Giornata campale in casa Salernitana, dove è stata presentata ufficialmente la stagione sportiva 2024/25. Presenti in sala stampa, a Salerno, l’amministratore delegato Maurizio Milan e il neo direttore sportivo Gianluca Petrachi, accompagnati dal presidente Danilo Iervolino in videoconferenza. Il nuovo allenatore della prima squadra sarà Giovanni Martusciello. Non sono mancate le polemiche: alta tensione in sala stampa.
- Salernitana, l'ad Milan: "Iervolino ha investito 98 milioni, facciamo chiarezza"
- Iervolino: "Mi dimetterò da presidente della Salernitana"
- La lite con i giornalisti
- Petrachi: "Siamo all'anno zero"
- Martusciello: "Siamo tutti sulla stessa barca"
Salernitana, l’ad Milan: “Iervolino ha investito 98 milioni, facciamo chiarezza”
Il primo a prendere la parola è stato l’amministratore delegato Maurizio Milan, che ha provato a fare subito chiarezza su quanto successo nel recente passato sul fronte granata: “È il pomeriggio di oggi è importante, – ha evidenziato il dirigente della Salernitana – perché è arrivato il momento di fare un po’ di chiarezza dopo tante notizie che avete dato in queste settimane. La squadra andrà in ritiro la settimana prossima, come tutte le squadre. Io avevo prenotato la struttura Aqua Montis mesi fa, senza conoscere il nuovo allenatore, bloccandola a partire dal 7 luglio. C’è già il nuovo allenatore, è qui con noi. Faremo le amichevoli come ogni anno, faremo il trofeo Iervolino qui all’Arechi, come ogni anno, e stiamo definendo la squadra con cui andremo a confrontarci. Partirà regolarmente la campagna abbonamenti, in seguito al Gos, e dalla settimana prossima partirà tutto quello che deve partire”.
L’ad ha poi aggiunto: “Con me c’è Gianluca Petrachi, con cui siamo in contatto 22-23 ore al giorno… Abbiamo fatto delle riflessioni sulla rosa e abbiamo scelto un tecnico. Avevamo individuato un tecnico che non ha perfezionato con noi un contratto in essere. Con Andrea Sottil, che è un grandissimo professionista, c’è stata una visione un po’ distonica, rispetto a ciò che avevamo richiesto inizialmente. Siamo arrivati così a scegliere un nuovo allenatore, abbiamo scelto Martusciello. Non è un nome last minute, ma vagliato insieme agli altri già in queste settimane”.
Ridimensionamento o dimensionamento? Milan ha ribadito: “Ho letto anche di ridimensionamento del club: Iervolino, in questi anni di Serie A e nell’ultimo non positivo, ha investito di tasca sua 98 milioni di euro. Non è stato ridimensionato nulla, ma un dimensionamento, perché siamo in una categoria diversa rispetto alla Serie A. La società e la proprietà hanno avuto rispetto per la città. Alle 18.30, vi annuncio che sarò a Palazzo di Città per incontrare il Sindaco, così da avere un confronto. Le istituzioni sono state presenti anche in questa fase.
Iervolino: “Mi dimetterò da presidente della Salernitana”
Intervenuto in videoconferenza, direttamente da Roma, il presidente Danilo Iervolino ha preso posizione rispetto alle voci delle ultime settimane: “Sento, leggo da più parti, che io devo metterci la faccia. Dal primo gennaio 2024 ad oggi, ho fatto circa dieci interviste su giornali, radio e tv nazionali. Nessun presidente, o quasi, nella Serie B ha avuto una tale esposizione mediatica. Non mi sottraggo mai a parlare di Salernitana e delle questioni che riguardano la squadra. D’altra parte, mi sottrarrò e mi sono sottratto nelle cose locali, perché ritengo che la dietrologia e la faziosità che si nasconde dietro certe interviste è funzionale ad altro e ad altri. È una mia scelta. Abbiamo ritardato la scelta del ds? No, volevamo scegliere il migliore, abbiamo scelto Petrachi, un uomo di calcio, che ha fatto benissimo, che ha voglia di stare a Salerno, che ama Salerno e vuole stare con noi. Ci tiene a questa compagine. Non lo abbiamo trovato nel primo casting, ma quando lo abbiamo trovato c’è stata una chimica particolare e riteniamo sia la nostra migliore possibile scelta”.
“Poi, – ha continuato Iervolino – abbiamo individuato e scelto mister Martusciello. Con Sottil, la separazione è nata da alcune incomprensioni. Siccome lui è un grandissimo professionista, di grande apertura e di grande comprensione, abbiamo deciso di non partire, senza ripetere l’errore dello scorso anno, quando partimmo già bene”.
