Solo una volta l’Italia del rugby ha vinto in Francia, e non era una gara del Sei Nazioni. Semmai quella che l’ha spedita una volta per tutte nel torneo più iconico e affascinante del mondo ovale: il 40-32 di Grenoble del 22 marzo 1997 rimane una pietra miliare nella storia del XV azzurro, ma domani a Lille (ore 16, diretta TV8 e Sky Sport) ci sarà ancora una volta da provare a sfangarla contro un’avversaria che storicamente all’Italia le ha sempre suonate. Anche se la Francia ammirata nelle prime due uscite nel torneo 2024 non è che abbia impressionato più di tanto.
- Reagire subito, ma la Francia non può sbagliare
- Touche, parola chiave: è lì che l'Italia deve migliorare
- "Allan non è un caso. Page-Relo ha qualità"
- Quante novità: Vintcent e Favretto in terza linea
- Andrea Piardi ha fatto la storia: primo arbitro italiano nel torneo
Reagire subito, ma la Francia non può sbagliare
L’Italia però, dopo un debutto con l’Inghilterra con più luci che ombre, a Dublino s’è sciolta come neve al sole. E adesso dovrà giocoforza provare a mandare almeno un segnale, consapevole però che una buona prova potrebbe anche non bastare contro l’estro e la qualità dei Bleus, che nell’ultimo precedente datato 6 ottobre hanno letteralmente asfaltato gli azzurri per 60-7 nell’ultima sfida del girone eliminatorio della Coppa del Mondo.
Allora Gonzalo Quesada non era ancora sulla panchina della nazionale italiana, ma certamente quella partita l’avrà vista più volte nelle ultime settimane. “In realtà la partita che ho rivisto tante volte è quella con l’Irlanda”, spiega il coach argentino. “Dove abbiamo fatto tanti errori, ma dove siamo stati bravi a restare mentalmente dentro la partita fino alla fine. Loro sono più avanti di noi e certe battute d’arresto non devono spaventarci: sono convinto che stiamo percorrendo la strada giusta, poi se ciò potrà bastare per avvicinarci al livello delle big d’Europa questo dipenderà soltanto da noi”.
Touche, parola chiave: è lì che l’Italia deve migliorare
In Francia l’Italia va a caccia di un riscatto, non necessariamente da abbinare al risultato finale. “A tutti piacerebbe vincere. La Francia, come l’Irlanda, è più avanti di noi. E se ho scelto tanti giocatori che militano in squadre del Top 14 (il campionato francese) è perché so per esperienza che per loro affrontare la Francia ha un sapore speciale. Diciamo che potranno giocare con “meno rispetto”, perché conoscono i giocatori francesi e sanno come affrontarli. Per me questa è una gara speciale: sono stato per tanti anni in Francia, sia da giocatore che poi da allenatore, e affrontarli è sempre particolare”.
Quesada si aspetta però miglioramenti in molti punti chiave: “La touche innanzitutto, perché quanto visto a Dublino è francamente inaccettabile, con troppi palloni persi. Favretto giocherà proprio per cercare di risolvere i nostri attuali problemi in rimessa laterale. In panchina il 6+2 non lo tocco: chi entrerà dovrà portare esperienza, perché siamo giovani e in questi contesti servono tante armi per poter competere”.
“Allan non è un caso. Page-Relo ha qualità”
L’Italia che sfiderà i transalpini a casa loro non avrà a disposizione Tommaso Allan, che di comune accordo con Quesada e la federazione s’è preso un periodo sabbatico dalla nazionale. “Una scelta condivisa e motivata da ragioni solide. In Irlanda non ha giocato perché aveva un problema alla spalla, e farlo entrare a partita già decisa col rischio di farsi male sarebbe stato da irresponsabili. Per me Allan era e rimane uno dei leader del gruppo: lui sa come gestirsi ed è giusto rispettare la sua decisione”.
La novità più rilevante di formazione è la presenza di Martin Page-Relo nel ruolo di mediano di mischia, affiancato a Paolo Garbisi all’apertura. “Ho tre numeri 9 di talento, qualità e affidabilità. Stavolta giocherà Page-Relo, ma avrebbe potuto giocare tranquillamente uno tra Varney e Alessandro Garbisi”.
Quante novità: Vintcent e Favretto in terza linea
Scelte abbastanza sorprendenti di formazione non mancano, vedi quella legata a Ross Vintcent in terza linea, che come Riccardo Favretto è al secondo caps assoluto in nazionale. Menoncello spostato all’ala per far posto a Federico Mori sulla trequarti accanto a Brex è un’altra decisione inedita nel XV azzurro, con la conferma di Ioane a numero 11 e quella di Capuozzo (l’uomo più atteso, per tanti motivi) a estremo.
Le altre novità riguardano la prima linea, composta da Zilocchi e Fischetti con Nicotera tallonatore. Ruzza e Niccolò Cannone completano la seconda linea, con capitan Lamaro confermato in terza (il capitano alla vigilia ha detto di sentirsi sicuro del fatto che una reazione ci sarà sia a livello di gioco, sia di prestazione e di interpretazione del match). In panchina esordio assoluto per Matteo Canali, giocatore delle Zebre.
Andrea Piardi ha fatto la storia: primo arbitro italiano nel torneo
Il week-end della terza giornata del Sei Nazioni si è aperto con la vittoria dell’Irlanda per 31-7 sul Galles in quella che a suo modo è stata una partita storica per il rugby italiano: Andrea Piardi è il primo arbitro cresciuto nella FIR che ha avuto l’onere e l’onore di dirigere una partita del più antico torneo di rugby al mondo. “Era giunta l’ora che s’infrangesse questo tabù del primo arbitro italiano e sono felice che sia toccato a me abbattere questa barriera. Ho iniziato ad arbitrare grazie al mio compagno di squadra Gianluca Gnecchi e ho avuto tanti modelli che mi hanno aiutato a diventare un arbitro professionista. Fra tutti penso ad Allain Rolland, Steve Walsh e Ben O’Keeffe, che mi ha aiutato a crescere sotto molteplici aspetti e anche dal punto di vista umano”.