La sua last dance all’Olimpico non avrebbe potuto essere più emozionante. Claudio Ranieri se la sarà immaginata in mille modi nei giorni scorsi ma la realtà è stata ancora più bella della fantasia. La coreografia dello stadio, i cori dei tifosi, il pasillo d’onor, il discorso alla folla. La fine della sua carriera da allenatore, il traguardo delle 500 panchine totali in carriera e le parole cariche di gratitudine che raccontano l’uomo oltre che l’allenatore. Dalla dedica struggente di Ranieri ai tifosi, al termine di Roma-Milan, al simpatico episodio con un giornalista in conferenza stampa.
- La dedica struggente di Ranieri ai tifosi giallorossi
- L’adrenalina di una notte speciale
- La coreografia della Sud e l’effetto emotivo sul mister
- Un gruppo che ha saputo risalire
- Champions, ancora un sogno possibile
- L’omaggio della stampa e del pubblico
La dedica struggente di Ranieri ai tifosi giallorossi
Al termine della gara Roma-Milan il tecnico ha voluto salutare tutto il popolo dell’Olimpico, ha preso il microfono e si è rivolto a tutto lo stadio: “Buonasera, buonasera a tutti. Ricordo che più di 60 anni fa stavo là, in mezzo a voi. Io vi ringrazio, vi avevo chiesto aiuto perché tutti quanti insieme potevamo fare qualcosa di buono. Manca l’ultimo passo, domenica o giovedì.”
Ha poi aggiunto Ranieri, rotto dall’emozione: “Io sono orgoglioso di questi ragazzi perché mi hanno seguito dal primo giorno e non è facile, ma la cosa più importante è che voi avete capito che avevamo bisogno del vostro supporto e del vostro amore. Grazie, infinitamente grazie!”.
L’adrenalina di una notte speciale
Anche dopo la partita, Ranieri era visibilmente commosso: “Evidentemente ancora sto sotto l’effetto dell’adrenalina (ride). In seguito quando rivedrò queste immagini mi toccheranno ancora di più. È stato bello perché essere apprezzato dalla propria gente è sempre qualcosa di meraviglioso. Abbiamo iniziato in una maniera difficile ma la squadra non si è mai disunita, si è compattata e ha fatto reparto. Per questo io ringrazio i miei giocatori perché non era facile in quella situazione quando tutto sembra nero. Sono veramente contento per loro, per i tifosi e per il presidente”.
La coreografia della Sud e l’effetto emotivo sul mister
La cornice del pubblico ha amplificato l’intensità del momento. Ranieri non nasconde di essersi commosso durante il prepartita: “Io guardavo l’arbitro e gli dicevo di iniziare. È bello, è bello. Io lavoro per questo, per le emozioni che il calcio ti può dare sia in positivo che in negativo”.
Un gruppo che ha saputo risalire
L’allenatore ha voluto sottolineare la disponibilità dei suoi giocatori, capaci di ritrovare fiducia in un momento di grande difficoltà: “Questi ragazzi mi hanno seguito dal primo giorno, sapevano che tipo di carattere ho. Gli ho detto che mi dovevano aiutare perché da solo non ce la facevo. Sono stati ragazzi intelligenti, bravi. Io gli ho dato fiducia perché quando sono arrivato il morale era veramente a terra, l’autostima quasi non c’era più. Piano piano siamo riusciti a risalire.”
Svela poi Ranieri: “Sempre ai miei giocatori chiedevo di lottare fino all’ultimo secondo perché così esci dal campo sapendo che se hai perso è perché gli avversari sono stati più bravi o sono stati più fortunati negli episodi. Quando tu dai tutto io posso solo accettare il responso del campo. Siamo riusciti a inanellare quei 19 risultati positivi che sono stati veramente importanti”.
Champions, ancora un sogno possibile
La corsa alla Champions resta aperta, ma Ranieri mantiene la sua filosofia pragmatica: “Io non ho mai creduto a niente, ho creduto solo nel lavoro e nella pulizia mentale dopo una vittoria o una sconfitta. Ho sempre detto di non guardare a quello che abbiamo fatto ma di rimetterci sotto e pensare alla prossima perché c’è un’altra partita, un altro avversario e altre dinamiche.”
Ed ancora: “Io credo nei miei giocatori, so che andremo a Torino contro una squadra bella, compatta, vivace, che ha fatto un buonissimo campionato. Noi andremo lì per fare la nostra partita e vedremo alla fine cosa saremo riusciti a fare”.
L’omaggio della stampa e del pubblico
In conferenza stampa, il tecnico è stato accolto dagli applausi dei giornalisti presenti. Una serata ricca di emozioni, che Ranieri non dimenticherà: “Sono state emozioni fortissime. Ho fatto questo mestiere per queste emozioni, sia in positivo che in negativo. Questa serata sarà da incorniciare per l’emozione e l’affetto che tutti i tifosi mi hanno dimostrato. Sono contento che la squadra si sia fatta male nelle difficoltà ma non ha mai mollato. Pochissime volte ho alzato la voce e questo la dice lunga sull’intelligenza dello spogliatoio”.
Ed infine c’è stata una gag con un giornalista che ha fatto notare a Ranieri che la prossima sarà la sua partita numero 501, che è il numero sul codice fiscale di chi è nato Roma. Il tecnico scoppia – letteralmente a ridere – e chiude: “Non me ne frega niente”