“Spero di tornare prima di gennaio, ma dipenderà dalle offerte che riceverò. Dalle motivazioni. E dalla telefonata che mi trasmetterà più adrenalina”. Era fine settembre quando Maurizio Sarri si confessava ad Alfredo Pedullà ammettendo la nostalgia da panchina. All’orizzonte c’erano ancora due soste – da sempre il periodo più indicato per le rivoluzioni – e alcune squadre in crisi con Fonseca in bilico e De Rossi che iniziava a traballare. Non se ne fece niente ma ora sembra accendersi un’altra chance per il tecnico di Figline.
Il sogno Milan sfumato
Sotto sotto Sarri sognava un ritorno alla grande dopo l’esonero alla Lazio: voleva fortemente il Milan al punto da dirsi meravigliato del fatto che nè i rossoneri nè la Fiorentina avessero pensato a lui in estate. Ha seguito il cammino altalenante di Fonseca con attenzione, poi ha capito che quella pista era impraticabile.
Si era parlato anche dell’ipotesi Roma per Sarri, sia dopo l’esonero di De Rossi che dopo quello di Juric ma i Friedkin hanno preso altre strade chiudendo definitivamente il discorso serie A per questa stagione per Sarri. L’opportunità per rientrare subito però potrebbe arrivare dall’estero. Radiomercato parla di un possibile addio di Dragan Stojkovic come commissario tecnico della nazionale serba, che sembra pronta a un cambiamento dopo i deludenti risultati ottenuti agli Europei e in Nations League. Stojkovic potrebbe essere destinato a una nuova avventura in Arabia Saudita mentre Sarri sarebbe uno dei candidati principali per prendere il suo posto.
Ipotesi nazionale serba per Sarri
Un club ambizioso lo stimolerebbe sicuramente di più ma visto che il panorama sembra chiuso nell’immediato la voglia di tornare in panchina potrebbe avere la meglio. Nella Serbia Sarri ritroverebbe Sergej Milinkovic-Savic, ex centrocampista della sua Lazio, e soprattutto potrebbe essere stimolato dalla suggestiva scommessa di far rinascere Vlahovic.
Sarri e la scommessa Vlahovic
Il bomber serbo stenta ormai da quasi tre anni, da quando ha lasciato la Fiorentina per vestire la maglia della Juventus. Nè con Allegri né con Thiago Motta è tornato ai livelli di quando giocava con i viola: i gol continua a farli, e neanche tanti, ma spesso sembra un pesce fuor d’acqua negli schemi dell’ex tecnico del Bologna (con cui ha avuto anche scontri polemici).
Sarri ha sempre saputo esaltare i suoi bomber, nelle piccole (Maccarone 10 gol con l’Empoli) come nelle grandi (con lui a Napoli Higuain segnò 36 gol e Mertens si scoprì punta centrale segnando valanghe di reti, mentre Immobile alla Lazio è sempre stato puntuale sotto porta con Sarri in panchina). Ricostruire moralmente e tatticamente Vlahovic sarebbe stimolante. E potrebbe essere l’ultimo (immeritato) regalo alla sua ex Juventus.