Lo scontro diretto con l’Atalanta e il mercato, che per ora ha portato il prestito di Huijsen – non senza polemiche – ma che difficilmente potrà regalargli giocatori importanti. Josè Mourinho ricomicia l’anno da dove l’aveva finito, con la consapevolezza di avere una squadra povera ma tosta e unita. Lo Special One traccia anche un bilancio dei due anni e mezzo con l’ex ds Thiago Pinto.
- Roma, Mourinho ha grande stima dell'Atalanta
- Mourinho saluta Thiago Pinto
- Mourinho non insiste più sul suo futuro
Roma, Mourinho ha grande stima dell’Atalanta
Si parte dal nuovo arrivo: “Di Huijsen penso che tutti sappiamo chi è, è un ragazzo di 18 anni, che ha 10 minuti di Serie A, però che è uno dei prospetti di maggiore qualità nel calcio europeo a questo livello di età. Sarà nel futuro un grandissimo calciatore. Huijsen dal punto di vista legale è disponibile per giocare, ma è un ragazzo che è arrivato ieri sera in hotel, che si è allenato oggi un’oretta: se deve giocare gioca. Ha grande fiducia in se stesso, non ha esperienza di Serie A ma ha una fiducia tipica dei giocatori che ha potenziale. Sarà praticamente un debutto in Serie A, 10 minuti contro il Milan sono stati poca cosa. Difensori centrali per domani abbiamo Llorente, Mancini e Huijsen. Quello che possiamo avere da Bryan, da Celik sono tutti adattamenti”.
Si passa all’Atalanta: “Ha tutto. Qualità, esperienza, opzioni, ha tanti anni con lo stesso allenatore, con la stessa filosofia, lo stesso modo di giocare, è molto empatico. È una squadra che gioca a occhi chiusi, che capisce l’allenatore a occhi chiusi, che ha interpreti ideali per giocare nel loro modo di giocare”.
“Sarà sempre complicato, però noi siamo questi, siamo tosti, non siamo facili per nessun avversario, troviamo sempre forza nelle nostre difficoltà. Nessun calciatore dei nostri è recuperato. Si può dire che Mancini è disponibile per giocare ma non è ancora recuperato. Tutti gli altri lo sappiamo e sono infortunati di lungo periodo. Anche Renato si è fermato, Paredes ha preso una botta e anche Pellegrini non è al top”.
Mourinho saluta Thiago Pinto
Dopo due anni e mezzo si è chiusa l’avventura di Tiago Pinto come ds: “Per un allenatore, fare le considerazioni su un direttore non è per me. Sono rispettoso delle gerarchie, io sono qui, più in alto il direttore e più in alto la proprietà. Ho esperienza, ma non posso commentare il lavoro di un superiore, non sono capace di farlo. Sono capace di dire che mi auguro per il direttore il meglio, e lui lo sa perché siamo amici, è stata una decisione sua che deve essere rispettata, io sarò sempre a tifare perché tutto gli vada bene. Valutare non è corretto, è lui che deve valutare me, non io lui”.
Mourinho non insiste più sul suo futuro
Nei giorni scorsi lo Special One si era esposto sulla volontà di rimanere a Roma ma sembra non siano arrivare risposte dai Friedkin: “Certo che mi sono fatto qualche domanda, ma non ho nessuna risposta al 100%”.