Sulle incomprensioni con i tifosi, ha aggiunto: “Ho dato tutto me stesso, non solo l’impegno economico. Un impegno sentito, di testa, ma non ci siamo riusciti, evidentemente. La colpa è sempre del presidente, me ne assumo tutta la responsabilità. Ma non ho mai detto bugie, non ho mai mentito, ho sempre rispettato i miei impegni economici. Ho fatto quello che un presidente si deve impegnare a fare. Sento che domani andrà in scena un sit-in di protesta contro di me e contro la società, ma non ne conosco il motivo. Abbiamo fatto tutto nei tempi, non più in velocità, ma abbiamo deciso di sedimentare la scelta, senza farla frettolosamente. Non so cosa diranno i tifosi domani, è lecito contestare la società. Il mio appello è ritrovare la fiducia, stringiamoci, stiamo insieme, corriamo verso la stessa direzione. Magari il sit-in di domani si trasforma in una manifestazione di aggregazione, per riavvicinarci”.
Sulla trattativa con la Brera Holdings, ha precisato: “Quando ci sono delle trattative aziendali, si firmano dei patti di non divulgazione, quindi faccio veramente fatica a dire che non posso rispondere. Le motivazioni le sappiamo noi, del perché non è andata in porto. Per il bene della Salernitana, se trovo e troverò un soggetto privato o una holding, la prenderò sempre seriamente in considerazione, cercando di dare continuità a questo progetto. Anche riducendo le mie quote societarie, continuando a tifare quella che sarà per sempre la mia squadra del cuore. Anche sul mio impegno e sulla mia figura sono state dette delle cose, sono vere: prima dell’inizio del campionato, rassegnerò le mie dimissioni da presidente e nominerò un nuovo presidente. Sono convinto di aver dato il massimo, ma c’è bisogno di una presenza più assidua e di avere un livello di concentrazione totalizzante, che purtroppo non riuscirò a dare per una serie di motivi. Resto il presidente più vincente della storia della Salernitana e lascio una rosa ultracompetitiva”.
La lite con i giornalisti
Attimi di tensione ci sono stati quando Iervolino ha attaccato un giornalista e ha deciso di non accettare inviti ed interviste delle emittenti locali, lamentando dietrologie e faziosità. Il riferimento ad alcuni presenti ha acceso gli animi. Dopo 15 minuti di interruzione, frutto della presa di posizione di giornalisti che non hanno accettato alcun tipo di ironia e provocazione Iervolino interrompe il collegamento e non risponderà ai quesiti della stampa.
Petrachi: “Siamo all’anno zero”
Al fianco di Maurizio Milan, anche il direttore sportivo della Salernitana, Gianluca Petrachi, che si è presentato così ai tifosi granata: “Mi aspettavo una conferenza bella calda, ma sono vaccinato, perché a Torino nel giorno della mia conferenza stampa di presentazione fu messa una bomba carta nel container della sala stampa. Ringrazio i tifosi innanzitutto, perché non ho ancora fatto nulla e respiro già grandissimo affetto ed entusiasmo. Venivamo da un’amarissima retrocessione. Mi sarebbe piaciuto arrivare prima qui, a Salerno, per poter aiutare la squadra a salvarsi, perché era nelle sue corde e ce la poteva fare. Seguivo da tempo la Salernitana e al di là della categoria ho pensato a ciò che Salerno poteva darmi, per rilanciarmi. Un’empatia forte, un entusiasmo forte. Ce la metterò tutta per dare delle soddisfazioni a questa piazza, perché ha vissuto un’annata difficile e retrocedere così per un tifoso è disarmante. Però, devo anche dire che non ci sono state grandissime contestazioni. Il pubblico è rimasto civile, spiazzando il calcio italiano se vogliamo. La tifoseria è retrocessa dignitosamente, portando tantissima gente in trasferta, quindi significa che è una piazza che ha imparato. Siamo all’anno zero, tutti”.
“Lo so che non è facile ripartire tutti insieme, – ha sottolineato Petrachi – ma vi invito ad essere uniti. Questa squadra andrà costruita, perché bisogna capire quanti vogliono realmente rimanere a Salerno. E non sono molti, perché alcuni vogliono mantenere la categoria e altri non sentono gli stimoli giusti per rimanere a Salerno dopo l’ultima stagione. Siamo partiti sicuramente in un ritardo eccessivo, però la società si è trovata in un punto in cui il gruppo si stava avvicinando per comprare la società. Questo ha rallentato ancora la cosa e ha creato un filino di disagio, lo ha creato anche a me. È evidente che ci sono dei giocatori da vendere e in base a ciò che riusciremo a vendere, vedremo cosa riusciremo a comprare. Ho trovato un presidente deluso, che ha preso la mazzata della retrocessione, e non abituato a certe contestazioni, soprattutto perché non è uomo di calcio da molto tempo. E certe dinamiche vanno comprese e conosciute. E hanno anche ammesso di aver commesso degli errori”.
