovamente mettere in campo le qualità che gli hanno permesso di diventare arbitro internazionale.