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Sarri fa arrabbiare ancora la Juventus: la frecciata ad Allegri e il consiglio a Thiago Motta

Le ombre sul passato bianconero e il nuovo ciclo aperto dall'amico Cristiano Giuntoli: l'ex tecnico della Lazio non risparmia nessuno, tornando sull'esonero di Allegri.

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Pietro De Conciliis

Pietro De Conciliis

Giornalista

Giornalista pubblicista e speaker radiofonico, per Virgilio Sport si occupa di calcio con uno sguardo attento e competente sui campionati di Serie B e Serie C

Un fiume in piena. Protagonista della lunga chiacchierata con Alfredo Pedullà, su Sportitalia TV, Maurizio Sarri è tornato a parlare dopo le dimissioni da allenatore della prima squadra della Lazio. L’ex Napoli ha detto la sua anche sull’attuale situazione della Juventus, scossa dal tumultuoso addio di Allegri e dall’imminente arrivo di Thiago Motta, voluto fortemente dall’amico Cristiano Giuntoli.

Sarri, la frecciata ad Allegri dopo l’esonero

Esonerato per i comportamenti assunti in occasione della finale di Coppa Italia, vinta 1-0 contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, Massimiliano Allegri continua a far parlare di sé. Lo sfogo dell’ex tecnico della Juventus non è certo passato inosservato: “A me non è mai stato perdonato niente – ha subito precisato Sarri a Sportitalia, ricordando il suo passato in bianconero –. Purtroppo faccio parte di quei pochi che vengono dal basso, e quando arrivi in alto, tanti gli vogliono ricordare che arrivi dal basso. Secondo me è una qualità, non un difetto da rinfacciare. Ho spesso avuto queste sensazioni, non si può giudicare l’atteggiamento di un allenatore.

Sarri ha poi aggiunto, tra perplessità ed ironia: “In un club in cui ‘Vincere è l’unica cosa che conta’, probabilmente non sono soddisfatti di aver vinto solo la Coppa Italia. Non è una critica alla società, ma una constatazione. Può essere che Allegri abbia fatto una grande stagione, che la squadra non potesse fare di più. Sicuramente non mi avrebbero trattato benissimo. Ma non facciamo vittimismo: ognuno deve avere la consapevolezza di come è trattata la propria figura a livello mediatico, comportandosi di conseguenza. Io sono orgoglioso del mio percorso”.

Sarri, il consiglio a Thiago Motta

Sarri non ha dubbi sul miglior allenatore della Serie A 2023/24: Thiago Motta ha fatto una bellissima stagione, bella qualità di calcio espresso, squadra giovane e bella. Lo affiancherei a Baroni, è al secondo miracolo consecutivo, altra stagione straordinaria in una situazione difficile. A livello mediatico ci sono allenatori di cui si parla molto, altri di cui si parla poco. Non so se Thiago andrà alla Juve, è un’ipotesi. Nel corso della sua carriera allenerà squadre di altissimo livello, deve cercare di restare com’è ora, senza piegarsi al nome della società in cui andare a lavorare. È intelligente, sa quali sono le caratteristiche del modo di fare calcio”.

Adesso, il tandem Motta-Giuntoli può addirittura aprire un ciclo, considerando il contratto triennale proposto all’italo-brasiliano: Thiago è un allenatore forte, che ha idee. Forte, fa crescere giocatori, Cristiano è un fuoriclasse assoluto nel suo ruolo. Competente, determinato, tosto, grande capacità nella scelta dei giocatori, della gestione, della scelta dell’allenatore. Coppia destinata a crescere e fare benissimo”.

Sarri: “Juve non allenabile? Mai detto”

La stagione vissuta sulla panchina della Juventus, alla guida di CR7 e compagni, ha lasciato spazio ad ombre sulla gestione del gruppo squadra e sulle difficoltà avute da Sarri nell’imporre il suo calcio: “Il fatto che la Juve non è allenabile, tra virgolette, io non l’ho mai detto. Mi è stato attribuito questo virgolettato, ma va inserito in un contesto del club che vinceva da otto anni consecutivi. Il campionato veniva dato per scontato, il club faceva passare l’idea che dovessimo vincere la Champions. In realtà, in Europa, eravamo il dodicesimo fatturato, c’erano undici squadre che spendevano di più. Mi sembrava un po’ troppo ottimistico. Poi che si voglia vincere lo stesso è innegabile, che si sbandieri l’obbligo all’esterno è meno comprensibile.

Gli allenatori italiani, però, restano i migliori, per risultati ed idee. È d’accordo anche Sarri, nonostante l’ondata di tecnici stranieri che potrebbe caratterizzare la Serie A: “Per mentalità, se potessi scegliere io, non solo ne prenderei uno italiano, ma cercherei di avere più giocatori italiani possibili. L’identità si forma così, basta ricordare la Juve del ciclo vincente. Ormai, stai parlando di società che ormai sono multinazionali e pensano in maniera diversa”.

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