Con estrema franchezza, ha aggiunto: “Le risorse sono diverse: mi sarebbe piaciuto qualche anno fa, quando Iervolino ha messo tantissimi soldi. Ora, c’è un bilancio da rispettare e non si possono portare ingaggi importantissimi, non si possono spendere i denari di prima e bisogna fare un progetto sostenibile. E io sto cercando di portare delle idee, che fanno la differenza quando mancano i denari di prima. Le idee non mi sono mai mancate, a Pisa mi chiamavano parametro zero. A Torino, il presidente mi chiedeva di abbassare il monte ingaggi e di rimuovere alcuni ingaggi con diversi zeri. E proverò a farlo anche qui. C’è sicuramente da ricostruire un gruppo. Ci sono dei buoni giocatori ma devo verificare chi vuole realmente rimanere”.
La rosa va rivoluzionata: “Ci sono dei giocatori forti in rosa, è indubbio, ma poi bisogna vedere chi vuole realmente rimanere a Salerno. Sta al direttore e all’allenatore creare i presupposti e le motivazioni, è vero, ma ci sono anche calciatori che non vogliono sentire nulla. Tutti vorremmo che rimanessero Dia e Bonazzoli, ma bisogna vedere con che motivazioni possono rimanere certi calciatori. È questo a cui andiamo incontro, con la consapevolezza che un progetto sostenibile presenta delle rinunce a degli ingaggi importanti”.
Il ds ha poi chiosato: “Il premio che ho messo al mister è il seguente: uno ai playoff e uno alla vittoria del campionato. Non è il momento dei proclami e di sbandierare nulla, perché è l’anno zero. Mi aspetto comprensione dalla città di Salerno. Si ripartirà con la schiettezza che mi ha sempre contraddistinto. Fazio? L’ho sentito, perché l’ho avuto come giocatore alla Roma, ma io vorrei cambiare quasi tutto rispetto alla passata stagione, non solo per motivi economici. Ma proprio per le motivazioni, per le energie che ci devono aiutare a ripartire e a fare un campionato dignitoso, importante, ma senza proclami. Anche a Federico ho detto che preferirei cambiare tanto”.
Martusciello: “Siamo tutti sulla stessa barca”
In coda, sono arrivate anche le prime parole di Giovanni Martusciello, da nuovo allenatore della Salernitana: “Ad Empoli ho commesso degli errori che sono voluti e dovuti dall’inesperienza, fatti in una piazza in cui sono nato e cresciuto calcisticamente, perché mi ha dato l’opportunità di giocare a certi livelli. Il presidente mi affidò la squadra e all’ultima giornata non riuscì a salvare la categoria. Ho commesso degli errori, anche di gestione. Il direttore mi ha voluto fortemente e lui mi darà una mano. Qui siamo tutti sulla stessa barca. Sono uno che cerca e dà aiuto. Ho maturato stima e autostima, soprattutto in una piazza delicata, non complicata. Mi metto in gioco grazie alla società, in qualcosa in cui siamo tutti complici. Mi auguro che già da ieri si sia intrapresa la strada giusta”.
Sui dettagli dell’accordo, Martusciello ha precisato: “Ho due anni di contratto. Lo staff è in via di definizione, ma vi faremo sapere a breve. Per il resto, il 7 ci sono le visite mediche di rito e il 9 partiremo per il ritiro di Rivisondoli. Modulo? Di sicuro ripartiremo da una difesa a quattro, perché è quella che mi ha accompagnato in questi ultimi anni, in cui sono cresciuto nelle varie esperienze. Poi, un allenatore deve adattarsi al materiale che ha a disposizione”.
Sulle differenze tra Serie A e B, l’ex Empoli non ha dubbi: “Tra serie A e B c’è tanta differenza ma il calcio resta quello, la squadra deve avere conoscenza di cosa fare in campo, del dinamismo superiore rispetto alla serie A, dell’avversario. Scegliere giocatori prevalentemente fisici non penso sia giusto. Chi sa giocare a calcio, lo sa fare soprattutto nel casino. Nel centrocampo attuale, che è il reparto che sposta la condizione di palleggio, se si riesce a trattenerli motivati in B si parte da qualcosa di importante ma dipende dalle motivazioni che fanno la differenza in ogni categoria. Con la Lazio abbiamo perso qui, eravamo più forti ma evidentemente la Salernitana quel giorno aveva più motivazioni. C’è bisogno di instaurare personalità di palleggio e del fare la partita. Il pubblico spinge e se spinge bisogna reggere l’urto. Non lo si fa mandando a quel paese ma con la consapevolezza di saper palleggiare. I giocatori fermi non giocano a calcio, possono fare scacchi. Devono pedalare”.