Mors tua vita mea è una locuzione latina di origine medievale che però ben spiega lo spietato mondo degli allenatori. Questi ultimi si dividono infatti in due categorie: quello che allenano e quelli che aspettano. Fanno parte di quest’ultima Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri, protagonisti di un passato glorioso – chi più, chi meno – ma ancora in attesa di una chiamata che significherebbe naturalmente esonero di un collega. Con una deadline piuttosto chiara: la prossima sosta.
- I due candidati forti in attesa
- L'Allegri gongolante che osserva
- La voglia di di calcio di Maurizio Sarri
I due candidati forti in attesa
Ora o mai più. Non è proprio così ma per tutti gli allenatori in attesa di chiamata, la sosta rappresenta il momento ideale in cui attendersi lo squillo del telefono. E allora ce li immaginiamo così, alla Oronzo Canà, seduti a tavola con le famiglie osservando trasmissioni sportive nella speranza di ascoltare il proprio nome. Anche perché, tra gli inoccupati, ci sono nomi assai illustri come quelli, appunto, di Max Allegri e Maurizio Sarri.
L’Allegri gongolante che osserva
Secondo alcuni, Allegri è lì che gongola davanti alla TV osservando con sorrisetto malizioso la nuova Juventus targata Thiago Motta e soprattutto Cristiano Giuntoli. Il vate livornese può fare affidamento su una vasta schiera di ammiratori, che rinnegano il bel gioco mettendo al centro della propria visione della vita più che dello sport un bel sano pragmatismo. Poteva essere allo United il suo futuro, la scelta è però ricaduta su Amorim. Anche la Roma, per ora, ha fatto altre scelte mentre i milanisti lo sognano al timone.
La voglia di di calcio di Maurizio Sarri
Sarebbe più difficile, probabilmente, subentrare in corso d’opera per Maurizio Sarri. Il toscano napoletano è infatti uomo che necessita di tempo per dare identità alle proprie squadre e solitamente questo diventa applicabile solo a partire dal ritiro estivo. Però l’ex mister della Lazio ha voglia di calcio, come confessato poche settimane fa al giornalista Alfredo Pedullà. Come per Allegri, anche per Sarri l’ideale sarebbe l’Italia per motivi familiari. La deadline è sempre la stessa: la sosta che parte l’11 novembre alla quale manca sempre meno.