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Sarri, altro che Serbia: ecco dove voglio allenare, che errore la Juventus

Il tecnico di Figline ricorda l'esperienza in bianconero nata però da un suo grande errore: lasciare l'Inghilterra. Oggi ha un sogno speciale

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Maurizio Sarri è stato l’ultimo allenatore a vincere lo scudetto sulla panchina della Juventus. Ma non c’è amore tra il tecnico di Figline e i bianconeri, né da una parte né dall’altra. Rapporto professionale e poco più: un matrimonio di convenienza che funzionò – risultati alla mano- ma solo nello spazio di un anno prima che la Vecchia Signora decise di intraprendere altre strade. Oggi l’ex tecnico bianconero torna a parlare sia di passato che di futuro, con parole nette che lasciano trasparire tutte le sue emozioni.

Il rimpianto inglese di Maurizio Sarri

Bella la Juventus, ma il calcio inglese… Maurizio Sarri ha nostalgia, non del bianconero però. Piuttosto della sua fugace avventura oltremanica che gli ha portato un dignitoso quarto posto e la conquista dell’Europa League con il Chelsea: “L’Inghilterra è il massimo livello per giocatori, squadre, club, stadi, tifosi. Per tutto. Quindi mi piacerebbe tornare. Se avessi una squadra e avessi l’opportunità di essere l’allenatore di una squadra allo stesso livello, penso che potrei fare anche meglio. Se il Chelsea è riuscito a entrare tra le prime quattro, allora il mio calcio deve essere stato adatto“.

Poca chiarezza in società al Chelsea

Eppure tra i supporter di fede Blues, l’ex allenatore di Lazio e Napoli non gode di straordinaria reputazione. “Probabilmente il disastro di Manchester e Bournemouth ha reso i tifosi infelici per la mia situazione e il mio calcio – ha ammesso Maurizio Sarri nel corso dell’intervista al Sun -. Ma penso che sia stata una sensazione per un paio di mesi, non di più“. Peraltro l’ambientamento in Inghilterra non fu semplice: “Non c’era un direttore sportivo quindi la situazione non era così chiara. Quindi volevo tornare in Italia ma è stato un errore. Sarebbe stato meglio restare lì. Ero un po’ preoccupato per la situazione con il Chelsea, la situazione all’interno del club. Non era chiaro“.

L’esperienza bianconera e la gestione dei campioni

La soluzione per il ritorno in patria gliela offrì la Juventus: “Il Chelsea ha chiesto dei soldi alla Juventus per liberarmi. Alla Juve ho gestito al massimo livello. Abbiamo vinto lo scudetto con la Juve, ma non è la stessa cosa della Premier League“. Insomma, idee chiare per Maurizio Sarri, accostato in questi giorni anche alla panchina della Nazionale serba. Il cuore, però, lo porta ancora una volta in Inghilterra dove potrebbe finalmente chiudere un cerchio e azzerare il rimpianto delle scelte passate.

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